Testimonianza di Luana Giardino e il miracolo di suo figlio Rubén

Mio figlio ha 12 anni, l’unico maschio di 4 figli, è vivace e sensibile anche se non lo dimostra. All’età di 8 anni, soffriva di mal di testa, gli ho fatto fare tutti i controlli, ma era sempre tutto negativo. Dicevano che era stressato dalla scuola, gli diagnosticarono la dislessia, la quale avrebbe provocato questo mal di testa. Passa il tempo ed il mal di testa aumenta sempre di più, stava ogni settimana male, a scuola mi chiamavano di continuo, all’improvviso gli veniva mal di testa, senso di nausea, doveva stare a letto al buio. Io lo osservavo e vedevo che c’era qualcosa che non andava più in lui, non era più il mio Ruben vivace.

Lo portai da un neurologo e diverse volte l’ho portato al pronto soccorso senza che nessuno andasse oltre per cercare la causa del male del mio bambino. Ho sempre pregato e com’è scritto in un salmo: “ho gettato il mio peso sul Signore”. Un’altra volta di notte al pronto soccorso, mio figlio stava troppo male, i medici dopo un semplice controllo, gli diedero solo una tachipirina e lo volevano dimettere, a quel punto mi sono arrabbiata. “Non lo faccio uscire dall’ospedale fin quando non trovate la causa e così fu ricoverato”. Gli fecero tutti i controlli: visita oculistica, controllo al cuore, risonanza, encefalogramma e altri controlli vari. Fu ricoverato per 10 giorni sempre con esito negativo. Ero contenta, i medici mi dissero: “Signora suo figlio soffre di emicrania, se la porterà sempre, pure quando sarà adulto e dovrà conviverci”. Una mamma che può fare?

Il Signore è il mio dottore, il mio rifugio, conosco solo Lui, Colui che non delude mai. Tutto questo a marzo del 2019, passa il tempo finisce la scuola e ci trasferiamo in campagna, all’aria aperta, lui più libero di giocare, non era più stressato a scuola, in effetti i mal di testa erano più sporadici, magari uno ogni 20 giorni. Passano i giorni, tra piscina, giri in bici, ecc. poi venne il periodo di riapertura della scuola. Iniziarono di nuovo mal di testa ed io ero confusa, a volte me la prendevo con lui, gli dicevo: “è possibile che come c’è la scuola ti senti male? Sei un po’ esagerato”. Ma nel mio cuore sapevo che non erano nè capricci, nè per attirare le attenzioni. I giorni passavano lentamente e si presentò un nuovo sintomo. Mi diceva “mamma stanotte ho bevuto troppo e devo andare sempre in bagno”

Questo fu per me un campanello d’allarme. Nei giorni a seguire mi diceva che aveva sempre sete. Non mangiava niente, aveva solo sete. Chiamai subito la pediatra che gli prescrisse dei controlli per sospetto di diabete. Anche questo risultato era negativo. Ero contenta, ma vedevo mio figlio sempre peggio, lui è già magro, ma era diventato troppo magro, il colorito non mi piaceva, era spento. Insistevo con la pediatra, “dottoressa c’è qualcosa che non va, Ruben non è cosi” pregavo incessantemente il Signore affinché salvasse mio figlio da una malattia che i dottori non riuscivano a trovare. Lo riportai dalla pediatra che, appena lo vide, cambiò espressione, facendo trapelare la sua preoccupazione. Le mie paure e preoccupazioni erano fondate, qualcuno iniziò a credermi. Immediatamente chiamò l’ospedale perché voleva dei controlli approfonditi; parlò con un medico ma la risposta fu: “Meglio a Catania perchè lì sono più preparati”.

La dottoressa mi rassicurava dicendomi: “tranquilla, farò di tutto per trovare la causa di tutto questo malessere di Ruben, ho un sospetto”. Io attenta ad ogni parola che diceva al medico al telefono, anche i termini medici, anche se non li conoscevo li registrai nella mia mente. Arrivati a casa, mi misi al computer e iniziai a fare una ricerca. Tumore al cervello, io piena di incredulità e paura, ero rimasta di ghiaccio, “è impossibile” mi ripetevo, “è impossibile”… Arrivò la chiamata della pediatra che mi diceva che aveva chiamato ovunque, anche a pagamento se volevo se ne parlava a febbraio e noi eravamo a novembre. Non c’era tempo.

Io pregai è Dio mi rispose, infatti il giorno dopo mi chiamò la pediatra e mi disse: “Ho parlato con una dottoressa di Catania, è in lista d’attesa, di norma i tempi sono lunghi, ma entro 15 giorni vi chiameranno, così Ruben sarà ricoverato e si troverà la causa. Ero contenta ma nello stesso tempo un po’ di paura, ripetevo dentro di me “se tu sei con me Signore, chi sarà contro di me, Signore mi fido di te”. Mio figlio uno di quei giorni, appena sveglio, venne nel letto da me dicendomi: “mamma ho fatto un sogno, c’era uno tzunami che spazzava tutto e tutti, io ascoltavo perché era davanti a me, ma ho sentito Gesù che mi chiamava e appena mi sono girato ho visto che camminava verso di me e mi ha preso la mano, come ho alzato lo sguardo guardarlo mi sono svegliato. Ero felice che il Signore si era manifestato nella sua giovane vita, ma quello tzunami mi metteva agitazione, nello stesso tempo però Gesù ha preso per la mano mio figlio, Gesù il Signore, il mio amato Signore, ero tranquilla e fiduciosa, una pace soprannaturale era nel mio cuore.

