Testimoni nostrani della fede

Anche noi dunque, essendo circondati da un così gran numero di testimoni, deposto ogni peso e il peccato che ci sta sempre attorno allettandoci, corriamo con perseveranza la gara che ci è posta davanti, tenendo gli occhi su Gesù, autore e compitore della nostra fede.

Ebrei 12:1-2

Sovente ascolto molte lamentele sullo stato attuale delle nuove generazioni e sulla mancanza di figure di riferimento. Credo che tener vivo il ricordo e la testimonianza di figure che hanno segnato la storia dell’evangelismo italiano possa solo far del bene. Purtroppo il dramma è che molti non vogliono mentori o esempi da seguire, tanto sono sopraffatti dal loro orgoglio e accecati dalla presunzione di essere capaci da sé o addirittura superiori, ignorando le parole di Gesù che “Nessun discepolo è da più del suo maestro, anzi ogni discepolo ben addestrato sarà come il suo maestro” (Luca 6:40). Alcune imminenti ricorrenze mi offrono lo spunto per levare un flebile squillo a memoria di testimoni della fede che ci hanno preceduto ed introdotti nel cammino cristiano. In ordine, il 20 luglio è la data di nascita del pastore Remo Cristallo, mentre il 25 quella della dipartita del pastore Roberto Bracco. Due uomini molto diversi nel carattere e nel loro ministero, ma accomunati dalla stessa passione per Cristo, le Scritture e la salvezza delle anime, al punto da spendere l’intera vita hanno corso con perseveranza la gara che gli era posta innanzi. Accomunati anche dalla sofferenza di esser cresciuti orfani, hanno sviluppato quello che oggi si definisce un “cuore da pastore”.

Roberto Bracco (da non confondersi con l’omonimo poeta napoletano), pastore  della Chiesa di Roma via Anacapri, è unanimemente riconosciuto come uno tra i più validi ministri dell’evangelo e fine insegnate biblico in Italia. Tra quelli che hanno conosciuto la persecuzione del regime fascista e gli effetti della famigerata circolare Buffarini-Guidi, ma anche tra i costituenti del movimento pentecostale. Durante il suo ministero è stato un punto di riferimento per tanti giovani servitori, tra i quali lo stesso pastore Cristallo, che parlava di lui con grande stima e ammirazione. Personalmente non l’ho conosciuto, essendo io giunto alla fede evangelica solo nel 1986 e lui spirato alcuni anni prima, il 25 luglio 1983, mentre si recava a visitare gli anziani della Casa di riposo di cui era stato il fondatore. A circa quarant’anni i suoi sermoni non sono tramontati, mentre il suo nome è ignoto alle nuove generazioni. Ho avuto modo però di leggere gran parte dei suoi scritti, e li ho trovati molto avanti nel tempo in cui scriveva, e forse anche per questo da alcuni ritenuto un inciampo, nonostante in linea con le Scritture. Molto del suo ministero sopravvive grazie all’impegno del pastore Agostino Masdea (www.chiesadiroma.it).

Il pastore Remo Cristallo nasceva il 20 luglio 1940 in un paesino dell’avellinese. Quest’anno avrebbe compiuto 80 anni, e per l’occasione esce in questi giorni un libro intervista di Alessandro Iovino, edito da MultiMedia, e al quale ho donato il mio contributo editoriale, con l’impegno di produrre qualcosa di più ampio. Tra i figli spirituali di quella generazione di credenti napoletani che avevano raccolto la predicazione dell’evangelo dai convertiti oltreoceano, ha cominciato giovanissimo a dedicarsi alla causa di Cristo. In sessant’anni di onorato e fedele servizio i suoi occhi hanno visto crescere e raccogliere alla gloria di Dio, mentre le sue mani non hanno mai smesso di seminare e piantare le Scritture. “Dall’Italia per l’Italia, l’Europa e il mondo” il motto di una visione animata dallo Spirito, guida e ispiratore assoluto di opere e progetti in svariati posti del mondo. Nella sua maturità la sua figura è stato perno di nascita e sviluppo della Federazione delle Chiese Pentecostali in Italia. L’elenco di quanto con lui e per mezzo suo si è prodotto potrebbe apparire “idolatrico”, ma ritengo invece il degno riconoscimento per chi si è speso unicamente per l’Evangelo, pioniere dell’evangelizzazione mediatica ha utilizzato tutti gli strumenti a disposizione (radio, televisione, editoria); da una comunità cittadina a diverse realtà locali fino a un movimento di chiese in Italia e all’estero, animato anche dall’azione missionaria all’est europeo e in Africa. Una generazione di uomini fedeli hanno ricevuto da lui gli insegnamenti nella fede in Cristo, e da questi almeno altre due generazioni sono state formate a servire il Maestro. Sono personalmente grato a Dio per aver ricevuto grazia e misericordia attraverso il suo ministero, che ha fatto poi nascere in me l’amore per il messaggio biblico.

Guardando a questi uomini e animati dalle parole dello scrittore agli Ebrei, deponiamo ciò che ci limita e corriamo come loro, tenendo gli occhi unicamente su Gesù.

Fonte: elpidiopezzella.org

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