di Agostino Masdea – “…cerco di tener desto il vostro genuino modo di pensare facendo appello alla vostra memoria affinché vi ricordiate delle parole già dette dai santi profeti e del comandamento dello stesso Signore e Salvatore… 2 Pietro 3:1-2 – Uno dei difetti più comuni degli esseri umani è la tendenza a dimenticare. Dio deve spesso usare i Suoi servitori per ricordare ai credenti la Sua Parola e le cose che già essi hanno imparato nel passato.
L’apostolo Pietro, in questi versi, con molta premura fa appello alla memoria dei destinatari della sua lettera, e ricorda loro le cose importanti che aveva già insegnato in una lettera precedente.
La memoria è importante. Può essere paragonata a un enorme deposito all’interno del quale conserviamo le nostre esperienze passate, e al quale possiamo attingere per riuscire ad affrontare situazioni di vita presente e futura.
La Bibbia spesso ci invita a ricordare, e quando Dio istituì le festività ebraiche, esse avevano sempre il fine prioritario della memoria storica: ogni anno ricordare un determinato avvenimento del passato, e in quel giorno gioire e rallegrarsi.
Gesù, nell’ultima sera trascorsa con i discepoli per festeggiare la pasqua, istituì “la cena del Signore”, con i simboli del pane e del vino: “Questo è il mio corpo, che è dato per voi; fate questo in memoria di me”. Luca 22:19.
Vorrei proporvi altri versi della scrittura che ci esortano a ricordare:
“ricordati del tuo Creatore nei giorni della tua giovinezza, prima che vengano i giorni cattivi e giungano gli anni dei quali dirai: “Non ho in essi alcun piacere” Ecclesiaste 12:1.
Paolo, disse agli anziani della chiesa di Efeso: “…ci conviene sostenere gli infermi e ricordarsi delle parole del Signore Gesù, il quale disse: “C’è maggior felicità nel dare che nel ricevere!”. Atti 20:35
Altre esortazioni a riguardo li troviamo in Ebrei 13: “Non dimenticate l’ospitalità…” (verso 2), “Ricordatevi dei vostri conduttori” (verso 7) e infine nel verso 16: “Non dimenticate di far parte dei vostri beni agli altri, perché Dio si compiace di tali sacrifici”.
Concludiamo con le parole di Davide: “Benedici, anima mia, l’Eterno e non dimenticare alcuno dei suoi benefici” Salmo 103:2.
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