A giudicare dagli indizi rinvenuti, nell’edificio risalente al I secolo abitava una famiglia di umili origini in cui il padre si chiamava Giuseppe e la madre Maria. L’autenticità del ritrovamento, però, deve ancora essere confermata.Un archeologo inglese ha portato alla luce quella che potrebbe essere la casa in cui Gesù Cristo visse i primi anni della sua vita. La scoperta è stata effettuata a Nazareth dopo circa nove anni di scavi in un luogo indicato da crociati e bizantini come “la casa del Messia. A giudicare dagli indizi raccolti all’interno dell’edificio, risalente al I secolo, la famiglia che vi abitava era di umili origini. Ma sarebbe un’altra la “prova definitiva”: il padre si chiamava Giuseppe e la madre Maria.
È davvero la casa di Gesù? – Il ritrovamento effettuato dall’archeologo Ken Dark della University of Reading ha diviso i pareri degli esperti tra entusiasti e scettici. La domanda appare quindi legittima: siamo davvero di fronte alla vera casa di Gesù Cristo? “Non c’è nessuna prova archeologica per affermarlo con certezza- afferma il professore inglese in un articolo pubblicato sulla rivista Biblical Archaeology Review – ma l’identificazione non dovrebbe essere respinta a priori”.
Gli indizi raccolti – La struttura dell’edificio si articola sul fianco roccioso di una collina e presenta una serie di camere e una scala. Una delle porte originali si è conservata, così come alcuni utensili da cucina e altri oggetti ricavati dalla roccia calcarea. In caso l’esperto inglese avesse ragione, verrebbe scritta una pagina storica nell’ambito dell’archeologia e della religione.
Le testimonianze – Tra le varie fonti che hanno spinto il professor Dark a scavare proprio in quel punto c’è anche il “De Locis Sanctis”, opera scritta nel 670 d.C. dal monaco irlandese Adamnano, secondo il quale la casa di Gesù era localizzata tra due tombe e sotto una chiesa. Il loro compito, dopo la morte di Cristo, sarebbe stato quello di “proteggere” l’abitazione per i secoli futuri.
Fonte: http://www.tgcom24.mediaset.it/
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