Possiamo avere Gesù senza la chiesa?

Non ti separare dal corpo di Cristo

Efesini 5 è spesso considerato un testo contenente istruzioni per il matrimonio, e in effetti lo è. Tuttavia, credo che esso contenga istruzioni anche riguardo alla chiesa, specialmente in un’epoca in cui molti evangelici hanno un’ecclesiologia del tipo “prendere o lasciare”, una via di mezzo tra “Amo Gesù, ma non la chiesa” e “Vado in chiesa, ma solo fintanto che essa soddisfa i miei bisogni”.

L’affermazione di Paolo “Cristo è capo della chiesa, ed egli stesso è Salvatore del corpo” è un’affermazione di unione e di connessione ad un’unica carne. La testa è necessariamente connessa al corpo ed esercita autorità su di esso, ma ha anche bisogno di un corpo pienamente funzionante per muoversi efficacemente. Per qualche misterioso motivo, Cristo si è umilmente attaccato a un corpo imperfetto (formato da coloro che credono in lui) e ha amato questo corpo, riempiendolo con il suo Spirito che santifica, per perfezionarlo in vista di quel momento futuro di gloria “senza macchia o ruga”. Fino ad allora la chiesa continuerà ad essere imperfetta.

“Se siamo uniti a Cristo, la testa, allora saremo necessariamente

collegati al suo corpo, la chiesa”.

Purtroppo, per alcune persone la natura ancora imperfetta della chiesa si rivela troppo difficile da sopportare. Alcuni preferiscono essere “spirituali ma non religiosi”. Essi abbracciano Gesù, ma mollano la chiesa, ignari del fatto che, in questo modo, stanno abbracciando una testa mozzata. Coloro che invece riconoscono l’importanza del concetto biblico di chiesa ridefiniscono la “chiesa” come piace a loro. Queste sono le persone che amano dire “Noi non andiamo in chiesa, noi siamo la chiesa”. Uno di questi è Donald Miller, che dice di connettersi maggiormente con Dio fuori dalla chiesa e dice: «La chiesa è intorno a noi e non va limitata a una tribù specifica». Un altro di questi è Rob Bell, il quale ora crede che “chiesa” significhi semplicemente far parte di in una comunità di spiaggia con la propria “piccola tribù di amici” (“Siamo sempre in chiesa”).

Ma quanto possiamo crescere veramente quando definiamo la chiesa come vogliamo noi, secondo le nostre preferenze e inclinazioni, e restando con una “tribù” di persone che si “connettono con Dio” perlopiù facendo surf e bevendo birra artigianale insieme? Come dice R.C. Sproul, “Supporre che faremo progressi nella santificazione isolandoci dalla chiesa visibile è folle e peccaminoso”.

Spurgeon (Dio lo benedica) non aveva peli sulla lingua riguardo a questo tema. Ecco cosa diceva lui:

“Credo che ciascun cristiano debba unirsi a una chiesa visibile; questo è il suo dovere secondo le Scritture. I figli di Dio non sono cani, altrimenti potrebbero muoversi da soli. Sono pecore, perciò dovrebbero muoversi in greggi”.

È possibile “avere Gesù senza la chiesa?” In realtà no. Se siamo uniti a Cristo, la testa, allora saremo necessariamente collegati al suo corpo, la chiesa. “Cristo si identifica totalmente con il suo popolo,” dice Sam Allberry, “trascurare la chiesa significa trascurare Gesù”.

La vera scelta che dobbiamo fare è questa: vogliamo essere collegati alla linfa vitale e all’energia del corpo, oppure vogliamo staccarci da questo corpo, restando immobili come un dito tagliato o una gamba amputata? Il vantaggio di essere un dito tagliato è che non devi preoccuparti di collaborare con le altre dita, le quali per di più sono anche fastidiose. Lo svantaggio è che in realtà non puoi fare niente e non hai alcuna connessione biologica con i segnali neuronali che provengono dalla testa.

Traduzione a cura di Lorenzo Giusepponi

Photo by Timothy Meinberg on Unsplash

di Brett McCracken | Coramdeo.it

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