Piacenza: Il senso di giustizia… carabinieri arrestati

Di qualche giorno la notizia dei Carabinieri arrestati a Piacenza, dopo circa 2 milioni di dati analizzati e 75mila intercettazioni.

Colpisce la frase affermata dagli stessi e riportata dai mass media: “Siamo irraggiungibili”.  Letta con gli occhi di una psicologia attenta è una vera e propria sfida al sociale. Inquadrabile in quei comportamenti della condotta antisociale caratterizzata da sfide alle autorità.  E a pensare che gli stessi carabinieri rappresentano l’autorità possiamo definire una vera e propria affermazione contro se stessi, una schizofrenia affermativa di livello inconscio.  Comportamenti inimmaginabili del ruolo che riveste il carabiniere difensore di giustizia. E’ probabile che la scelta del proprio lavoro missione sia stata alterata da tanti fattori sociali, come un’esigenza lavorativa o psicologici come l’inconscio atteggiamento di esercitare potere. “Ogni uomo deve compiere una decisione: se camminerà nella luce dell’altruismo creativo o nell’oscurità dell’egoismo distruttivo, afferma Martin Luther King.

Nell’intricata rete delle relazioni umane l’uomo è dotato di un dono, quello dell’altruismo, che trova espressione nel fare il bene proprio e altrui e adoperarsi a fare ciò che è giusto e buono per l’altro. «Scegliamo quello che è giusto, riconosciamo tra noi quello che è buono» Giobbe 34,4.  Il senso dell’altruismo è un dono innato e quando questo è tradito l’uomo tradisce se stesso, si incattivisce, si innalza in quell’Io egoico e narciso che crede di ottenere tutto per mezzo delle condotte antisociali. Che il nostro senso di altruismo sia innato lo conferma una ricerca, condotta da Kanakogi e colleghi (2016) nell’università di Kyoto e pubblicato su Nature Human Behaviour.  Ai bambini di 6 e 10 mesi erano mostrate delle animazioni al computer in cui un personaggio subiva un’aggressione. Successivamente, ai bambini era mostrato un secondo scenario in cui i personaggi che subivano aggressione erano aiutate da altri personaggi. In entrambe le scene, i bambini mostravano una chiara e netta partecipazione emotiva per il personaggio che subiva e una chiara e netta preferenza per il personaggio che interveniva ad aiutare il più debole. Con il filosofo Immanuel Kant possiamo dire: Due cose riempiono l’animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente… Il cielo stellato sopra di me e la legge morale dentro di me.” (Immanuel Kant).

Come afferma Kant, possediamo una legge morale interna che regola il nostro senso di giustizia. Siamo portati ad amare il bene e la giustizia per questo ognuno ha la sua partecipazione emotiva verso il debole e il sopraffatto, per cui ci immedesimiamo nelle azioni degli eroi che tutelano il debole, come l’uomo ragno, superman, batman ecc., vederli intervenire a favore dei più deboli stimola la nostra proiezione di rivincita del bene sul male. Ma quando la cronaca evidenzia, nell’uomo che ha il potere di fare il bene invece fa il male, la delusione sociale e psicologica è un senso di impotenza nella fiducia delle autorità si accresce.

Pasquale Riccardi D’Alise

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