di David Wilkerson | “Se uno viene a me e non odia suo padre e sua madre, moglie e figli, fratelli e sorelle e perfino la sua propria vita, non può essere mio discepolo” (Luca 14:26). Il termine greco per odio significa “amare meno rispetto a”. Gesù ci sta chiamando ad avere un amore per Lui che sia onnicomprensivo, che sia talmente fervente ed assoluto che tutti i nostri affetti terreni non vi si possano avvicinare. Pensaci: sappiamo cosa significhi entrare alla Sua dolce presenza e non chiedere nulla? Accostarsi a Lui solo perché siamo grati che Egli ci ami così perfettamente?
Siamo diventati egoisti ed egocentrici nelle nostre preghiere: “dacci… vienici incontro… benedicici… proteggici”. Tutto questo sarà anche scritturale, ma il focus rimane su noi stessi. Persino la nostra opera per il Signore è diventata egoistica. Vogliamo che Lui benedica il nostro servizio a Lui, così sapremo che la nostra fede è genuina. Il Signore è più interessato a ciò che stiamo diventando piuttosto che a ciò che stiamo facendo per Lui.
Qualcuno potrebbe urtarsi nel leggere questo, perché delle porte ministeriali si sono chiuse. Lui o lei potrebbero sentirsi “messi sul ripiano”. Qualcun altro potrebbe pensare di poter essere più utile al Signore in qualche campo bisognoso di missione. Ma io dico che non saremo più utili al Signore di quando ministriamo a Lui amore nello stanzino segreto della preghiera. Quando cerchiamo il Signore, quando cerchiamo la Sua Parola incessantemente per conoscerlo di più, allora siamo all’apice della nostra utilità. Facciamo di più per benedire e accontentare Dio chiudendoci nel segreto con Lui in un’amabile conversazione che facendo qualsiasi altra cosa. Qualsiasi opera Egli possa disporre per noi, nel nostro paese o all’estero, fluirà spontaneamente dalla nostra comunione con Lui. Egli si preoccupa più di vincere completamente i nostri cuori che del nostro vincere il mondo per Lui.
Ciò non è per sminuire degli operai ferventi alla conquista di anime, ma è per affermare che tutto l’evangelismo benedetto dallo Spirito nasce nella comunione. Al testimone che spesso sta col Signore in preghiera sarà data sapienza, il tempismo dello Spirito Santo, e la potenza per compiere la volontà di Dio.
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