AFRICA/EGITTO – Sale a 1800 il numero di chiese e edifici ecclesiastici “condonati” dal governo egiziano

Il Cairo (Agenzia Fides) – Negli ultimi giorni del 2020, il governo egiziano ha riconosciuto la piena conformità di altre 62 chiese e costruzioni di proprietà ecclesiastica alle disposizioni che regolano l’edificazione dei luoghi di culto cristiani e degli immobili di servizio ad essi collegati La nuova certificazione di conformità è stata approvata dal Primo Ministro Mostafa Madbouly sulla base del lavoro di verifica realizzato dal Comitato governativo costituito ad hoc per realizzare la complessiva sanatoria edilizia di chiese sorte in maniera spontanea nei decenni scorsi senza le dovute autorizzazioni governative e amministrative. Sale così a 1800 il numero di chiese e edifici di servizio ausiliari che sono stati condonati da quando è iniziato il processo di “legalizzazione” dei luoghi di culto cristiani costruiti in passato senza i permessi richiesti.
Il processo di verifica e regolarizzazione è iniziato a partire dall’approvazione della nuova legge sulla costruzione e la gestione dei luoghi di culto, ratificata dal Parlamento egiziano il 30 agosto 2016. Da allora, il Comitato governativo costituito ad hoc si è riunito 18 volte per dare in ogni occasione il proprio nulla osta alla regolarizzazione legale di chiese e immobili di pertinenza ecclesiastica finora considerati in tutto o in parte abusivi dal punto di vista legale.
Le chiese sottoposte al vaglio del Comitato governativo costituito ad hoc sono soprattutto quelle costruite prima che entrasse in vigore la nuova legge sulla costruzione degli edifici di culto cristiani. Il Comitato è incaricato di verificare se migliaia di chiese e luoghi di preghiera cristiani, costruiti in passato senza le autorizzazioni richieste, rispondano agli standard stabiliti dalla nuova legge. La verifica si risolve ordinariamente nella regolarizzazione dei luoghi di culto.
Nei decenni scorsi, molte chiese e cappelle erano state costruite in tutto il territorio egiziano in maniera spontanea, senza tutte le dovute autorizzazioni. Ancora oggi tali edifici, tirati su dalle comunità cristiane locali senza permessi legali, continuano di tanto in tanto ad essere utilizzati come pretesto dai gruppi islamisti per fomentare violenze settarie.
La legge sui luoghi di culto dell’agosto 2016 ha rappresentato per le comunità cristiane egiziane un oggettivo passo avanti rispetto alle cosiddette “10 regole” aggiunte nel 1934 alla legislazione ottomana dal Ministero dell’interno, che vietavano tra l’altro di costruire nuove chiese vicino alle scuole, ai canali, agli edifici governativi, alle ferrovie e alle aree residenziali. In molti casi, l’applicazione rigida di quelle regole aveva impedito di costruire chiese in città e paesi abitati dai cristiani, soprattutto nelle aree rurali dell’Alto Egitto.
Anche le chiese d’Egitto appena regolarizzate rimarranno comunque chiuse ai fedeli in occasione della prossime solennità liturgiche natalizie, secondo quanto disposto dalle autorità ecclesiastiche per contrastare la diffusione del contagio da COVID-19. Lo stesso Patriarca copto ortodosso Tawadros II ha dichiarato che la decisione di annullare la partecipazione comunitaria alla celebrazione delle imminenti festività natalizie appare necessaria per salvaguardare la salute delle persone nelle circostanze eccezionali legate alla pandemia, esortando tutti i battezzati a prepararsi spiritualmente per far memoria nel proprio cuore della nascita di Gesù Cristo.
In tempi normali, le chiese copte si riempiono di fedeli la sera del 31 dicembre, per la veglia di fine anno, e poi per la celebrazione del Natale, a partire dalla veglia nella notte tra il 6 e il 7 gennaio.

http://fides.org/it/news/69313-AFRICA_EGITTO_Sale_a_1800_il_numero_di_chiese_e_edifici_ecclesiastici_condonati_dal_governo_egiziano


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