Mi chiamo Barbara, ho 44 anni e provengo da Mercato Saraceno, un piccolo paese collinare in provincia di Forlì-Cesena. Ho sempre condotto uno stile di vita regolare e sano, lontano dai vizi e dalle discoteche, e ho sempre avuto un grande desiderio: pensavo che la sua realizzazione mi avrebbe riempito il cuore di gioia.
Il 24 febbraio 1995 una persona a me molto cara perse la vita in un incidente stradale. Quando mi comunicarono la notizia, rimasi molto turbata ed iniziai a pensare che mi sarebbe potuta accadere la stessa cosa. “Ma che senso ha la vita, se a un certo punto potrebbe accadermi di lasciare tutto ciò che ho di più caro: affetti, lavoro, hobbies… ?”, pensavo, “eppure deve esserci qualcosa che possa rimanermi, quando dovrò lasciare questa terra!”
Qualche mese dopo questo triste evento, conclusi con successo gli studi che avevo seguito nei sei anni precedenti e mi venne assegnata una borsa di studio: in settembre mi sarei trasferita per un anno in un college in Inghilterra, nel Kent. Il mio grande desiderio stava per realizzarsi! Una gioia indescrivibile riempiva il mio cuore, non avevo mai provato una sensazione così forte. Dopo alcuni giorni però, pur essendo sempre molto contenta, il mio cuore si era svuotato di ogni entusiasmo: mi ero ormai abituata all’idea dell’esperienza inglese che m’attendeva.
Settembre si stava avvicinando. Un giorno incontrai un’amica di famiglia credente che mi aveva sempre incoraggiata a leggere la Bibbia. Quel giorno parlammo a lungo e ricevetti alcuni opuscoli che avrei dovuto leggere, consultando la Bibbia. Avevo già provato a leggere la Bibbia in precedenza, ma quella sera fu particolare. Le parole che lessi mi toccarono profondamente.
Io stavo attraversando un periodo un po’ buio: mi sentivo molto sola e senza forze di fronte a questioni importanti che mi riguardavano personalmente; questo mi rendeva molto triste e rassegnata nello stesso tempo. Leggendo la Bibbia quella sera compresi con grande stupore che Dio conosceva il mio cuore, i miei problemi, i miei pensieri e tutto ciò che mi riguardava!
Ho sempre pensato che Dio esistesse, anche se non sono mai andata tanto in chiesa, perché per me non c’era niente di più noioso di una messa. Ogni tanto cercavo di fare qualcosa che pensavo potesse esserGli gradita, ma non ero disposta a seguire certi divieti che la chiesa cattolica impone, ma che vedevo essere ipocritamente violati anche da chi si professava cattolico.
Leggendo la Parola di Dio, in seguito capii che, per fare una cosa gradita a Dio, avrei dovuto abbandonare il peccato che stavo commettendo; questa volta, proprio perché riconoscevo che era Dio a farmelo notare attraverso la Sua Parola, decisi all’istante di non peccare più. Nei giorni seguenti, scoprii un tesoro che non avevo mai pensato fosse contenuto proprio in quel Libro e trovai in esso risposte a quesiti che, dopo tanti anni, per me erano ancora un grande mistero. Più leggevo, più cresceva dentro di me la certezza che la Bibbia era importante per la mia vita.
Poco prima di partire per l’Inghilterra iniziai a frequentare il piccolo gruppo di credenti che si riuniva nel locale che i miei compaesani additavano con tanto scherno: la chiesa cristiana evangelica. Iniziò l’esperienza più bella della mia vita. Un giorno la Parola di Dio toccò il mio cuore con un verso che si trova nel Vangelo di Giovanni (capitolo 14, verso 6), in cui Gesù afferma: “Io sono la Via, la Verità e la Vita; nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”. Provai una gioia grandissima! Queste parole diedero al mio cuore la certezza che stavo seguendo la via giusta.
In seguito capii che il vero senso della nostra esistenza è accettare il dono della vita eterna, che Gesù ha acquistato con il Suo sangue quando è morto sulla croce per pagare il prezzo delle mie e delle tue disubbidienze. Ricevere questo dono non è difficile: basta accettare quanto la Scrittura dice quando leggiamo che siamo peccatori perduti e non possiamo andare in cielo grazie alle nostre buone azioni o per nostri meriti, ma solamente per la grazia che Dio ci ha fatto attraverso il sacrificio di Gesù. Il dono della vita eterna era la risposta al mio enigma: l’unica cosa che mi sarebbe rimasta quando avrei lasciato questa terra.
Di lì a poco partii per l’Inghilterra con la mia valigia, ma soprattutto con la mia Bibbia: fu un’esperienza meravigliosa, perché leggendo la Parola di Dio mi sentivo vicina a Gesù e sentivo il cuore ripieno di quella gioia e di quella pace che aveva sempre ricercato.
“Tu m’insegni la via della vita;
ci sono gioie a sazietà in tua presenza;
alla tua destra vi son delizie in eterno”.
(Salmo 16, verso 11)
GLORIA A GESÙ!
Ti è piaciuto l'articolo? Sostienici con un "Mi Piace" qui sotto nella nostra pagina Facebook