Mentre l’Oceano Pacifico viene interessato da un improvviso sciame simico iniziato il 15 scorso, con due fortissime scosse di magnitudo 6.1 prima alle isole Tonga (epicentro a soli 10 km) eppoi alle isole Kermadec (intensità 7.4 scala Richter), la Francia è colpita da diverse tempeste di grandine che si sono abbattute a centro e nel sud-est della nazione, provocando grossi danni alle infrastrutture e all’agricoltura.
I chicchi più grossi hanno colpito la provincia della Lozère, in particolare le cittadine di Mende e Marvejols, e i video diffusi attraverso i social mostrano i torrenti di acqua e fango creati dalla grandine che hanno invaso la regione di Saint-Etienne, la Drome, e l’Isere. I vigili del fuoco sono intervenuti a più riprese, compiendo oltre 200 interventi per liberare le strade bloccate dagli alberi caduti e soccorrere quanti hanno subìto danni alle abitazioni. Inoltre, se nella Drome i chicchi hanno raggiunto il diametro di palline da tennis, a Romans-sur-Isère è stato proclamato lo “stato di catastrofe naturale”, dato che è andato distrutto almeno l’80% del raccolto: “sembrava che fosse arrivata la fine del mondo…”, hanno dichiarato costernati alcuni residenti della vicina Pont-de-l’Isère, e in alcuni momenti son caduti dal cielo interi pezzi di ghiaccio.
Tutto casuale? Beh, Apocalisse 16:21 descrive uno dei futuri giudizi divini sulla terra, appunto la grandine, talmente pesante ed enorme da “apparire una pioggia di talenti” (nel N.T. un talento equivale a circa 58,9 kg), sicchè quanto accaduto in Francia e, di recente anche in Italia, rende credibili le parole profetiche dell’apostolo Giovanni nel libro dell’Apocalisse. Peraltro, se guardiamo i record dei chicchi di grandine mai caduti nel mondo, ci accorgiamo che quello più grosso risale al giugno del 2003, quando una forte grandinata colpì il Nebraska: la circonferenza del chicco risultò pari a ben 47,6 centimetri. Il più pesante, invece, oltremodo certificato dalle autorità dell’epoca, cadde nel distretto di Gopalganj, in Bangladesh, ad aprile del 1986: il peso calcolato fu di 1 kg (2,25 libbre), e la tempesta uccise 92 persone.
Che dire, dunque? Che le calamità aumentano, le bizzarrie del clima si intensificano (vedi giugno torrido in Italia), le imprecazioni degli agricoltori pure (Gioele 1:6-19) ma il mondo si fa sordo come ai tempi di Noè! Lotta ai cambiamenti climatici? No! Lotta al peccato, piuttosto, e al male, ragion per cui, caro lettore, alza la tua voce e grida che ciascuno si converta dalla sua malvagità e torni al Signore, perché terremoti e grandine sono solo avvertimenti.
Salvatore Di Fede | Notiziecristiane.com
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