Dopo un paio di giorni, arrivò la chiamata e ci mettemmo in auto per arrivare a destinazione, a più di un’ora di distanza. Iniziarono a fare tutti i controlli e a farmi tantissime domande, mi chiedevano quanta acqua bevesse Ruben ed io risposi circa 4, 5 litri al giorno. Mi fecero segnare tutta l’acqua che beveva e segnare le urine, scioccata, in un giorno bevve 8 litri di acqua. I medici rimasero più meravigliati di me perché pensavano che fossi esagerata e dopo un paio di giorni sotto controllo, arrivò il mal di testa. Fecero di nuovo tutti i controlli che già avevano fatto, sempre tutto negativo; passavano i giorni e facevano un test mirato in cui dalle 7 del mattino non poteva toccare una goccia d’acqua, ogni ora prelievi, lo pesavano, pressione ecc. Il medico mi disse che se si fosse sentito mancare, sudorazione o altri sintomi, avrebbero sospeso subito perché rischiava di collassare.

Io sembravo tranquilla, ma dentro ero un vulcano pronta ad esplodere. Non dovevo far trasparire nulla davanti a mio figlio, lo dovevo rassicurare e basta. Passarono un paio d’ore ed arrivò il panico, gli vennero come delle crisi d’astinenza, iniziò a gridare, piangere, aveva sete, non riusciva più a stare senza acqua, sembrava un drogato in astinenza; i dottori cercavano di calmarlo, gli dissero: “se bevi non abbiamo fatto niente, abbi un po’ di pazienza”. Così si tranquillizzò , ma dopo un po’ di nuovo, alle 14:00, a digiuno, senza poter bere, ogni ora prelievi urgenti ecc. e finalmente riuscirono a capire: un ormone chiamato ADH, questo era la causa di tutto il malessere di mio figlio; spruzzarono nel naso in modo sintetico quest’ormone, e gli si placò la sete, iniziò pian piano a mangiare, riprendere il suo colorito. L’ADH è un ormone che stava portando alla morte mio figlio, infatti i medici mi hanno detto che non sarebbe arrivato nemmeno a Febbraio, era disidratato e poteva collassare da un momento all’altro.

Era il 30 Novembre e rimanemmo fino il 17 Dicembre in ospedale. Gli fecero un’altra risonanza visto che quest’ormone si trova nell’ipofisi e, tutta la loro attenzione era li. Gli fanno la risonanza, prima senza contrasto e poi con il contrasto, ma non si vedeva bene, ma l’espressione dei medici era chiara. Mi dissero “signora, ho fatto come meglio potevo, come fosse mia figlia che ha 12 anni, la sua stessa età”. Ma non mi diceva che cosa avesse mio figlio, oltre non diceva, cambiava discorso alle mie domande. La mia mente, il mio cuore erano come se mi mancasse la terra sotto i piedi, ma mi aggrappavo alle parole d’incoraggiamento del Signore. “Non temere, io sono accanto a te”; e al sogno che aveva fatto Ruben mi ripetevo: “tu lo prendi per mano, lo proteggi, non è solo, Tu sei con lui”.

La risonanza aveva messo in luce che probabilmente c’era un tumore; fanno altri controlli, ma non mi dicevano nulla, però io vedevo i loro occhi che parlavano più della loro bocca, mandarono la risonanza a Genova per avere un parere di un professore esperto di “diabete insipido” e grazie a Dio, non erano fondate le loro supposizioni; grazie a Dio, siamo passati attraverso uno tzunami, ma il Signore ha preso per mano sia Ruben che me, ho affrontato tutto non con la mia forza, ma con la Sua. Tutti parlavano di morte, ma io conosco chi ha sconfitto la morte, ed anche in quest’occasione ancora una volta, ho visto il suo Amore, mi sono stati vicino tramite la preghiera: i pastori, la comunità, e grazie a Dio, Gesù Cristo è stato Colui che mi ha sorretto, che in base a quello che ascoltavo dai medici, sembravo sorda, il mio udito era attento solamente al mio Signore. Ruben prende delle compresse per venire in aiuto a questo. Un mese dopo avrebbe ripetuto la RM per vedere come andava l’ormone. Il male non c’era più. Scomparso, annichilito. Grazie a Dio che ascolta le suppliche di chi lo invoca. Adesso è seguito dall’endocrinologo e grazie a Dio non ha più mal di testa. Sono tranquilla perché’ il Signore è fedele sempre, ha iniziato un opera nella mia vita e nella mia famiglia e so che la porterà a compimento.

Ferrentino Francesco La Manna

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