Abele e Caino… due di noi?

Abele e Caino erano fratelli e sebbene a modo proprio offrivano all’Eterno cose che reputavano le più adatte.

Abele offriva il meglio del suo bestiame, ogni primizia era ed apparteneva al Signore, mentre Caino offriva l’elemosina all’Eterno, il meno possibile e le cose che lui magari neanche voleva.

Ora il Signore che vede al di là del visibile, quello che c’è dentro al nostro cuore, apprezzò l’offerta di Abele.

Per questo motivo, cioè per gelosia fraterna mista ad invidia, Caino uccise Abele.

E’ una storia antica, eppure ancora oggi accade così.

Il Signore scruta i nostri cuori, li conosce, non possiamo nasconderci dalla presenza del Signore.

Ancora oggi lo spirito malefico che possedeva Caino è presente in questa epoca.

Fratelli che combattono contro fratelli perché vogliono all’apparenza avere il favore di Dio, ma Dio che scruta i cuori sa che essi sono polvere, e che solo coloro che Lui si sceglie gli sono graditi dai cuori puri, cioè coloro che si sottomettono in umiltà alla sua suprema volontà lo ottengono!

Dio non si può beffare!

A volte si può erroneamente pensare che il Signore ha bisogno delle nostre elemosine, ma ci sbagliamo, non è Dio che ha bisogno di noi ma siamo noi che abbiamo bisogno di Lui.

Lodare Dio non è un fatto di Dio, ma un fatto personale, la nostra personale relazione con Dio.

Il nostro cuore ha bisogno di Dio, come l’aria che respiriamo, è il pane disceso dall’alto.

Curiamo la nostra vita spirituale con Dio ed anche noi saremo graditi a Lui, facendo la nostra offerta come la fece Abele!
Dio ci benedica.

Mascia Pitti

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