Non riuscivo a respirare, ho iniziato a usare autorità e a scacciare e sgridare lo spirito di malattia e il Signore mi ha liberato!

Pace del Signore carissimi fratelli e sorelle in Cristo, volevo dirvi che per grazia di Dio, da lunedì notte, non ho più avuto né febbre, né nausea, né vomito. E volevo condividere con voi la testimonianza dell’opera grande e potente che Dio ha compiuto in me.

Lunedì, verso le 02:00 di notte, ho passato circa tre minuti in un misto tra conati forti, tosse fortissima e nel contempo vomitavo pure e avevo anche tanto dolore ai muscoli addominali: ho iniziato a fare fatica a respirare. Mia madre da dietro la porta della mia cameretta, in cui sono isolata dal 22 marzo, si è spaventata tantissimo e stava per chiamare il 112, perché sentiva che faticavo a respirare (lei però non poteva entrare perché rischiava di prendere il virus, ero totalmente sola dal punto di vista umano), ma in quei momenti, nei secondi in cui riuscivo a respirare, ho iniziato a usare autorità e a scacciare e sgridare quello spirito di malattia che mi stava opprimendo, comandandogli di andarsene via da casa mia con un’autorità piena, che sentivo provenire da Dio, e quando sono arrivata a un punto in cui ho sentito la pienezza dell’autorità di Gesù, mi è passato tutto ed ho avvertito che quello spirito se n’era andato via. In quell’istante, mi è passata quella bruttissima crisi.

Non avevo mai fatto un’esperienza così tangibile dell’autorità che arriva da Gesù, Lo ringrazio con tutto il cuore perché so che in quella notte Lui mi ha guarito: su quella Croce, ha portato ogni nostra infermità com’è scritto in Isaia 53, Gesù è lo stesso ieri, oggi e in eterno; è ancora oggi un Dio che guarisce, che ascolta i suoi figli quando gridano a Lui con tutto il cuore, con fede e certezza di esaudimento.

Come ho scritto, da quella notte non ho più avuto né nausea, né vomito e tenete conto che non stavo più mangiando, né addirittura bevendo, perché anche se bevevo, dopo circa mezz’ora il mio stomaco rigettava tutto. Ed erano 4 giorni che la febbre con la tachipirina diventava solo febbricola.

Non ero mai veramente sfebbrata, ma da quel lunedì notte non ho più ripreso neanche una tachipirina perché non ho più avuto neanche una linea di febbre. Per chi non mi conosce, mi chiamo Patrizia e sono un’infermiera, ho iniziato ad avere i primi sintomi riconducibili al covid-19 domenica 22 marzo, nei giorni precedenti avevo lavorato in un reparto Covid-19; e quel giovedì stesso, mi hanno fatto il tampone a domicilio e l’esito era positivo.

Voglio dare gloria a Dio poiché ha protetto grandemente i miei famigliari con cui vivo, da questo bruttissimo virus: mio papà, che si chiama Giuseppe; pensate che lui è immunodepresso e nel 2011 ha fatto un trapianto di fegato), mia mamma di 50 anni (categoria che come sappiamo dalle notizie e come io stessa ho visto nel reparto Covid-19 in cui ho lavorato, può essere colpita pesantemente pur in assenza di patologie di base) e mia sorella Rebecca, di 17 anni. Vi condivido questa testimonianza, per dare con tutto il mio cuore gloria a Dio e per incoraggiarvi a cercare Gesù in ogni tempo, Lui è un Dio fedele, che ascolta sempre le preghiere dei suoi figli! Dio vi benedica grandemente e vi protegga.

Patrizia M.

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