Ieri si è svolto il processo in favore di una delle nostre ragazze. Gli aguzzini sono stati arrestati. Questa ragazza è oggi una nostra sorella in Cristo. Il Signore l’ha battezzata con lo Spirito Santo. Ieri la sorella diceva: “Io li ho perdonati, non ho rancore!”. Attraverso la sua testimonianza potranno essere salvate altre vittime della prostituzione. Una preghiera per gli sfruttatori affinché dove si trovano ricevano il messaggio del Vangelo che lava da ogni peccato e che rende persone nuove, libere dalla schiavitù del male. Anche per questo aspetto del programma Signore ti diciamo grazie!”
Poche parole espresse dal pastore Gennaro Chiocca mentre gli occhi sorridono lucenti incrociando gli occhi di Iris (nome di fantasia).
La storia che leggerete appartiene a una delle tante ragazze strappate alla tratta della prostituzione e accolte dall’amorevole abbraccio dell’associazione Beth Shalom, 72 ore per Cristo. Dal 2016 a oggi Beth Shalom ha accolto 250 ragazze provenienti da diversi paesi del mondo. Molte di loro giungono in stato interessante e tutte in condizioni fisiche e psicologiche devastanti. Le percosse, le umiliazioni, le minacce perpetrate riducono le ragazze a una condizione di schiavismo inquietante, irriconoscibili nella loro dignità annullata. Esseri umani come merce di scambio o proprietà privata. Depravate della loro identità e dei propri diritti garantiti dalla costituzione e secondo legge divina. Corpi trafficati in presenze afflitte, sconsideratamente usate e poi catalogate come rifiuti da eliminare.
Questo è l’inizio di migliaia di vissuti identici. Giovani donne perlopiù minorenni, divengono prede vendute per pochi denari e raggirate da amici e parenti, vengono spedite verso un miraggio di una vita migliore. Fiduciose si avventurano con la promessa di un lavoro che possa anche permettere di realizzare il proposito di aiutare la famiglia rimasta nel paese d’origine, ma soprattutto un’esistenza, dove gli stenti possano diventare ricordi lontani. Arrivate in ITALIA le ragazze imbrogliate, si ritrovano a dover rimborsare l’organizzazione fornitrice del viaggio, attraverso le madame, ultimo congiungimento della criminalità organizzata.
La vicenda di Iris ha inizio nel maggio del 2012 a Cuneo. Arriva in Italia accompagnata dalla maitresse (colei che l’ha avviata alla prostituzione) che intende servirsi di lei con qualsiasi mezzo intimidatorio, dalle botte alle minacce alla famiglia lontana, per indurla al mercimonio. Iris assoggettata, viene piegata e deve fruttare non meno di 500 euro quotidianamente. Viene pestata ripetutamente e rimandata sulla strada, quando cerca di ribellarsi o di trattenere per se una parte della cifra. Iris è stanca, terrorizzata e i suoi sonni non sono mai tranquilli perché sa dove conduce questa vita. La libertà è una lontana meteora e se ne convince anche quando un suo cliente italiano con cui allaccia un’amicizia che si trasforma in una relazione sentimentale, versa somme di denaro (36 mila euro) affinché possa essere libera dalla condizione di schiavitù. Iris prendendo il coraggio a due mani decide porre un freno e denuncia il racket e i componenti, divenendo attore nel processo svoltosi ieri presso il Tribunale di Cuneo.
Durante il dibattimento il sostituto procuratore Carla Longo, ha richiesto la condanna a tre anni di carcere per colei che ha perpetrato il reato d’incitamento alla prostituzione, e ha rimarcato il sofferto racconto di Iris “Ha riferito fra l’altro di essere stata mandata in strada la sera stessa del suo arrivo in Italia, malgrado avesse le mestruazioni”.
Il Presidente della Corte Penale Marcello Pisanu, pronunciando lettura alla sentenza ha formulato una condanna più alta di quanto richiesto dal Pubblico Ministero, fissando per la convenuta la pena di sette anni di carcere e 5 mila euro di sanzione.
“Ora, Signore degli eserciti, giusto giudice, che scruti il cuore e la mente, possa io vedere la tua vendetta su di loro, poiché a te ho affidato la mia causa.” Ger. 11:20
Secondo le statistiche dell’Ufficio delle Nazioni Unite le vittime alla prostituzione sono il 72%, di cui il 49% sono donne adulte mentre le minori corrispondono al 23%, con prevalenza di bambine del 30% rispetto ai maschietti. La piaga della tratta e della schiavitù riguardo ai fanciulli si allarga quotidianamente nell’intero globo e drammaticamente sta peggiorando.
Un’altra statistica svolta dal Glovery Slavery Index, annuncia: “ Le persone che nel mondo sono private della loro libertà e rese schiave potrebbero essere nientemeno che 45 milioni. “
“ Non c’è qui né Giudeo né Greco; non c’è né schiavo né libero; non c’è né maschio né femmina; perché voi tutti siete uno in Cristo Gesù Galati “ 3: 28
Lella Francese
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