Secondo un’indagine condotta da Human Rights Watch su 45 manuali, i cristiani sono chiamati «infedeli», i sufi «perversi», gli sciiti «il male» mentre gli ebrei sono addirittura «da uccidere».
Uccidere gli ebrei e discriminare i cristiani. È quello che insegnano i libri di testo adottati nelle scuole pubbliche dell’Arabia Saudita fin dalle elementari, secondo un’indagine condotta da Human Rights Watch su 45 manuali. Essi incitano anche all’odio verso branche dell’islam diverse dal sunnismo, come il sufismo e lo sciismo.
«UCCIDERE GLI EBREI». In un passaggio di un libro utilizzato per il corso sul monoteismo, viene citato un famoso hadith, o detto, di Maometto, che dice: «La fine del mondo non arriverà fino a quando i musulmani non combatteranno e uccideranno gli ebrei; e gli ebrei si nasconderanno dietro ai sassi e agli alberi, e i sassi e gli alberi chiameranno: “O musulmano, o servo di Allah, c’è un ebreo nascosto dietro di me. Vieni e uccidilo”. Tranne l’albero di ghardaq, che è l’albero degli ebrei». Lo stesso hadith è ripreso spesso anche nei testi diffusi dallo Stato islamico.
«CRISTIANI INFEDELI». Gli ebrei, i cristiani e i membri di altre fedi sono tutti definiti “kuffar”, “infedeli”, in un altro testo destinato alle elementari, dove si insegna che i musulmani hanno il dovere di scomunicarli: «Chiunque non li scomunichi o dubiti che siano davvero infedeli diventa egli stesso un infedele». Altri manuali destinati alle medie e al liceo definiscono il sufismo una «via perversa» e gli sciiti come «il male». I sufi sono condannati in particolare per la loro abitudine a festeggiare il giorno della nascita del profeta Maometto: «Celebrare la nascita del profeta ogni primavera è proibito, perché si tratta di una innovazione e di una imitazione delle feste cristiane per quella che loro chiamano la nascita di Gesù».
PROMESSE NON MANTENUTE. Human Rights Watch condanna il governo saudita per non avere cambiato i libri di testo dopo gli attentati dell’11 settembre 2001, nonostante le promesse fatte in questo senso. Le lezioni impartite a scuola sono in linea con le leggi esistenti nel paese, che vieta la libertà religiosa e di culto, nega i diritti fondamentali delle donne e applica rigorosamente la sharia secondo la versione ultrarigorista dell’islam, quella wahabita. La stessa che ispira lo Stato islamico e altri gruppi terroristi nel mondo.
Foto Ansa
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