Il 2 ottobre 2020 è iniziata a circolare la terza Enciclica di Papa Bergoglio “Fratelli tutti”, in cui viene affrontato in chiave inedita il tema della Fratellanza e dell’amicizia sociale universale. La fratellanza descritta è intesa come un legame che unisce ogni essere umano, senza alcuna differenza sociale o culturale.
È davvero curioso notare le analogie tra i principi massonici e il manifesto di Bergoglio, in cui echeggia il termine “universale”, caro al Grande Oriente massonico e principio fondamentale della Libera Muratoria.
Sembrerebbe, inoltre, che quest’ultima enciclica sia stata anche ispirata da alcune riflessioni del Grande Imam della Moschea di Al Azhar Ahmad Al-Tayyb, insieme al quale Bergoglio nel 2019 ad Abu Dhabi firmò il “Documento sulla Fratellanza Universale” il quale affermava: “Il pluralismo e la diversità di religioni, colore, sesso, razza e linguaggio sono voluti da Dio nella Sua saggezza, attraverso la quale ha creato gli esseri umani. Questa saggezza divina è la fonte da cui discende il diritto alla libertà di credo e alla libertà di essere diversi”.
L’Enciclica in questione è stata anche plaudita dal Gran Maestro Stefano Biti del Grande Oriente d’Italia che l’11 settembre scorso ha espresso queste parole: “Bisogna essere consapevoli che serve nutrirsi nell’altrui diversità, per creare una vicendevole ricchezza che può abbattere le diseguaglianze e costruire ponti di coesione per camminarvi sopra insieme pacificamente. Siamo tutti fratelli, siamo tutti sotto lo stesso cielo”. Le parole proferite dal Papa nella sua Enciclica sono alquanto simili; infatti, dopo essersi soffermato sul valore della diversità, andando contro i principi dell’omologazione del modello della globalizzazione, afferma: “Desidero tanto che, in questo tempo che ci è dato di vivere, riconoscendo la dignità di ogni persona umana, possiamo far rinascere tra tutti un’aspirazione mondiale alla fraternità. […] Sogniamo come un’unica umanità, come viandanti fatti della stessa carne umana, come figli di questa stessa terra che ospita tutti noi, ciascuno con la ricchezza della sua fede o delle sue convinzioni, ciascuno con la propria voce, tutti fratelli!”.
Non sono tardate ad arrivare alcune critiche dal mondo cattolico stesso, come quella di Monsignor Viganò, il quale riguardo all’Enciclica in questione sostiene: “Ad una lettura cursoria del testo dell’encliclica “Fratelli Tutti” si sarebbe indotti a credere che essa sia stata scritta da un massone, non dal Vicario di Cristo. Questa Enciclica costituisce il manifesto ideologico di Bergoglio e la sua candidatura alla presidenza della Religione Universale, ancella del Nuovo Ordine Mondiale.”
Nel frattempo sono accaduti altri fatti che confermano quanto il Papa stia reindirizzando l’attenzione del popolo cattolico. Il Papa il 4 ottobre scorso ad esempio, ha ospitato nei giardini Vaticani, appoggiato dai vescovi e dalle suore, il Sinodo per Amazzonia, partecipando ad un’adorazione della dea pagana Pachamama e benedicendo la statuetta lignea della dea donatagli dai suoi fedeli. Idolo che, il 7 ottobre, è stato posto di fronte all’altare di San Pietro e poi trasportato in processione insieme al Papa nella Sala del Sinodo.
La dea Pachamama è la generosa dea della fertilità e dell’agricoltura, considerata madre spazio-tempo o madre dell’universo, la quale può mostrare anche il suo lato crudele. Inoltre viene addirittura considerata la dea madre dell’anticristo a cui venivano sacrificati i bambini.
È facile pensare che questo, insieme ad altre “novità” portate avanti da Bergoglio, possano confondere le idee dei fedeli e sminuire il messaggio Cristiano. Un vicario di Cristo che sta incitando alla creazione di un governo e di una religione mondiale, un papa che ha permesso di inserire e adorare idoli pagani nei luoghi sacri cristiani cattolici, spiazzando in modo determinante una buona parte del popolo cattolico (che sta a sua volta iniziando a prendere le distanze dalla posizione contraddittoria del pontefice), un uomo, insomma, che non lascia molto spazio alla fiducia…
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