Escludendo le scosse inferiori a quattro di magnitudo, sono circa un centinaio i terremoti che hanno colpito molte località del mondo nel solo mese di dicembre (dati 3bMeteo.terremotinelmondo), a conferma che l’aumento dei sisma conferma le scritture (Matteo 24:7); e difatti, la terra ha tremato nell’arco di un mese in Russia, Cina, Indonesia, Australia, Giappone, Sudamerica, Oceano Pacifico, Alaska ed Europa, dimostrando davvero che ci sono “terremoti in ogni luogo” (.). Quarantasei, invece, i vulcani in attività a tutt’oggi, mentre dal 1991 i dati degli esperti registrano tra 56 e 88 le eruzioni avvenute per anno solare.
Malgrado il direttore del “Global Volcanism Program” ritiene normale il numero di risvegli vulcanici in questi anni, e nonostante dal 18 dicembre scorso una grande eruzione vulcanica è in corso nel sud di Reykjavik, l’inattesa e progressiva ripresa dell’attività vulcanica su tutto il pianeta rende realistico quanto predetto da Pietro apostolo nella sua Seconda lettera (cap. 3 v. 10), laddove leggiamo che “Il giorno del Signore verrà come un ladro: in quel giorno i cieli passeranno stridendo, gli elementi infiammati si dissolveranno, la terra e le opere che sono in essa saranno bruciate”!
Se rammentiamo la terribile eruzione del settembre 2021 del Cumbre Vieja alle isole Canarie, dove l’attività vulcanica si protrasse per oltre tre mesi bruciando case e cose, credo che le parole dell’apostolo non sono esagerate. Nel contempo, l’Europa centrosettentrionale fa i conti con le inondazioni che hanno colpito la Germania, l’Ungheria, i Paesi Bassi e la Lituania, con fiumi oltre il livello di guardia (Danubio, Reno, Elba), mentre la tempesta “Pia” si è abbattuta in Danimarca e Norvegia con venti sino a 140 km orari; e tutto questo accade dopo la conferenza COP28 a Dubai sui cambiamenti climatici, segno che non è in potere dei leader mondiali ripristinare l’atmosfera malgrado i loro progetti di sostenibilità ed energie rinnovabili.
Il 14 ottobre scorso, invece, si è verificata una eclissi anulare solare osservata in America Centrale, Colombia, Messico, Guatemala, Belize, Panama e Brasile, evento celeste che ha oscurato per pochi muniti la luminosità del sole a conferma che, in futuro, uno dei flagelli apocalittici (Matteo 24:29) sarà proprio la diminuzione della luce solare.
Se a ciò aggiungiamo i progressi della robotica dappertutto, con il progetto futuristico della Società Neuralink di Elon Musk di impiantare chip nel cervello, abbiamo un quadro generale in linea con le verità scritturali che vede l’uomo giocare a farsi “dio” nel (vano) tentativo di cercare da sé stesso l’immortalità dell’anima.
Tuttavia il 2023 sta per finire e milioni di persone si stanno preparando per festeggiare l’arrivo del nuovo anno, come di consueto, auspicando che l’anno nuovo sia migliore del precedente: ma non si è auspicato così ogni anno, illudendoci tutti quanti?
Se dipendesse da me, inviterei il mondo ad astenersi da sparare un solo mortaretto e proclamerei, piuttosto, digiuno e ravvedimento, dato che la coppa d’ira del Signore Dio sta per essere colmata, ma so bene che il mondo celebrerà il 2024 fra canti, danze, auguri, fuochi d’artificio, botti e litri di spumante, nella speranza che il 2024 sia migliore!
Ma la guerra in Israele e quella in Ucraina dicono che Cristo “è alle porte”, sicchè la Chiesa che sottovaluta questi segni dei tempi resterà sedotta ancordipiù perché essa non tiene conto delle profezie scritturali riguardanti Giacobbe, ossia Israele, il popolo eletto di Dio che Yavhè considera come “figlio” (Isaia 44:1). Pertanto, caro lettore, cosa aspetti tu per l’anno che sta per arrivare?
Salvatore Di Fede
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