Aborto. Oggi anniversario ingiusta legge 194, si cambi rotta!

«Il problema dell’aborto non è l’obiezione di coscienza ma le troppe donne che vi ricorrono perchè non hanno alternative: non esiste alcuna donna che in Italia sia stata costretta a partorire per eventuali inapplicazioni della 194, ma troppe le donne che sono state indotte ad abortire per mancanza di alternative concrete. Come rivela un sondaggio appena pubblicato, per oltre il 75% degli Italiani lo Stato deve assicurare alle donne il diritto di NON abortire, proponendo loro soluzioni concrete per superare le difficoltà in cui si trovano. Siamo stanchi della violenza di chi vorrebbe continuare a farci credere che l’aborto, invece, sia una scelta paritetica o addirittura preferibile alla nascita dei nostri figli. Le donne abortiscono in un momento molto fragile e hanno il diritto alla consapevolezza di cosa è l’aborto, di riconoscere il figlio prima di “decidere” e conoscere quali le conseguenze fisiche e psicologiche a cui vanno incontro se abortiscono. Il resto sono menzogne sulla loro pelle. Il vero diritto delle donne è essere affiancate, sostenute e messe nelle condizioni di poter accogliere il figlio e, quando anche fosse davvero impossibile crescerlo, poter avere la possibilità di custodirlo fino alla nascita, senza che questo possa significare un sacrificio da accollarsi in solitudine. Vogliamo ribadirlo forte e chiaro: la 194 non è una legge né giusta né buona, visto che dalla sua approvazione a oggi ha permesso l’eliminazione di 6 milioni di bambini e che ha abbandonato altrettante donne alla solitudine di una scelta che non è mai libera, ma sempre condizionata. Serve un cambiamento di rotta e gli Stati Uniti, lo scorso anno, dopo quasi 50 anni dalla “Roe vs Wade” ce lo hanno dimostrato: nessuna legge è intoccabile e granitica, tale da non poter essere mai messa in discussione». Così Maria Rachele Ruiu, membro del direttivo di Pro Vita & Famiglia.

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