L’estetica dell’odio
Hai mai pensato al fatto che l’odio ha una sua…estetica? Ed è alquanto evidente che tale estetica sia suadente al punto da conquistarci a volte. Il 13 gennaio scorso abbiamo lanciato la World Watch List 2021, la mappa della persecuzione di Porte Aperte, uno strumento di preghiera che, come ogni anno, ti chiediamo di appendere a casa tua e nella tua chiesa, e di far conoscere a più persone possibili. Ancora una volta la persecuzione aumenta in termini assoluti: il Covid si è aggiunto a essa generando più opportunità di discriminazioni o, se preferisci, di odio nei confronti dei cristiani.
Eppure non sono mancati i miracoli, come quello di cui abbiamo parlato nel podcast Fede Pericolosa evocato in preghiera da un leader cristiano nigeriano: il miracolo della non rappresaglia, ossia della non vendetta da parte dei cristiani. Più di 340 milioni di cristiani nel mondo, 1 su 8, sperimentano almeno un alto livello di persecuzione e discriminazione: ciò significa che solo un vero e proprio tsunami di perdono ci sta assicurando di non essere travolti da un incendio globale di rappresaglie e vendette. Io questo lo chiamo miracolo. Sommergere l’odio con il perdono è un esercizio faticoso, anche per il fatto che l’odio flirta con il nostro cuore continuamente. Intendo dire che mentre guardiamo all’aumento dell’odio anticristiano nel mondo, dovremmo fare attenzione a come lo stesso odio stia cercando di sedurre i nostri cuori. Il fascino o, meglio, l’estetica dell’odio è cambiata in questi anni in Italia e in Occidente, è diventato più alla moda, più appariscente e, al tempo stesso, più generalmente “accettato”. Abbiamo permesso ai toni di alzarsi, alle offese di aumentare e alla schiuma della rabbia di insaporire le nostre bocche in TV, alla radio ma soprattutto in internet e nei socia media. Diversi marchi di moda (es. Fred Perry) o di ristorazione (catene di fast food come Wendy’s) o persino cantanti famosi (come Depeche Mode e Taylor Swift) sono diventati, loro malgrado, simboli amati da movimenti violenti e xenofobi3. Ci sono canali YouTube che mescolano ricette di cucina con riflessioni “sull’essere ariani” e sul disprezzare lo straniero; e ci sono canali di streaming musicale dedicati a generi come il “fashwave”, una musica elettronica “fascista”. In barba ai fatti, nei social proliferano teorie campate in aria sulle cose più assurde e moltissimi le condividono: in fondo basta un click, possiamo farlo senza pensare… appunto. Scrivono diversi esperti che questi sono “strumenti che hanno dichiarate finalità di proselitismo”, in altre parole “evangelizzano all’odio”, se mi concedi questa specie di ossimoro. Questo clima mi ricorda un passo biblico che trovi in Proverbi: 1:22 “Fino a quando i beffardi prenderanno gusto a schernire e gli stolti avranno in odio la scienza ? ” I perseguitati in Nigeria e in Corea del Nord (paesi rispettivamente dove più cristiani si uccidono e si perseguitano) e in ogni altra parte del mondo invocano il miracolo della non rappresaglia, chiedono a Dio la forza di perdonare e di non vendicarsi. Naturalmente non escludo che alcuni si vendichino, tuttavia i fatti (di nuovo, i fatti, non le opinioni) ci dicono che la stragrande maggioranza lascia la vendetta nelle mani di Dio… a proposito di fede pericolosa. Ma voglio essere il più chiaro possibile: da soli non ce la faranno, hanno estremo bisogno di noi perché è una battaglia durissima, dove si perde la salute, la libertà, la vita, tutto. Da qui, dal nostro Bel paese, io e te possiamo essere più lucidi, poiché la persecuzione ancora ci risparmia, e la nostra lucidità ci può far pregare ed agire con efficacia in loro aiuto. E semmai nel futuro l’odio con forza fosse rivolto contro di noi, beh, sapremo a chi chiedere consiglio per imparare a sommergerlo con il perdono, per sviluppare una fede pericolosa.
Cristian Nani
Questo articolo, tratto dal blog di Porte Aperte, lo trovateanche nella piattaforma di risorse per la Chiesa italiana chiamata Fede Pericolosa. Qui troverete un tesoro di grande valore: incoraggiamento, ispirazione, provocazioni e insegnamenti direttamente dai luoghi più ostili al Vangelo del mondo.
“E non temete coloro che uccidono il corpo, ma non possono uccidere l’anima; temete piuttosto colui che può far perire l’anima e il corpo nella Geenna.” Matteo 10:28
Nel corso della storia umana sono circa settanta milioni, di cui quarantacinquemilioni nel 20 secolo i cristiani morti per la propria fede. Una cifra esorbitante che ci ferisce profondamente per la nostra intima compartecipazione alla tragica sorte di tanti nostri fratelli cristiani. Noi cristiani cosiddetti del “ mondo libero “ guardiamo le persecuzioni da lontano e possiamo dirci privilegiati, non subiamo oppressioni, ostruzionismo e neppure ci viene imposto di rinnegare il nome del Nostro Signore. Possiamo liberamente parlare (per ora) di manifestare ampiamente gli attributi di Dio e il Sacrificio di Gesù. In Iraq, in Pakistan, in Corea e in altri territori il cristianesimo subisce le violenze dalla mentalità idolatrica, atea e totalitaria. Una palese violazione dei diritti umani più importanti, la libertà della fede cristiana. Noi come fratelli in Cristo non possiamo ignorare la prepotenza espressa nel disprezzo dei valori più sacri fra cui l’amore. Non possiamo tacere di fronte alla cancellazione della nostra civiltà cristiana, occorre vigilare con fede più viva, con amore più ardente.
E’ nostro dovere morale e spirituale, alzare la nostra voce a Dio con lode e ringraziamento, umilmente unirci in preghiera, intercedendo per i nostri fratelli perseguitati, per quelle zone calde dove gli aguzzini possano essere toccati da Dio e trasformati in seguaci di Cristo Gesù.
“Ma io vi dico: Amate i vostri nemici, benedite coloro che vi maledicono, fate del bene a coloro che vi odiano, e pregate per coloro che vi maltrattano e vi perseguitano”. Matteo5: 44
Lella Francese
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