Amalia Granata, la giornalista sospesa per essersi espressa contro l’aborto

La giornalista argentina Amalia Granata è stata sospesa dalla rete per cui lavorava ‘Canal Nueve’ per aver commentato negativamente i movimenti di piazza in favore della depenalizzazione dell’aborto. Sul suo profilo ‘Twitter‘ la giornalista ha scritto che le ragazze dovrebbero preoccuparsi maggiormente della scarsa prevenzione sui tumori al seno, prima causa di morte delle donne nel Paese sudamericano, piuttosto che della depenalizzazione dell’aborto e tanto è bastato per essere sospesa dal servizio.

Ecco il tweet incriminato:

“Il tumore al seno è la prima causa di morte delle donne in Argentina, non le vedo con il fazzoletto verde mentre chiedono allo Stato prevenzione e tomografie per le più vulnerabili #coherencia #CuidemosLasDosVidas”. Il messaggio fa riferimento alla recente scomparsa della figlia di María Eugenia Fernández de Laprida (personaggio popolare in Argentina) ma non lo fa in maniera diretta né tanto meno la famiglia della ragazza si è espressa contro di lei per quel post. Ciò nonostante il direttore di ‘Canal Nueve‘ ha giustificato la sospensione attribuendola proprio al riferimento al lutto della celebrità: “Amalia ha espresso un commento infelice in un momento infelice, soprattutto per la famiglia Laprida”, spiega Diego Toni che poi aggiunge che spera di poterla reintegrare al più presto.

La risposta di Amalia Granata alla sospensione: “Continuerò a lottare per le due vite”

Dopo aver appreso la decisione della sua emittente, la giornalista ha commentato duramente la sospensione con grinta e decisione confermando la sua lotta per il diritto di affermare ciò in cui crede: “Ogni lotta ha le sue conseguenze… la mia è costata il pane ai miei figli. Non abbasserò le braccia”. Trattandosi di un argomento molto delicato in Argentina, la polemica sulle parole della giornalista erano inevitabili, in questi giorni d’altronde si voterà sulla depenalizzazione dell’aborto. Che si sia, però, giunti alla sospensione fa porgere qualche domanda su come venga trattata la libertà d’espressionein Argentina. Dello stesso avviso sono molti utenti social e persino il giornalista Mariano Obarrio che ha definito la sospensione della collega come “Un chiaro attentato contro la libertà d’espressione e la libertà di pensiero”.

Luca Scapatello

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