“There is a God” in questo testo, l’autore Antony Flew (1923 – 2004), professore e filosofo inglese fu’ uno dei principali atei del mondo e mortalista cioè uno che non crede alla vita dopo la morte; ci fa comprendere quanto sia fondamentale oggi affrontare il tema dell’esistenza di Dio nell’ambito culturale che è caratterizzato da tesi di diverse ideologie della scienza, del pensiero e della ragione che negano l’esistenza di Dio. Egli ripudia pubblicamente, il 9 dicembre 2004 all’età di 81 anni, il proprio ateismo a favore della teoria teologica e dimostra con convinzione le prove del modo che la vita si è formata attraverso il coinvolgimento di un’intelligenza superiore, l’esistenza di Dio come Essere Supremo, come Dio Creatore e come Dio rivelato nella Bibbia. Questo testo “Dio esiste” è una testimonianza della vitalità e della coerenza del teismo attraverso il quale Flew difende la legittimità delle affermazioni teologiche e sfida i filosofi della religione a spiegare le loro asserzioni, che sono racchiuse nelle loro opere e si rifiutano d’impegnarsi nei temi realmente impliciti nella questione sull’esistenzaa di Dio. Primariamente nessuno di loro discute sui motivi principali per presupporre una realtà divina e sono in difetto nel trattare il tema delle origini con razionalità. Secondariamente, non mostrano nessuna coscienza degli errori e dei disordini che portano alla salita e alla caduta del positivismo logico, ignorando e ripetendo gli errori della storia. Terzariamente sono ignari sulle opere di filosofia analitica della religione e dei nuovi e sofisticati argomenti all’interno del teismo filosofico.
Flew assume il compito, attraverso le sue opere, di educare il pubblico sull’affermazione di una “mente superiore” la “mente” di Dio e fornisce un resoconto dei fattori che lo hanno portato a cambiare idea e a “convertirsi” al teismo, così ci spiega “COME L’ATEO PIU’ FAMOSO DEL MONDO HA CAMBIATO IDEA” riguardo all’esistenza di Dio. Egli non ricorda con precisione quando iniziò il suo cambiamento ma lo collocò a molteplici fattori che contribuirono nella combinazione e nella realizzazione delle sue convinzioni. Inoltre essendo figlio di un pastore cristiano Metodista e docente di teologia ed essendo stato cresciuto negli insegnamenti scritturali, rifiorì in lui il sentiero della “saggezza” che lo portarono a selezionare gli innumerevoli problemi che si presentano, selezionando quelli importanti per l’umanità. Flew dichiara di essere stato troppo “rapido” nell’affermare, precedentemente, in alcuni dei suoi scritti ateistici che Dio non esiste e li riconsidera dopo quasi settant’anni perché non vi trova dei motivi sufficienti per giustificare le sue asserzioni e perché non aveva mai sostenuto alcuna tesi esauriente sul significato o il non significato di tutto il linguaggio religioso non offrendo nessuna dottrina esauriente sullo stesso o sulla fede. Così, raccolse da diverse fonti la tesi più forte che poté, affermando che il nostro punto di partenza deve essere la questione di coerenza, applicabilità e legittimità’ del concetto stesso di Dio e della rivelazione divina. Egli menziona cinque fenomeni che possono essere spiegati solo in termini di esistenza di Dio, essi sono :
1) la razionalità implicita in tutta la nostra esperienza del mondo fisico;
2) la vita, la capacità di agire in modo autonomo;
3) la consapevolezza, la capacità di essere consci;
4) il pensiero concettuale, il potere di esprimere e comprendere simboli carichi di significato tali come sono radicati nel linguaggio;
5) l’io umano, il “centro” della consapevolezza, del pensiero e dell’azione.
Flew studiò i minimi dettagli di ognuno di questi cinque fenomeni, con il risultato che essi presumono l’esistenza di una “mente” eterna infinita, la “mente” di Dio che è Colui che sta alla base di tutte queste realtà fondamentali che non possono essere negate senza cadere nell’auto-contraddizione, egli sostiene con determinatezza che l’esistenza di Dio è presupposta da tutti i fenomeni e la religione cristiana è l’unica che merita di essere onorata e rispettata su fondamenta che tutti gli eventi miracolosi, inclusa la risurrezione di Cristo, possono essere conosciute per mezzo di prove storiche che affermano che Dio fosse incarnato in Gesù Cristo e che l’esistenza di Gesù è un evento stoico contenente tante prove valide, in effetti egli è un personaggio davvero molto ben documentato dalla storia reale. Furono questi insiemi di riscontri che contribuirono alla sua “conversione”.
Luisa Lanzarotta – notiziecristiane.com
Ti è piaciuto l'articolo? Sostienici con un "Mi Piace" qui sotto nella nostra pagina Facebook