Coronavirus, politica e conflitto d’interesse: Francesco Amodeo apre un’inchiesta con le sue “coincidenze”

Francesco Amodeo è stato ospite a Missione Paradiso Live il 05/10/2020. Giornalista d’inchiesta in collaborazione con la rivista “Scenari Economici” e con la rubrica quotidiana “La Matrix in pillole” su RadioRadio e laureato in Scienze della Comunicazione; la sua opinione non passa inosservata ed è degna di considerazione grazie alle ricerche scrupolose e fondate, motivo per cui gli si è dato spazio d’intervento e richiesta di delucidazione sui fatti d’attualità.

Una premessa importante sulla quale vale la pena riflettere, è la considerazione che i Media non sono così liberi da permettere una diversità di opinioni, punti di vista e informazioni. Esiste una parvenza di coerenza nei messaggi che vengono mandati dai mezzi di comunicazione che, a parere di Francesco Amodeo, si basano sulla menzogna, con delle intenzioni ben precise. Egli sostiene infatti che «i Media sono il braccio armato dei poteri forti», in quanto essi sono manovrati e gestiti da personaggi che vogliono trasmettere determinate idee e informazioni che influenzano la società ad agire e pensare come vogliono loro, a discapito quindi della verità dei fatti per amore di raggiungere scopi personali. A testimonianza di questa tesi, Amodeo racconta le difficoltà di pubblicazione e vendita del suo ultimo libro “31 Coincidenze sul Coronavirus e sulla nuova Guerra Fredda USA/Cina”. Il giornalista ha utilizzato la piattaforma Amazon per portare avanti la vendita del libro, ma la multinazionale lo ha reso indisponibile con l’avviso all’autore che questo non seguiva le linee guida di Amazon proprio perché gli argomenti affrontati nel libro non seguivano l’idea trasmessa dal mainstream. Sostanzialmente si tratta di un’azione alternativa alla censura. Il fatto ancora più tristemente sorprendente, è che Amazon, oltre alla falsa indisponibilità del libro, propone al lettore che lo vorrebbe acquistare testi di opposta idea e argomento che, guarda caso, rispettano il mainstream diffuso da tutti i media. In questo caso si tratta di un’azione subdola per controllare e influenzare l’opinione pubblica in maniera inconsapevole.

Chiaramente il libro di Francesco Amodeo tratta argomenti “scomodi”, tra cui la previsione del contagio di personaggi, considerati fuori dalle righe, come Boris Johnson, Bolsonaro e Trump.

Nell’agosto 2020, infatti, Trump ha firmato un ordine esecutivo avente come obbiettivo quello di richiedere alle agenzie governative americane di acquistare tutte le medicine essenziali di cui il Paese ha bisogno solo da fonti americane. In questo modo Trump ha voluto fermare le speculazioni delle case farmaceutiche in seguito all’avvento del Coronavirus. È a questo punto che fanno riflettere le sue parole premonitrici pronunciate il 6 agosto 2020: “Le mie azioni mirate a far calare il prezzo dei farmaci e a spostare le produzioni in America mi hanno procurato un sacco di nemici lì fuori. Gente molto ricca e molto pericolosa. Questa potrebbe essere l’ultima volta che mi vedrete per un po’ di tempo”. Ed ecco che il Presidente Trump si è trovato in quarantena proprio ai margini delle elezioni.

Questo episodio, come i particolari contagi nel governo dell’Iran o il focolaio creatosi, dopo Whuan, alle porte con la Russia, sono eventi o meglio coincidenze che fanno ben pensare all’artificiosità del Covid-19. Infatti, dove altre azioni non sono arrivate a rovinare o declinare determinati contesti, la pandemia ha completato e ‘risolto il problema’.

Basti considerare un report redatto nel 2004 dal National Intelligence Council, il centro strategico della comunità di intelligence del Governo statunitense cioè l’organo che fornisce al Presidente degli Stati Uniti d’America analisi di politica estera e geopolitica. Lo scenario che i membri dell’intelligence avevano descritto in questo report è basato proprio sulla previsione di ciò che avrebbe riguardato il 2020 facendo tali affermazioni: “la globalizzazione sarà guidata da potenze come India e soprattutto Cina contro gli interessi degli Stati Uniti““Il processo di globalizzazione, per quanto potente, potrebbe essere sostanzialmente rallentato o addirittura bloccato. In assenza di un conflitto globale che riteniamo improbabile, un altro sviluppo su larga scala che crediamo possa fermare la globalizzazione sarebbe una pandemia scoppiata in Cina“, introducendo così anche il tema delle armi batteriologiche. “Man mano che i progressi della biotecnologia si estendono, fermare il processo dei programmi offensivi di guerra biologica diventerà sempre più difficile. Nei prossimi 10 o 20 anni c’è il rischio che i progressi della biotecnologia aumenteranno lo sviluppo offensivo di agenti di guerra biologica e consentiranno la creazione di agenti biologici avanzati progettati per colpire sistemi specifici“. In pratica nel 2004 i membri delle principali intelligence statunitensi erano concordi sul fatto che nel 2020 la globalizzazione sarebbe stata guidata da superpotenze come la Cina; che ad arrestare questo processo non sarebbe stata una guerra ma una pandemia scoppiata idealmente in territorio cinese e che lo sviluppo offensivo di agenti di guerra biologica avrebbe consentito di colpire sistemi specifici per scopi politici e geopolitici. Nel documento avevano anche scritto che sarebbero state le nuove tecnologie il motivo dello scontro tra superpotenze.

Ecco perchè anche l’Italia si trova in mezzo a due fuochi, dove da un lato il territorio lo si vuole far esporre ai progetti cinesi della Huawei per la diffusione della tecnologia 5G, ma dall’altro lato le molteplici basi NATO sul territorio inducono i governatori a mantenere una posizione restia di fronte alla possibile azione cinese. In questo contesto di ‘emergenza sanitaria’ quindi si può ben notare un’insofferenza da parte delle figure politiche che subiscono una pressione non indifferente dalle maggiori potenze mondiali, più che dalla reale emergenza Coronavirus.

Non si parla più di emergenza da Coronavirus o complottismo quando non si ha sufficientemente paura di poter essere infetti, ma si tratta di un grande progetto dove al solito gli interessi egemonici ed economici hanno rivalsa sul bene sociale. Quindi, sulla base di queste considerazioni, Francesco Amodeo parla di conflitto d’interesse, più che di qualsiasi altra forma di emergenza. Il conflitto d’interesse è quella dinamica per la quale ad oggi c’è ben poco interesse nella correttezza delle decisioni o nella veridicità dell’informazione, ma la preoccupazione primaria è quella di mantenere un popolo sotto controllo attraverso la paura (da coronavirus o crisi in generale) per poter raggiungere i propri interessi. I fatti sono palesi e sotto gli occhi di tutti, i documenti sono reperibili e ufficiali, manca solo il popolo che s’informa.

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