Antropologia, un bene o un male?

uomini-preistorici-liveletCos’è l’Antropologia? Essa è lo studio dell’uomo, infatti questa frase è formata da due parole greche.1. ( Antropos Uomo) 2. ( Logia = Studio). Quindi studio dell’uomo o parlare dell’uomo.

Non intendo fare dell’anatomia anche perché non sarei in grado di farla, ma semplicemente parlare della sua Creazione, Formazione e azione Definitiva.
Vorrei iniziare con tre punti della teoria dell’evoluzione, con il riscontro delle Scritture e da qui andare avanti nel nostro studio sull’uomo.
1) La teoria dell’evoluzione presenta l’uomo come elevatesi da un ordine più basso mentre le Scritture dichiarano che la sua origine è dovuta ad un diretto atto creativo di Dio.
2) La teoria dell’evoluzione descrive l’uomo come risultato di successivi mutamenti nelle forme materiali, dovuti alle forze latenti nella materia stessa, mentre la Scrittura dichiara che l’essere fisico dell’uomo è il risultato dell’azione fatta da Dio su di lui dall’esterno.
3) La teoria dell’evoluzione rappresenta l’uomo come il gradino più elevato sulla scala della vita animale, avente principio dalle forme più basse mentre la Bibbia dichiara che egli appartiene ad un ordine umano distinto, che ebbe vita in maniera immediata e diretta.
A) L’uomo è stato chiamato all’esistenza per mezzo di un atto CREATIVO.”BARA”Genesi cp.1:27. Cioè, li ha prodotti dal nulla.
B) All’uomo fù dato un organismo fisico, per mezzo di un atto FORMATIVO. “ASAH”. Genesi cp. 2:7: Ecclesiaste cp. 12:7. Cioè, ha fatto sì che esistessero con un aspetto ed una forma determinante.
C) L’uomo fu creato essere vivente e personale per mezzo di un’azione DEFINITIVA. “YAZAR”. Genesi cp. 2:7: Zaccaria cp. 12:1:Isaia cp. 43:7. Cioè, gli ha dato le disposizioni finali e definitive riguardo a loro.
Definizione Dottrinale: le Scritture in maniera chiara e definitiva insegnano e dimostrano che l’uomo è il risultato d’atti immediati speciali. Creativi e formativi di Dio.
Egli possedeva l’immagine di Dio.
Genesi cp. 1:27: 5:1: 9:6.
a) Immagine di Dio è un’espressione che non indica somiglianza fisica. Col. cp. 1:15; Giov.cp. 4:24; 1:18; Luca cp.24:39; lSam cp.15:29.
b) Può significare una somiglianza nella forma. Filippesi cp. 2:6; Salmo 17:15; Numeri cp. 12:7-8; Ebrei cp. 1:3; Isaia cp. 6:1; Atti cp. 7:56; IGiovanni cp. 3:2.
c) Potrebbe riferirsi ad una somiglianza poiché l’uomo è un essere tripartito e Dio un essere trino. Tessalonicesi cp. 5:23.
d) Senza dubbio include l’idea della personalità: sia Dio che l’uomo possiedono una personalità. Esodo cp. 3:13-14.
e) Deve implicare l’eternità, di cui Dio ha dotato l’uomo. Matteo cp. 25:46.
f) Certamente significa somiglianza morale ed intellettuale. Colossesi cp. 3:10; Efesini cp. 4:23-24; Genesi cp. 1:28; 2:19-20. Ecclesiaste cp. 7:29; Genesi cp. 2:15-17; Romani cp. 5:12-14.
Definizione Dottrinale: L’uomo fu creato ad immagine di Dio possedeva delle facoltà intellettuali ed una natura santa. Egli aveva la responsabilità di sviluppare un carattere santo.
Il periodo probativo o di prova.
Genesi cp. 2:15-17.
Per periodo di prova intendo dire, il tempo che Adamo ed Eva vissero nel giardino prima di commettere il peccato. questo periodo alcuni teologi lo danno per cento anni, altri per dieci anni ed altri per alcuni giorni. Nel nostro studio non c’importa quanto tempo è passato prima di commettere il peccato ma semplicemente il fatto che c’è stato un periodo che i nostri antenati vissero senza peccato. Oggi si parla molto della conseguenza del peccato ed è giusto perché la nostra situazione è tale; ma in quest’occasione prima di parlare della conseguenza del peccato, voglio parlare del tempo che trascorsero nel giardino nel periodo probativo. infatti essi non conoscevano la malattia, non conoscevano cosa significasse essere ignudi, non conoscevano la paura, la separazione dal Creatore,non conoscevano la morte , il dolore, l’infamia, la bugia, la morbosa attrazione sessuale e cosi via. Genesi capitolo 3:7-13.
Ciò significa che prima erano veramente in una situazione che noi tutti ora desideriamo ed un giorno la realizzeremo con Gesù e a tutti quelli che appartengono alla famiglia di Dio.
Definizione Dottrinale: E chiaramente mostrato che il periodo di prova o probativo dell’uomo che aveva lo scopo di esaminarlo ha incluso quello della sua innocenza.
La caduta e la tentazione Genesi cp. 3:1-6: Romani cp. 5:13-19: ITimoteo cp.2:14.
1) Il tentatore. Satana usa il serpente. Genesi cp. 3:1.
