Aborto. Da Polonia segnale di speranza per l’Europa, vita inizia dal concepimento

«Il rifiuto del presidente della Polonia Andrzej Duda di firmare la legge annunciata dal Governo di Donald Tusk per legalizzare l’aborto fino alla dodicesima settimana di gravidanza, poiché si tratterebbe di legalizzare la soppressione di innocente, è un segnale di ragionevolezza e di enorme speranza per una Europa in piena crisi esistenziale e dominata da autodistruttive ideologie di morte. La scienza dimostra in modo inconfutabile che la vita umana inizia col concepimento e che il concepito è un essere umano unico e irripetibile, dotato per sua natura della dignità personale e dei diritti fondamentali, a cominciare dal diritto alla Vita. È compito di una società giusta, equa e civile accogliere e proteggere con cura l’esistenza dei bimbi non ancora nati. Siamo certi che il Presidente Duda resisterà con coraggio alla furia mediatica e politica che siamo sicuri si abbatterà ora su di lui da parte della sinistra polacca e dall’establishment dell’Unione Europea. Pro Vita & Famiglia non si stancherà mai di lavorare perché anche in Italia possa essere presto ripristinata la verità e la giustizia col riconoscimento legale dell’umanità e della piena personalità giuridica del concepito, come proposto da alcune iniziative legislative già presentate in Parlamento e che auspichiamo possano essere presto discusse».

Così Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia onlus, commenta le dichiarazioni del presidente della Polonia Andrzej Duda in risposta alle legge per depenalizzare l’aborto fino alla dodicesima settimana di gravidanza annunciata dal premier polacco Donald Tusk.

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