Ciao, ho 18 anni e leggendo le vostre storie ho sentito di raccontarvi anche la mia.
Fin da piccola ho avuto delle brutte vicissitudini, che non mi hanno mai permesso di essere felice… o quantomeno di avere la spensieratezza di una bambina.
Quando avevo 6 anni, mia madre si ammalò di tumore al seno: per alcuni anni ho vissuto in prima persona il suo tormento, perché avevo paura di perderla… lei e mia nonna avevano la stessa malattia. Sono passati i primi 6 anni di incubo, e intanto mio padre, pur seguendo mia madre in tutte le sue cure, non mi piaceva come si comportava. Aveva il vizio di urlarle contro per qualsiasi cosa, senza motivo. Da qui iniziò la mia lotta contro di lui… Odiavo quel suo modo di fare, mentre mamma soffriva maledettamente. Iniziai a provare ansia… mia madre mi portò dalla psicologa e cominciarono le mie terapie.
Io e mia sorella pensavamo che mia madre fosse una pazza a stare con mio padre, perché non si meritava quello che lui le faceva passare. Istigavamo mia madre a lasciarlo, ma lei ha sempre visto i lati buoni in lui! Premetto che è un gran lavoratore e non ci ha mai fatto mancare niente di materiale. Mia sorella aveva un carattere diverso dal mio, sapeva farci con lui perché era come mia madre, ma un po’ più furba. Magari riusciva a sgridarlo e poi lo abbracciava e coccolava, cosa che io non ho mai saputo fare. Continuò la vita tra urla, malattie, tradimenti… Nel frattempo, mia sorella aprì gli occhi a mia madre, dicendole che mio padre si drogava e questo lo portava ad essere quello che in effetti non era.
La vita andava avanti, nessuno si accorgeva – grazie a mia madre – di quello che passavamo tra le mura di casa. C’erano i momenti belli, ma purtroppo io non riuscivo a vederli né a goderli.
Quando avevo quasi 17 anni, mia sorella si ammalò di tumore al seno e, dopo tante battaglie e lotte, lei morì, non ce la fece… Questo grande dolore me lo porterò per sempre con me. Lei mi dava tanta forza e sapeva gestire mio padre alla grande. Proteggeva mia madre e me… Era l’amore della nostra vita. Mio padre ha sofferto tantissimo per mia sorella, questo non lo metto in dubbio… Hanno fatto di tutto, ma abbiamo un gene, il brca1, e siamo tutte mutate… infatti io ho già fatto un intervento di prevenzione togliendo il seno.
Intanto, mio padre, dopo 4 mesi dalla morte di mia sorella, mentre noi non sapevamo come uscirne, trovò la sua luce: la migliore amica di mia madre. Veniva da Napoli a consolare mia madre, e invece intraprese una relazione con mio padre. Questo per me è stato un ulteriore dolore, perché lei per me era una seconda mamma, sapeva coccolarmi e mi faceva stare un po’ meglio, finché non è arrivata la mazzata. Ad agosto li abbiamo mandati via di casa tutti e due…
Io oggi, sto frequentando una chiesa evangelica, non riesco ancora ad avere un rapporto con mio padre ma sto lavorando sul perdono, dietro spinta di mia madre ma soprattutto con l’aiuto di Dio. Solo il Signore sta alleviando il mio dolore e iniziando a darmi un po’ di pace e tranquillità, parole per me prima sconosciute. La pace non è fuori, nelle persone e nelle circostanze… la pace è nel cuore, e si chiama Gesù!
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