a) Primo passo fatto dalla donna
b) Secondo passo fatto dal serpente
c) terzo passo fatto dalla donna
d) quarto passo fatto dalla donna.
Essa non prese sul serio la parola di Dio . Nel citarla tralasciò le parole “liberamente” “ed ogni” e sostituì le parole di Dio con “e non lo toccate”, e diminuì la forza del comando Divino” perché nel giorno che tu ne mangerai per certo morrai” dicendo solo: “che non abbiate a morire”. Genesi cp. 3:2-3; ;2:17.
e) quinto passo “fatto dal serpente”
Esso consisteva nel negare apertamente la punizione del peccato e nell’accusare Dio di menzogna. Esso conteneva anche un’altra accusa assai grave: egli tacciava Dio d’egoismo, di gelosia e di degradare le sue creature e tiranneggiarle.
f) Sesto passo fatto dalla donna”
Ella credette al tentatore. Essa vide che il frutto dell’albero era buono a mangiarsi, 1Giovanni cp. 2:16 – “Concupiscenza della carne”, piacevole a guardarsi, “Concupiscenza degli occhi” e desiderabile per diventare sapiente, “superbia della vita”.
g) Settimo passo “fatto dalla donna”.
Ella ubbidì al tentatore, prese del frutto e ne mangiò “la donna cedette essendo stata ingannata”.
h) Ottavo passo “fatto dalla donna”
Ella stessa divenne una tentatrice, né da a suo marito che ne mangiò. Per cui l’uomo fù tentato ma non ingannato. ITimoteo cp. 2:14.
Adamo disubbidì coscientemente, deliberatamente, anziché cercare di aiutare sua moglie, di domandare perdono per lei e protezione per se.
A lui era stata fatta la proibizione e a lui era stato rivolto l’avvertimento. Genesi cp. 2:16-17.
Egli era il capostipite dell’umanità, ed il suo peccato trasmise il peccato alla razza. Romani cp. 5:12 e 16-19.
I risultati della caduta
1)Un apparente perdita di un aspetto personale adatto, accompagnata dalla coscienza d’essere nudi e da un senso di vergogna. Genesi cp. 3:7; Salmo 104:2; Matteo cp. 13:43; Daniele cp. 12:3.
2)Una codarda paura di Dio. Genesi cp. 3:8-10.
3)La cacciata del giardino. Genesi cp. 3:23-24.
Per la razza in generale.
1)La terra fù maledetta in modo che non producesse solo beni e che dovesse essere lavorata dall’uomo con fatica. Genesi cp 3:17-19.
2) Ne conseguirono sofferenze e dolore per la donna nel dare alla luce i bambini e nell’essere soggetta all’uomo. Genesi cp. 3:16.
3)Tutti gli uomini sono peccatori e giacciono sotto la condanna. Romani cp.5:12; 3:19; 3:9-10; 3:22-23; Isaia cp 53:6 Galati cp. 3:10; Efesini cp. 2:3; Giovanni cp. 3:36.
4) Produsse la morte minaccia della pena cp. 6:23; Ezechiele cp. 5:12.
spirituale! La morte fisica nel tempo, e la della morte eterna. Genesi cp.2:17; Romani cp. 18:4; Genesi cp. 3:19; 5:5; Romani
5) Gli uomini non redenti sono tenuti in prigionia di satana e del
peccato e sono senza speranza di potersi liberare. Essi sono
considerati come figliuoli del diavolo. Romani cp. 7:14-15 e 23-24; IGiovanni cp; 3:8-10; Giovanni cp. 8:33-35; 8:44; Efesini cp. 2:3; IGiovanni cp. 5:19.
Alla fine di questo studio voglio mettere il pensiero di un servo di Dio che ha anche scritto dei libri e uno di questi è il libro: “Teologia Elementare”, da cui ho tratto tantissimi insegnamenti.
La trasgressione dell’uomo fu un crimine la cui natura, non fu solamente una disubbidienza alla legge Divina da parte dell’offensore, ma fu una grossolana infedeltà nel prestare fede al diavolo piuttosto che a Dio; fu una dimostrazione di malcontento e d’invidia nel pensare che Dio gli avesse negato ciò che era essenziale alla sua felicità, fu una prova d’inconcepibile orgoglio nel voler essere simili a Dio; fu un tentativo di furto sacrilego nel cercare di possedere ciò che Dio aveva riservato a Se stesso come un privilegio della Sua Sovranità.
Fu un suicidio ed un assassinio nel procurare morte a sé ed a tutta la propria progenie.
E questo fu fatto alla diretta presenza del Grande Creatore, che gli aveva dato ogni cosa necessaria alla perfezione ed alla perpetuazione della sua felicità. Fu un atto compiuto contro le più chiare convinzioni della coscienza e con una mente pienamente illuminata dallo Spirito Santo. L’atto fu commesso davanti a Dio, con una volontà che era stata sufficientemente fortificata per resistere alla tentazione, e senza una predisposizione qualsiasi a cadere. (Wakefield).

Definizione Dottrinale: A causa di un atto di disubbidienza l’uomo cadde del suo stato d’innocenza, trascinando in tale modo su sé e sulla sua progenie dolore, pena e morte.

Orazio Motta – notiziecristiane.com


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