Vi ricordate di Stevie Wonder? In una delle sue trasmissioni radiofoniche, The Rest of the Story, Paul Harvey dimostrò che ostentare sincero apprezzamento nei confronti di una persona può cambiare la vita. Raccontò che anni prima un insegnante di Detroit chiese a Stevie Morris di aiutarlo ad acchiappare un topo che si aggirava per la classe. Il che voleva dire che si era reso conto che Morris possedeva qualcosa che nessun altro in classe poteva vantare. La natura gli aveva fornito un udito così sensibile da compensare la cecità. Ma era la prima volta che Stevie vedeva riconosciuto il suo udito eccezionale. Adesso, ad anni di distanza, Stevie sostiene che quella gratificazione gli cambiò la vita. Da quel momento sviluppò il suo dono di natura fino a diventare sui palcoscenici internazionali, col nome di Stevie Wonder, uno dei maggiori cantanti e compositori degli anni 70.
Qual’e’ la differenza tra apprezzamento e adulazione?
- Semplice, l’apprezzamento è sincero, l’adulazione è falsa.
- Il primo viene direttamente dal cuore, la seconda si limita a salire sulle labbra.
- Il primo è utile, la seconda dannosa.
- Il primo è universalmente ritenuto cosa positiva; la seconda è universalmente condannata.
(Pensieri tratti dal libro: Come trattare gli altri e farseli amici, di Dale Carnegie)
Se ti senti scoraggiato o un buono a nulla, allora leggi questo racconto:
“ Uno studente andò dal suo professore con un problema: Mi sento una nullità, non ho la forza di reagire. Dicono che sono un buono a nulla, che non faccio niente di bene, che sono un idiota. Come posso migliorare? Che posso fare perché mi stimino di più? Il professore senza guardarlo rispose: Mi spiace, ragazzo, ma ora non posso aiutarti. Devo prima risolvere un problema mio. Poi, forse. E facendo una pausa aggiunse: Se mi aiuti, posso risolvere il mio problema più rapidamente e poi forse posso aiutarti a risolvere il tuo… Certo, professore! – balbettò il giovane, ma ancora una volta si sentì mortificato. Il professore si tolse un anello dal mignolo e lo diede al ragazzo: Monta a cavallo e va’ al mercato. Devi vendere questo anello perché devo pagare un debito. Occorre ricavarne il più possibile. Ma non accettare meno di una moneta d’oro. Va e torna con la moneta al più presto! Il giovane prese l’anello e partì. Appena giunto al mercato cominciò ad offrire l’anello ai mercanti. Essi guardavano con qualche interesse, finché il giovane non diceva quanto chiedeva per l’anello. Quando il giovane menzionava la moneta d’oro, alcuni ridevano, altri se ne andavano senza nemmeno guardarlo, solo un vecchietto fu abbastanza gentile da spiegare che una moneta d’oro era troppo per quell’anello. Tentando di venire incontro al giovane, arrivarono ad offrirgli una moneta d’argento e una coppa di rame, ma il giovane seguiva le istruzioni di non accettare meno di una moneta d’oro e rifiutava ogni offerta. Dopo aver offerto il gioiello a tutti quelli che passavano per il mercato, abbattuto dal fallimento salì a cavallo e tornò. Rimpiangeva di non avere una moneta d’oro per poter comprare egli stesso l’anello, liberando così dalle preoccupazioni il suo professore e poter così ricevere i suoi consigli. Entrò in casa e disse: Professore, mi spiace tanto, ma è impossibile ottenere quello che mi ha chiesto. Forse potrei ottenere due o tre monete d’argento, ma non si dovrebbe ingannare nessuno sul valore dell’anello. E’ importante quello che dici, giovanotto – rispose sorridendo. Dobbiamo prima sapere il valore esatto dell’anello. Riprendi il cavallo e vai dal gioielliere. Chiedigli a quanto si può vendere l’anello. Ma non importa quanto lo valuterà, non venderlo. Riportalo qui. Il giovane andò dal gioielliere e gli chiese di valutare l’anello. Il gioielliere esaminò l’anello con una lente, lo pesò e disse: Di’ al tuo professore che se vuole venderlo subito non posso dargli più di 58 monete d’oro. 58 MONETE D’ORO!? – esclamò il giovane. Sì, rispose il gioielliere, in un altro momento potrei arrivare ad offrire anche settanta monete, ma se ha urgenza di vendere… Il giovane corse emozionato a casa del professore per raccontare quel che era successo. Siediti, disse il professore. E dopo aver ascoltato tutto il racconto, parlò con calma: Tu sei come questo anello, un gioiello prezioso e unico. Può essere valutato solo da un esperto. Pensavi forse che qualunque persona fosse in grado di scoprire il suo vero valore? Così dicendo, si rimise l’anello al dito. Tutti noi siamo come quel gioiello. Preziosi e unici, andiamo per tutti i mercati della vita pretendendo che persone inesperte ci valutino. Solo lo specialista, Gesù, il Grande Gioielliere, conosce il tuo vero valore. Perciò, non accettare mai che la vita smentisca questo e quello che sei agli occhi di DIO!.
Nella Bibbia troviamo tantissimi versi in cui Dio, senza mai adulare, ama apprezzare le sue creature perché come Grande Maestro sa perfettamente che una buona parola detta al momento opportuno o il semplice fatto di credere in noi, può essere di grande utilità ed incoraggiamento ad andare avanti. Uno di questi lo troviamo in Isaia 43:1-4: “Ma ora così dice l’Eterno, che ti ha creato, o Giacobbe, che ti ha formato, o Israele: «Non temere, perché io ti ho redento, ti ho chiamato per nome; tu mi appartieni. Quando passerai attraverso le acque io sarò con te, o attraverserai i fiumi, non ti sommergeranno; quando camminerai in mezzo al fuoco, non sarai bruciato e la fiamma non ti consumerà. Poiché io sono l’Eterno, il tuo DIO, il Santo d’Israele, il tuo Salvatore. Ho dato l’Egitto come prezzo per il tuo riscatto, l’Etiopia e Seba, al tuo posto. Perché tu sei prezioso ai miei occhi e stimato, e io ti amo, io do uomini al tuo posto e popoli in cambio della tua vita.” La Nuova Diodati (LND)
Con questa mia riflessione voglio augurarvi ricche benedizioni celesti, lory!
Lorenza Perrotta
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