(Foto da Repubblica.it) Ogni Paese africano sta cominciando seriamente a prendere precauzioni contro l’epidemia di Ebola che sta colpendo diverse Nazioni del Terzo Mondo e che rischia di invadere anche l’Occidente nonostante le raccomandazioni e le assicurazioni fatte dai vari ministri per la salute… infatti ….
L’ebola è un virus che si dimostra letale nel 90% dei casi e che sta in incubazione dai 2 ai 21 giorni prima di manifestare i sintomi tipici che sono mal di testa, debolezza cronica, dolori muscolari, febbre, intensa debolezza, seguiti poi da vomito, diarrea, pustole. L’Ebola viene trasmessa tramite lo stretto contatto con il sangue, secrezioni, organi o altri fluidi corporei di animali infetti. In Africa, la diffusione si è verificata dopo il contatto con esemplari infetti di scimpanzé , gorilla, pipistrelli della frutta, scimmie, antilopi e istrici trovati malati o morti o nella foresta pluviale. Il contagio avviene per contatto con le mucose, e le secrezioni in generale di una persona nella quale siano manifesti i sintomi di cui prima.
Fonte: LA STAMPA
La dilagante epidemia di ebola continua, e si lotta disperatamente nei quattro Paesi colpiti per cercare di limitarne la diffusione. Dopo la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale in Sierra Leone, Liberia e Nigeria, la Guinea (dove le vittime sono già alcune centinaia) ha prima annunciato la chiusura delle frontiere con la Sierra Leone e la Liberia, salvo poi precisare che intende soltanto intensificare i controlli. E lo Zambia, dove non si registrano casi, ha deciso di limitare l’ingresso ai viaggiatori in arrivo da questi quattro Stati.
Il bilancio delle vittime si aggrava: l‘Organizzazione mondiale della sanità ora parla di 1.779 contagiati, 961 dei quali sono morti. Il Paese più colpito è proprio la Guinea, con 367 morti e 495 casi; in Liberia 294 morti e 554 casi; nella Sierra Leone 298 morti e 717 casi; in Nigeria, dove l’infezione finora non è ancora epidemica, 2 morti e 13 casi.
Fonte: Repubblica.it
Il nostro corrispondente, Apostolo Vah Judah della nascente Chiesa in Liberia, è molto preoccupato perchè vede la gente morire con molta facilità e il problema, anzichè essere circoscritto, comincia ad essere più devastante e terribile. Restiamo fratelli in preghiera e cerchiamo di stringerci insieme a tutti quei missionari che rischiano la vita pur di potere proclamare il nome di Cristo fra le Nazioni.
Tratto da: http://www.accademiajeshuaeuropa.it/
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