Nel mondo contemporaneo viene presentata come una conquista sui diritti delle donne a scegliere se vivere o meno la propria maternitàTutto questo senza preoccuparsi minimamente e lontanamente di tenere conto della volontà di Dio e dei suoi insegnamenti scritturali in merito e del diritto alla vita del nascituro.
Si tiene conto solo della volontà di scelta sulla maternità da parte della donna e non si preoccupano del diritto alla vita del futuro nascituro che con la pratica dell’aborto viene trucidato pezzettino per pezzettino e questa pratica la società attuale la ritiene una “conquista”.
Se troncare una nuova vita che si sta formando viene vissuta come una “conquista” questa realtà ci fa riflettere molto.
Qui la situazione è seria e anche grave perché il 10 marzo 2015 è stato approvato a Strasburgo dal Parlamento Ue il documento di Marc Tarabella (Ougrèe 11 marzo 1963), politico belga entrato a far parte del Parlamento Europeo dal 2004.
In tale occasione è stato approvato l’articolo 45 sull’accesso agevolato dell’aborto è passato insieme all’andamento voluto dal Ppc, il 43 bis, che “osserva che l’elaborazione e l’applicazione delle politiche in materie di diritti sessuali e riproduttivi nonché in materia di educazione sessuale, sono di competenza degli Stati membri”.
Il 43 bis è stato votato anche da Silvia Costa (Pd) politica e giornalista italiana mentre si è astenuto dal voto Luigi Morgano (Pd) politico italiano (esponente cristiano); malgrado le polemiche contrarie la relazione è passata con 441 voti a favore, 205 contrari e 52 astensioni.
E’ difficile parlare dell’aborto in termini distaccati, la pratica di quest’atto è soggetta a un miscuglio di sentimenti emotivi e ideologici.
Se i parlamentari si sono schierati a favore delle donne sulla libertà di scelta sulla maternità, sull’altro fronte a favore della vita nascente si schiera “pro-vita” subordinando ogni altra istanza e salvaguardando in assoluto il diritto alla vita, essi dichiarano che l’aborto è assimilabile a un omicidio e ogni misura deve essere presa per prevenirlo.
L’aborto è un tema scottante e gli elementi da tenere presenti sono molteplici e complessi.
In ogni caso analizziamo cosa ci insegna e ci comanda in merito il nostro Creatore :
- La vita è un dono di Dio da vivere in modo responsabile ecco perché la pratica sessuale dev’essere vissuta all’interno di una relazione stabile. La vita prenatale di un bimbo è in relazione con la madre e con Dio (Salmo 139:13 “Poiché tu mi hai formato le mie reni, tu mi hai intessuto nel grembo di mia madre”; Luca 1:45 “Ora, beata è colei che ha creduto, perché le cose dettele da parte del Signore avranno compimento”; Esodo 21:22,23 “Se alcuni vengono a lite e percuotono una donna incinta così da farla abortire, ma non ne segue altro danno, il percuotitore sarà multato in base a quanto il marito della donna gli imporrà; egli pagherà l’indennizzo come determinano i giudici; ma se ne segue danno, darai vita per vita”). L’importanza della vita e la responsabilità della madre deve essere fatta interagire in modo dinamico.
- Consapevoli che viviamo in un mondo decaduto nel peccato, dietro un aborto ci può essere una situazione di gravidanza non voluta o conseguente a una violenza, stupro o incesto. Oppure il feto può essere affetto da gravi menomazioni da spingere la madre ad abortire. In ogni caso e qualunque sia la situazione o la circostanza il principio del diritto alla vita del nascituro ha sempre la priorità in assoluto in quando esso è stato formato e creato da Dio Padre, diversamente non esisterebbe.
- L’aborto comporta sempre la morte di una parte in causa (il feto), non è dunque una pratica da effettuare con un atteggiamento superficiale piuttosto la madre è invitata a prendere in serie considerazioni delle possibili soluzioni alternative : l’aiuto delle comunità, l’adozione del bambino.
Conclusioni:
L’opzione a favore del diritto alla vita del nascituro è una riflessione morale sull’aborto, sulle situazioni contingenti e i soggetti coinvolti. Dio è l’autore della vita (Geremia 1:5 “Prima che io ti formassi nel grembo di tua madre, ti ho conosciuto; prima che tu uscissi dal suo grembo, ti ho consacrato e ti ho stabilito profeta delle nazioni”), il Creatore è colui che ci forma nel grembo materno con un progetto e un proposito ben definito. La vita appartiene solamente a Dio e non all’uomo.
SI’ al diritto alla vita sul nascituro, il diritto della madre è di trovare una soluzione alternativa al suo problema, NO all’aborto.
Luisa Lanzarotta – notiziecristiane.com
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