Rau Riss era un ragazzo ribelle, spaccone e donnaiolo con una grande passione, quella del Ku Fu, dove poi diventò cintura nera. Erano gli anni ’60 e Rau frequentava il liceo in California, dove conobbe quella che poi divenne la sua futura moglie. Il padre si ritirava sempre ubriaco e picchiava la madre; una sera tanto che era sbronzo che alzò le mani davanti ai propri figli. Rau scattò in piedi per difendere la madre, allora il padre lo cacciò di casa. Le conseguenze per Rau furono drammatiche, si ritrovò solo con il suo carattere e si faceva sempre più ribelle. Fu espulso varie volte dall’istituto per violenza, faceva a botte nei corridoi della scuola con chiunque si mettesse davanti ai suoi piedi.
L’unico amico e l’unico rifugio che aveva era in una palestra di un cinese, dove si allenava al Ku Fu. Una sera fece a botte in discoteca dove per poco non lasciò la sua vittima quasi morto. Fu arrestato e il giudice gli propose in alternanza alla prigione, di arruolarsi nei Marines. Rau accettò e dopo un corso di 12 mesi fu spedito a combattere in Vietnam. Dopo qualche tempo Rau incominciò a non connettere più con il cervello a causa di quello che ogni giorno vedeva in quei luoghi di guerra. Stette chiuso in un manicomio militare per diversi mesi, fino a quando fu congedato con onore. Benché rinchiuso in un istituto per malattie mentali, né la famiglia, né la fidanzata seppero che era stato sottoposto ad osservazioni psichiatriche. Con i soldi che ricevette quando stette a combattere Rau si sposò e mise su casa, poi aprii insieme a sua moglie un piccolo supermarket vicino casa. Ma con la venuta di due bambini la moglie era costretta a rimanere a casa e Rau, essendo un bel ragazzo veniva corteggiato dalle donne. Così iniziarono i primi tradimenti da parte di Rau verso la moglie. Lui fece un giuramento alla moglie prima di sposarsi e cioè di andare in chiesa la domenica. Giuramento che non tenne fede mai. Il suo carattere ansioso e ribelle lo portarono ad allontanarsi da sua moglie e dai suoi figli. Rau pensava solo a se stesso e al Ku Fu, tanto che aprì una palestra dove dopo il lavoro andava ad insegnare e ad allenarsi. Praticamente la moglie non lo vedeva mai, qualsiasi cosa lei gli chiedeva, lui gli rispondeva senza voglia. Poi una sera, una delle poche volte che stettero insieme, aprirono gli album dei ricordi di quando erano ragazzi. E Rau con molto orgoglio e ridendoci su mostrava alla moglie le sue ex fidanzate, fece lo stesso lei e lui divenne nero, strappò album delle foto e picchiò la moglie. Rau era possessivo con quello che era suo, tanto che una volta aggredì un tizio solo perché stava guardando la moglie. La moglie ormai esausta gli chiese il divorzio e Rau scattò, andò nello sgabuzzino e preso il fucile a cartucce e gli disse: “Se tu mi lasci ti sparo in testa e poi mi ammazzo”. Dopo alcuni giorni Rau tornò più presto dal lavoro ma non vide in casa né la moglie, né i figli ma soltanto valigie pronte per partire. La rabbia di Rau andò alle stelle, prese il fucile e si rifugiò in camera da letto ad aspettare la moglie per ucciderla. Qualcuno avvisò la moglie che Rau era rientrato prima e impaurita andò a starsene con una sua amica, mentre Rau andava avanti e indietro per la casa rompendo oggetti, quadri e qualsiasi cosa gli capitasse davanti. Le ore passavano e l’attesa era snervante, allora Rau accese la televisione per far passare il tempo sicuro che la moglie da un momento a l’altro sarebbe rientrata. Accese la tv a caso e, proprio in quel momento da un canale nazionale, dove davano un sermone di un predicatore che parlava di perdono e dell’amore di Gesù. Dove era tutto possibile ricominciare da capo e rifare una nuova vita in Cristo Gesù.
Le lacrime incominciavano a rigare il volto di Rau, ebbe una tremenda lotta interiore con il Signore e alla fine buttò il fucile e si arrese a Gesù. Immediatamente fece il giro della città a cercare sua moglie per dirgli che aveva trovato il Salvatore che tanto lei gliene aveva parlato. La Storia di Rau Riss fu tremenda ma con un finale sconvolgente: andò a chiedere scusa al direttore dell’istituto dove andava al liceo e chiese il permesso di parlare durante l’ora d’aria ai ragazzi. Così fece e incominciò a parlare di chi era e di come Dio lo aveva salvato: poi andò a chiedere scusa al padre che però non lo perdonò, era ancora risentito verso di lui. Fece della palestra di Ku Fu una vera e propria chiesa. Rau Riss divenne pastore di una delle più grandi chiese della California orientale dove contiene migliaia e migliaia di fedeli. Poi una sera dopo il culto fece l’appello a chi volesse passare avanti e accettare il Signore Gesù e fra tante persone, con le lacrime agli occhi, si fece avanti il padre che alla fine perdonò suo figlio e ricevette il perdono da Gesù.
Testimonianza trascritta da Francesco Ferrentino La Manna.
Dal film: Ansia di libertà”.
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