Riconosco di essere attratto dallo stesso sesso da quando sono bambino e che la prima esperienza sessuale (senza saperlo) è stata quando avevo circa 5 anni. Avevo un vicino più grande di me e spesso mi chiamava per giocare in un edificio che c’era sulla strada; quando entravamo nel cantiere si metteva dietro di me e simulava la penetrazione da sopra i vestiti. Mi afferrava dai fianchi e mi piaceva questo “gioco”. Lo chiamavo sempre per “giocare così” in questo modo perché non ne conoscevo il nome.
Mi ricordo che la prima volta che mi sono innamorato è stato a scuola quando avevo circa 7 anni, andavo alle elementari. Avevo quello che consideravo il mio migliore amico e mi ricordo che amavo sedermi accanto a lui durante le ore di religione (comune negli anni ’80) e sentire la sua gamba sfiorare la mia, visto che condividevamo lo stesso banco. Ero innamorato di lui. Questi due fatti hanno segnato la mia vita poiché anch’io non sapevo con certezza quello che stava succedendo; già affrontavo episodi di bullismo a scuola e in strada dove vivevo, e i miei genitori pretendevano che avessi un comportamento da “macho”.
Nato in una famiglia cristiana dove praticamente tutti a casa servivano DIO, fino ad oggi. Frequentavo i culti dei bambini e dei giovani la domenica in chiesa e a volte accompagnavo mia madre ai culti serali. Lei, siccome non sapeva gestire il fatto di vedere un figlio con un comportamento molto diverso da quello di un ragazzo, mi paragonava sempre a mio fratello. Mentre lui giocava con i maschi in strada, io rimanevo a giocare con le femmine.
Il tempo passava e a 12 anni già non frequentavo più la chiesa e…eccomi adolescente. Avevo una vita normale: amici, discoteche, stavo con delle ragazze (ma il fatto è che ero sempre preso dal mio migliore amico), e non nascondo di essermi infatuato di alcune ragazze della scuola. In fondo credevo che questa tendenza omosessuale sarebbe svanita quando sarei diventato adulto, cioè un tipo con una vita normale (sposato, con figli, in chiesa e felice).
Il fatto è che questo sentimento per gli uomini non se ne andava fino a quando ho fatto 18 anni e ho capito di essere veramente gay. In quel momento sono crollato. Ho avuto paura, non lo accettavo. Mi chiedevo perché fossi gay. Pensavo a come avrei fatto una vita in questa condizione, che ne sarebbe stato della mia famiglia, dei pregiudizi e di DIO? Ho sofferto molto per accettare questa cosa, ma è arrivato un momento in cui ho deciso di vivere questa condizione. Visto che non potevo cambiare le cose, non restava che accettarmi.
Il mio primo rapporto sessuale con un uomo l’ho avuto in questo periodo, e ho davvero sentito che era quello che mi piaceva. Mi sono messo a scoprire l’universo LGBT, a farmi degli amici, ad andare in discoteca, a stare con gli uomini: tutto era nuovo, mi sentivo realizzato e felice.
Ho avuto il mio primo ragazzo a 21 anni. Ne ero davvero innamorato. Mi inoltravo sempre di più in questo mondo delle discoteche LGBT e della musica elettronica fino a quando, dopo alcuni mesi di fidanzamento, ci siamo lasciati e io ho cominciato a vivere la scena gay e la musica elettronica più intensamente nella città di San Paolo.
Tutto continuava ad essere magico, anche quando ho fatto uso delle prime droghe. L’ecstasy all’inizio la prendevo in pillole. Tutto per me aveva un senso in questo universo; credevo di essere nato per vivere tutto questo. Dopo dell’ecstasy sono arrivato a farmi di LSD, GHB (o ecstasy liquida), Special K (o ketamina), cannabis, cocaina e in fine anche di crack. Ho cominciato a lavorare nelle organizzazioni delle serate e così ho iniziato ad essere conosciuto nell’ambito della musica elettronica. In questa fase pensavo soltanto a vivere tutto fino in fondo e cercavo la felicità in queste cose. Tuttavia non ho smesso mai di pregare DIO: parlavo sempre con Lui perché la mia fede non ha mia vacillato; continuavo a credere alla sua esistenza e alla sua potenza.
La prima a sapere che ero gay è stata mia madre e poi il resto della famiglia. È stato uno choc per tutti. Mi ricordo che mia madre era distrutta per la vita che stavo conducendo: feste, droga, glamour, cattivo uso dei soldi, sesso… Ero muscoloso, prendevo anabolizzanti insieme ai miei amici, perché vivevo quell’ambiente gay conosciuto come “il mondo delle Barbie”, cioè una classe di gay ricchi, muscolosi e avvenenti. In questo ambiente c’erano molti avvocati, giudici, magistrati, poliziotti, modelli, attori ed imprenditori.
