È possibile che ciò accada? La chiesa è tesa alla crescita in conoscenza, all’amore, all’unità. Non è un luogo ma un insieme di persone che condividono con fede un cammino che porta alla Salvezza dell’anima per l’eternità.
Conoscere Cristo suscita comportamenti che mai provocherebbero il male.
Come ho scritto tante volte i paletti di questo recinto sono fatti d’amore, di comprensione, di sostegno reciproco, di sopportazioni, di perdono.
Pur tuttavia l’esasperazione di alcuni concetti può provocare risultati contrari o contrastanti a ciò che la chiesa e la fede esprimono.
L’obbedienza esasperata può diventare ottusità, l’amore esasperato può divenire idolatria, la sottomissione servilismo e così via.
Questo è l’esatto contrario della libertà di esprimersi che la verità impone, poiché il Signore pur essendo unico è poliedrico e si manifesta a ciascuno con “sfumature” differenti.
Combattere ostinatamente per affermare un principio cristiano o biblico senza valutarne a fondo gli effetti porta verso il baratro dell’opposto.
Il limite in questo agire sta nell’epistola di Paolo ai romani.
Rm 3:8 Perché non «facciamo il male affinché ne venga il bene», come da taluni siamo calunniosamente accusati di dire? La condanna di costoro è giusta.
Di ciò può essere vero certamente anche il contrario, ovvero: non facciamo il bene perché venga il male.
La chiesa, la fede, l’essere coerente alla dottrina, la costanza, abbisognano di molto impegno.
In merito a queste considerazioni ho pensato ad alcuni passi biblici in cui vengono richiesti sacrifici importanti.
Tre in particolare, sacrifici di vite umane, estremi e contrastanti fra di essi ma in qualche modo simili.
Vi era una macabra usanza anticamente anche a Gerusalemme, alcuni sacrificavano i figli primogeniti ad una divinità malefica, Moloc.
Mi sono chiesto: molto di ciò che è alla base della fede e della salvezza sta in un sacrificio “Dio chiede ad Abramo il sacrificio di Isacco” il Signore stesso ha dato Suo figlio Gesù.
Non fraintendetemi non sono affatto la stessa cosa, anzi! I neonati sacrificati a Moloc morivano veramente, mentre Isacco fu risparmiato e Cristo è risorto.
UN PASSO BREVE DALLA LUCE ALLE TENEBRE.
Come mai l’uomo biblicamente più saggio di tutti (Salomone) commise una simile sciocchezza?
Egli aveva ottenuto da Dio tutto ciò che aveva desiderato, ricchezza incalcolabile, fama, mogli.
L’uomo a cui era stato dato di costruire il tempio che neanche re Davide poté costruire, alla fine si corruppe.
Dopo aver costruito il tempio al Dio Altissimo costruì alti luoghi ad una divinità a cui si sacrificavano neonati. Offerte volontarie ad una divinità di pietra.
Arroganza? Stoltezza? Abuso di autorità?
1Re 11:7 Fu allora che Salomone costruì, sul monte che sta di fronte a Gerusalemme, un alto luogo per Chemos, l’abominevole divinità di Moab, e per Moloc, l’abominevole divinità dei figli di Ammon.
LA FEDE, ASCOLTO INCONDIZIONATO DELLA PAROLA DI DIO.
Gen 22:2 E Dio disse: «Prendi ora tuo figlio, il tuo unico, colui che ami, Isacco, e va’ nel paese di Moria, e offrilo là in olocausto sopra uno dei monti che ti dirò».
Viceversa una richiesta di sacrificio mortale viene fatta ad Abramo, non un’offerta, ma una vera e propria richiesta.
Pare contrastante il pensiero che il Dio della vita, della Creazione, possa fare una richiesta simile. Potrebbe sembrare che: come la divinità malvagia abbisogni di sacrifici di innocenti.
In un passo dell’Esodo, 12:19 sta scritto: “A mezzanotte, il Signore colpi tutti i primogeniti nel paese d’Egitto…”
E in un altro passo… Numeri, 3:13 leggiamo:” poiché ogni primogenito è mio; il giorno in cui colpii tutti i primogeniti nel paese d’Egitto, io mi consacrai tutti i primi parti in Israele”.
Or se vogliamo Isacco non era un primogenito poiché Abramo aveva già avuto Ismaele dalla serva di Sara, Agar. Ma mentre Ismaele era nato dalla volontà di Sara, dalla carne, Isacco nacque per volontà divina in seguito alla promessa fatta da Dio ad Abramo. Possiamo pensare che sia un primogenito spirituale.
La differenza in questi due sacrifici sta nella fede di Abramo? anche chi sacrificava i propri figli a Moloc aveva fede, essi pensavano che le vittime immolate sarebbero diventati a loro volta divinità per proteggere la famiglia.
C’è quindi una fede “buona” è una “cattiva”? Si! C’è una fede giusta, una fede che viene dall’ascolto della parola di Dio, infatti il SIGNORE parlò direttamente ad Abramo.
Oggi similmente abbiamo la Bibbia da cui poter ascoltare la volontà divina e tutto ciò che è in contrasto con essa non è nella vera fede…
È lecito pensare quindi che tutto ciò che non viene da un comandamento sia un’offerta e che ciò che viene dal mettere in pratica i precetti biblici sia un sacrificio? Ovvero: non è detto che ciò che facciamo di nostra volontà piaccia al Signore, ma certo è gradito al Signore il sacrificio che compiamo nella carne per cambiare attitudini non coerenti alla Parola.
Niente di grave, Dio è buono! Solo va cambiato il modo per essere in sintonia con la volontà del Signore. Ogni cosa che è in contrasto con la PAROLA (non segue i precetti) è un sacrificio mortale, viceversa (Isacco fu risparmiato dal Signore) è un sacrificio che porta alla vita…
Le 18:21 Non darai i tuoi figli perché vengano offerti a Moloc; e non profanerai il nome del tuo Dio. Io sono il SIGNORE.
LA SALVEZZA, BONTÀ DIVINA PER CHI HA DATO IL CUORE A CRISTO.
Un’offerta, un sacrificio, una donazione.
Giovanni 3:16 Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.
Ancora di più può sembrare, che Dio, sacrifichi suo figlio, il solo figlio, sull’altare del peccato umano, ed è certo Gesù è morto sulla croce per i peccati e la malvagità dell’uomo. Ma il modo è diverso sia dal l’offerta a Moloch, sia dal sacrificio di Abramo. Quella di Gesù è una donazione, infatti Egli dice:” nessuno mi toglie la mia vita, la depongo da me ” quale gesto d’amore può essere più grande del donare la propria vita? Nessuno!
Qui ci è possibile comprendere tre cose: primo un’offerta non gradita conduce a morte. Ciò può essere il condurre malamente la propria vita o non educare correttamente i figli (potrebbero percorrere vie sbagliare e avere problemi gravi o addirittura nel caso di uso di stupefacenti mettere a rischio la vita, e ciò non è altro se un’offerta all’idolo della materialità) e altre cose simili come l’idolatria.
Secondo un sacrificio nella fede ci porta a vivere nel modo migliore la nostra vita terrena, dedicandola a cose sante che ci predispongono in modo corretto a ricevere il Signore.
Terzo donare e donarsi è essere ad immagine e somiglianza di Cristo e ciò ci prepara al suo stesso cammino, una resurrezione che è salvezza dell’anima per l’eternità.
Infatti le vittime offerte a Moloch morivano davvero, Isacco fu risparmiato e Cristo è RISORTO.
Francesco Blaganò
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