di Agostino Masdea – 1 Pietro 3:12 – “Poiché gli occhi del Signore sono sui giusti e i suoi orecchi sono attenti alla loro preghiera…” – Ho passato recentemente un paio di giorni in un pronto soccorso d’ospedale. Ho constatato che c’era un continuo flusso di ambulanze che portavano persone in urgente necessità di aiuto medico. Problemi per incidenti stradali, infarti, ictus, complicanze post operatorie e mille altre emergenze e patologie.
Queste persone, o qualcuno per loro, aveva chiamato uno dei numeri dedicati per queste situazioni: il 118, o il 112. È evidente che nessuno chiama normalmente questi numeri per informazioni o consigli, chiama se c’è un’emergenza.
Riflettevo sul fatto che spesso noi ci comportiamo nello stesso modo con Dio: chiamiamo, e facciamo bene a farlo, quando abbiamo bisogno di aiuto, quando si presenta un problema troppo grande. Ma chiamiamo solo per emergenza.
La metafora che uso spesso per illustrare questa verità, è quella dell’ombrello. Ci ricordiamo di averlo solo quando piove. E a volte, penso succeda anche a voi, lo dimentichiamo in un negozio o in qualche posto perché fuori ha smesso di piovere.
La nostra relazione con Dio non dovrebbe essere improntata sull’emergenza, ma sulla comunione. Dio non vuole essere solo il nostro medico, da consultare solo quando stiamo male, vuole essere un Padre, e un Amico, e se comunichiamo con Lui quotidianamente, non solo otterremo le informazioni necessarie per prevenire le emergenze, ma la nostra fiducia in Lui, nella Sua Parola crescerà e con essa crescerà la nostra fede.
Parla con Dio oggi. Confidati con Lui, raccontagli anche i dettagli della tua vita. Si, lo so, Egli già li conosce, ma ti assicuro che c’è un grande conforto nell’andare davanti al Signore e portare a Lui i nostri pesi, ed è una grazia ed un privilegio poter parlare con Lui dei fatti e anche dei problemi che riguardano noi, la nostra famiglia, e perché no, la comunità.
La buona notizia è che Egli è sempre disponibile ad ascoltarti.
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