Abusata da mio zio sono diventata lesbica e depressa, ma Dio mi ha liberata

Quella di Marizza è la storia di una bambina abusata che ha portato al silenzio e alla riconciliazione con Dio, Colui le ha dato la forza di perdonare.

Per me non c’è mai stato nulla del genere “fare coming out”. Quando avevo 8 anni, e per i 4 anni successivi, ogni volta che mio zio veniva a trovarci si avvicinava a me nei più sbagliati… Molte volte gli ho dato dei calci e sono scappata nella stanza accanto; ho sbattuto le porte dietro di me, e pregato Dio che mi lasciasse e non tornasse mai più.

Sfortunatamente non è andata così. L’ho respinto tutte le volte che ho potuto, ma ogni volta che ci trovavamo in spazi chiusi, era dove approfittava di me. Ho tenuto la mia bocca chiusa. Gli credevo quando mi diceva che se avessi raccontato qualcosa a qualcuno “nessuno mi avrebbe creduto”; allora il mio silenzio continuava. Non ho mai avuto il coraggio di parlarne, fino alla quinta elementare quando un mia compagna ha comunicato alla maestra qualcosa di orribile che era successa tra lei e suo padre.

Quando finalmente l’ho detto a mia madre sono stata sgridata, perché credeva che mi fidavo più degli altri che di lei. Ma, come potevo dirle che era suo fratello mi stava facendo quelle cose?

Da quel momento è stato un fiume in piena. Nessuna bambina o chiunque altro dovrebbe passare per una cosa del genere. Mi facevo la doccia sfregandomi più duramente che potevo per “lavare via” il disgusto che sentivo dentro di me, la confusione del motivo per cui stesse succedendo a me, o perché a 8 anni stessi lottando con problemi di autogratificazione, di identità, di depressione e con pensieri suicidi.

Per anni sono stata torturata da incubi di stare con qualcuno del mio stesso sesso insieme a sogni lascivi. Ho respinto gli stimoli di metterli in atto, ma quando il mio cuore era a pezzi per la perdita di mio padre, poi il crepacuore per un ragazzo che pensavo dovessi sposare, e tante altre cose, ho cominciato a cercare l’amore in tutti i posti sbagliati ed ero certa che l’avrei trovato.

Al secondo anno delle medie ho cominciato la mia prima relazione non ufficiale con qualcuno dello stesso sesso che mi ha portata alla distruzione, a dolori anche più grandi e a confusione. Non riuscivo a mangiare perché conoscevo la verità e me ne allontanavo e dicevo a Dio: “Non adesso. Scelgo quello che penso essere il mio destino”. Ho creduto alle bugie del mondo che dice: “Se senti in questo modo, deve essere quello giusto, no?”

Ma quando ci sentiamo come spazzatura, Dio subito ci risponde e ci dice: “Ti vedo come un tesoro.” Con l’aiuto di Dio stesso, lo Spirito Santo ed una comunità di forti credenti, sono stata staccata dalla forte presa del nemico e messa nelle braccia di Dio.

Or il Signore è lo Spirito, e dov’è lo Spirito del Signore, vi è libertà. (2Corinzi 3:17)

Dio mi ha liberata dai legami dell’omosessualità, della lascivia, dell’avvilimento, della depressione, dell’ansia, dei pensieri suicidi e la lista potrebbe continuare. Non devo più fingere di sorridere, indossare una maschera; la vita è molto migliore quando puoi veramente essere te stessa. Di gran lunga migliore con il Creatore.

Amorepurogesu.com

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