Kinshasa (Agenzia Fides) – “Una vera e propria carneficina è stata compiuta tra le 19 e le 21, ora locale, di lunedì 4 gennaio 2021. Ha causato il massacro di almeno 22 civili, inclusi 6 membri della stessa famiglia, per non parlare dei danni materiali e dei dispersi” denuncia, in una nota inviata all’Agenzia Fides, il CEPADHO (Centro Studi per la promozione della pace, la democrazia e i diritti dell’uomo), una Ong del Nord Kivu, nell’est della Repubblica Democratica del Congo (RDC). L’attacco terroristico è stato perpetrato dagli islamisti ADF/MTM a Mwenda, nel Territorio del Beni, nella Provincia di Nord-Kivu.
Il CEPADHO ricorda che “il 31 dicembre 2020, altri 22 civili sono stati massacrati a Tingwe e Kamungu, trasformando così in lacrime la gioia in occasione dei festeggiamenti del 1° gennaio 2021”. L’ong congolese denuncia “che negli ultimi 13 mesi almeno 1.157 civili sono stati massacrati dalle ADF/MTM come rappresaglia per le offensive lanciate contro di loro dalle forze armate congolesi (FARDC)”. Il CEPADHO sottolinea inoltre la diffusione di video di rivendicazioni postati online “per conto delle ADF/MTM dal movimento terroristico “Stato Islamico” (E.I.)/Daesh”. “Il caso più recente è stato il video pubblicato dallo Stato Islamico sul suo sito di propaganda, il giorno dopo la loro incursione a Loselose all’inizio della scorsa settimana”.
Il villaggio di Loselose situato nel Rwenzori, uno dei settori del territorio di Beni, nel Nord Kivu, è passato sotto il controllo delle forze armate il 1° gennaio, dopo essere stato assediato per alcuni giorni dai ribelli delle ADF/MTM.
“Durante la conquista del villaggio, i soldati congolesi hanno ucciso14 combattenti ADF, inclusi 2 bianchi, forse arabi, recuperando diverse armi” ha affermato un portavoce dell’esercito. Nei combattimenti sono stati uccisi anche due soldati regolari.
Le Forze per la Difesa della Democrazia (ADF) sono un gruppo di origine ugandese da decenni impiantato nell’est della RDC, che da qualche anno si è dichiarato affiliato allo Stato Islamico, prendendo il nome di Madina a Tauheed Wau Mujahedeen (MTM, “La città del monoteismo e dei monoteisti”). (L.M.) (Agenzia Fides 8/1/2021)
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