LASCIALO ANCORA QUEST’ANNO

Disse anche questa parabola: «Un tale aveva un fico piantato nella sua vigna; andò a cercarvi del frutto e non ne trovò. Disse dunque al vignaiuolo: “Ecco, sono ormai tre anni che vengo a cercare frutto da questo fico, e non ne trovo; taglialo; perché sta lì a sfruttare il terreno?” Ma l’altro gli rispose: “Signore, lascialo ancora quest’anno; gli zapperò intorno e gli metterò del concime. Forse darà frutto in avvenire; se no, lo taglierai” (Luca 13:6-9).

L’amore e la pazienza di Dio sono celebrati in tutta la Bibbia e non c’è alcun dubbio che Lui sia misericordioso e pietoso, lento all’ira, ricco in bontà e fedeltà. Proprio per questa ragione la conclusione del nostro testo invita all’attenzione: Se no, lo taglierai. Molto spesso questa parabola è stata accostata all’inizio di un nuovo anno perché ci introduce ad esso, invitandoci alla riflessione per vivere in maniera da piacere a Dio.

Privilegi e responsabilità

Come il fico piantato nella vigna, così noi abbiamo il privilegio di essere stati introdotti nel regno di Dio per mezzo della nuova nascita. Perciò dovremmo essere grati a Dio, perché la nostra redenzione è il risultato dell’amore e del sacrificio di Cristo Gesù. Come ogni onore, anche quello di essere figli di Dio ed eredi del Suo regno comporta delle responsabilità. A cominciare dai frutti degni del ravvedimento, l’anno che verrà possa essere quello in cui porteremo come frutto la santificazione, l’evangelizzazione e la partecipazione attiva alla vita della comunità locale. Il frutto della vita cristiana per eccellenza è certamente quello dello Spirito Santo, che rappresenta il carattere di Cristo. Visto che Dio ci ha lasciati quest’anno ancora, viviamo questo privilegio con onore, agiamo con senso di responsabilità per la gloria di Dio!

Opportunità e prove da superare

Gli zapperò intorno e gli metterò del concime, dice il buon vignaiolo. L’anno in più sarà un anno di cura decisa, amorevole e continua. Dio ti lascia quest’anno ancora perché vuole prendersi cura di te, parlarti, incoraggiarti, riprenderti. In quest’anno ci saranno pastori, monitori e tanti altri fra diaconi e anziani nella fede che Dio ti ha donato, che si prenderanno cura di te. Lui non si è ancora stancato di lavorare alla tua argilla per fare di te un vaso utile. Tanta cura significa anche tante aspettative: Forse farà frutto. Quasi ogni comunità ha avuto quei credenti che, ogni fine anno, come una cantilena, ripetevano: “Ho perduto tanto tempo… non voglio farlo più…”. Non è saggio replicare continuamente gli stessi errori approfittando della pazienza di Dio. Nel corso di quest’anno Dio si prenderà cura di te, ma ti metterà anche alla prova perché il Suo lavoro produca in te quello che Lui si aspetta, se no…

Bontà e severità

Abbiamo già detto come nella parabola il carattere di Dio sia ben descritto: stupendamente amorevole e giustamente severo (senza “ma”). Quest’anno ancora, grazie alla Sua bontà, avrai il tuo posto nella Sua vigna, il privilegio della Sua cura e l’onore della Sua provvidenza, a testimonianza di quanto immensa sia la Sua grazia. L’anno che verrà, però, potrebbe essere anche quello in cui Egli, con severità, potrebbe tirare le somme della tua vita e, trovandoti mancante, presentarti il conto per un’esistenza non perfettamente allineata alla Sua volontà. Vuoi veramente correre questo rischio? Se stai leggendo queste righe, … per quest’anno ancora sei nel numero dei viventi. Apprezza il privilegio e approfitta delle opportunità che la bontà di Dio ti offre, ma non trascurare le tue responsabilità, servendo con gioia e profitto il Signore, in attesa del Suo ritorno. Se durante quest’anno Gesù dovesse venire a fare i conti, possa Egli trovarci attivi, impegnati e consacrati nella devozione personale, nella comunione fraterna, nell’evangelizzazione della nostra amata Italia e ovunque Egli ci chiederà di farlo.

Gaetano Montante

Ti è piaciuto l'articolo? Sostienici con un "Mi Piace" qui sotto nella nostra pagina Facebook