AFRICA/MOZAMBICO – Il conflitto dimenticato nel nord sempre più al centro di interessi di potenze africane ed extra africane

Maputo (Agenzia Fides) – È sempre più al centro di interessi di vari Stati il nord del Mozambico, dove il 6 settembre nell’assalto alla missione di Chipene è stata uccisa, tra gli altri, la missionaria comboniana suor Maria De Coppi (vedi Fides 7/9/2022).
Le provincie di Cabo Delgado e di Nampula (dove si trova Chipene) sono minacciate dall’insurrezione dei jihadisti affiliati all’Islamic State’s Central Africa Province (ISCAP–Mozambique). Il conflitto ha finora causato lo sfollamento di oltre 800.000 persone, secondo gli ultimi dati dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni, e la morte di 4.000 persone.
Il 21 settembre, Tanzania e Mozambico hanno firmato un accordo per la lotta comune contro i jihadisti, che hanno pure colpito alcune località tanzaniane di frontiera. Nel nord del Mozambico è già dispiegata una forza d’intervento della SADC (Comunità per lo sviluppo dell’Africa australe) detta SAMIM (SADC Mission in Mozambique) e un contingente militare ruandese.
Le forze africane dispiegate in Mozambico ricevono assistenza finanziaria da potenze extra africane. È il caso dell’Unione Europea che per bocca della Presidente della commissione sicurezza e difesa del Parlamento europeao, la francese Nathalie Loiseau, ha dichiarato di prendere in considerazione la fornitura di “armamenti letali” alla SANIM, che già riceve dall’UE 89 milioni di euro di “aiuti non letali” e 15 milioni di assistenza finanziaria, nell’ambito Missione di addestramento militare dell’Unione europea (EUTM Mozambico) L’UE si appresta inoltre a finanziare con 20 milioni di euro le operazioni del contingente ruandese in Mozambico.
Uno dei Paesi che più contribuisce al SANIM è il Sudafrica il cui Presidente, Cyril Ramaphosa, ha chiesto sostegno agli Stati Uniti per contrastare l’insurrezione in Mozambico. Il Sudafrica teme un’estensione dell’instabilità mozambicana agli altri Paesi della regione, ma soprattutto intende proteggere i propri investimenti nel Paese, particolarmente nel settore energetico.
Il governo degli Stati Uniti ha annunciato ad aprile che il Mozambico è stato selezionato come “Paese prioritario per la strategia nazionale per prevenire i conflitti”. Militari americani stanno già addestrando da tempo i loro omologhi mozambicani.
Le importanti riserve di petrolio e gas concentrate nel nord del Paese sono considerate sempre più strategiche nell’ambito della politica europea di trovare alternative al gas russo. Non a caso tra le aziende impegnate nel loro sfruttamento vi sono multinazionali petrolifere francesi e italiane.
(L.M.) (Agenzia Fides 23/9/2022)

http://www.fides.org/it/news/72841-AFRICA_MOZAMBICO_Il_conflitto_dimenticato_nel_nord_sempre_piu_al_centro_di_interessi_di_potenze_africane_ed_extra_africane


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