Ma un giorno, quanto avevo all’incirca 24 anni, sono stato in chiesa con mia madre e per la prima volta ho avuto un’esperienza con DIO. Non immaginavo che quel giorno sarebbe stato cruciale per iniziare una trasformazione nella mia vita. Quel culto è stato speciale per me, indimenticabile fino ad oggi, poiché il giorno in cui DIO ha realmente parlato al mio cuore e Lui, attraverso la rivelazione dello Spirito Santo, diceva che mi avrebbe trasformato, liberato da tutto quello che stavo vivendo e che sarei stato un uomo di DIO sulla Terra.
Per molti che avevano dei pregiudizi non sarebbe stata possibile un’opera del genere nella mia vita, ma per DIO era possibile perché Lui ama la mia anima. Mi ricordo di aver sentito qualcosa venire da DIO, la sua presenza per la prima volta mi toccava e piangevo da solo. Sono rimasto sbalordito da quel messaggio proveniente da Lui e da quella manifestazione spirituale. Da quel giorno ho cominciato a dire a tutti i miei amici, incluso il mio ragazzo, che un giorno sarei stato un credente, ché DIO mi aveva fatto una promessa. I miei amici mi prendevano in giro perché non mi credevano. Alcuni dicevano che sarebbe stato più facile che loro si convertissero a DIO anziché io, tanto ero coinvolto in quel mondo. In realtà, ho sempre ammesso davanti al mio ragazzo e ai miei amici che tutto quello che facevamo era peccato, tenebre che ci allontanavano da DIO (avevo questa convinzione). Pensavano che fossi pazzo.
Il tempo passava e improvvisamente, a 30 anni, ho iniziato a percepire che quell’universo gay, la musica elettronica e le persone moderne, belle e muscolose non erano poi così in gamba. Ho iniziato a notare la mole di preconcetti esistenti nello stesso mondo gay, tra i diversi gruppi: i muscolosi (o i “Barbies”) in sostanza non accettavano i gay magrolini e poveri; si faceva molto umorismo offensivo contro i gay anziani, neri, contro quelli che avevano l’HIV, contro i travestiti che stonavano accanto alle “Barbie” e via di seguito. Tutto quello che gli interessava erano i soldi, le griffe, i vestiti di marca, i viaggi, il glamour e le droghe. C’erano feste che duravano anche quattro giorni di fila e tutti i giorni i gay si drogavano sulla pista da ballo. Io notavo molta invidia e pettegolezzi e questo mi infastidiva tanto. Mi ricordo che nelle feste molte persone (incluso io) svenivano per l’uso eccessivo di una droga chiamata GHB (una specie di ecstasy liquida).
A 37 anni convivevo con il mio ragazzo da più di cinque anni e avevo avuto l’opportunità di studiare l’inglese nel Stati Uniti. Sono andato lì, a Miami, a vivere con un caro amico. Ci consideravamo come fratelli, eppure dopo sette mesi di convivenza ho scoperto che mi aveva rubato e aveva fatto dei pettegolezzi su di me. Abbiamo litigato, ci siamo offesi e ne sono rimasto molto ferito perché mi sentivo tradito da qualcuno a cui volevo molto bene. Il suo ex ragazzo, che viveva a Los Angeles, quando ha saputo tutto mi ha chiamato per andare a stare da lui. All’inizio avevo degli incubi su di lui; ero traumatizzato e la cosa peggiore è stata vedere delle persone della nostra comitiva stargli accanto soltanto perché lui era più popolare di me. Morale della favola: non contava il carattere della persona o se questa fa del male al prossimo, ma piuttosto quello che rappresenta in una società futile come quella in cui viviamo.
Tutto questo è stato per me come il combustibile per farmi cambiare definitivamente vita. Non volevo più fare parte di quell’universo, non volevo più stare con quelle persone. Allora ho deciso di frequentare la chiesa a Las Vegas.
Quello che ha attirato l’attenzione il primo giorno che sono andato in chiesa è stato che i fratelli non erano interessati alla mia apparenza: muscoloso, vestiti attillati, tatuato, coi divaricatori alle orecchie… Ho sentito che non hanno guardato alla persona estremamente mondana, ma piuttosto hanno visto un’anima ferita, un’anima lacerata che quella sera aveva bisogno di ricevere un abbraccio.
Mi ero già fatto degli amici e anche delle avventure a Las Vegas. È arrivato un momento in cui mi chiamavano per uscire e io rifiutavo l’invito perché volevo stare in chiesa ad ascoltare la Parola di DIO. In questo modo DIO ha cominciato ad operare nella mia vita. Quando sono tornato in Brasile, ho fermamente deciso di servire DIO . Ho chiuso col mio ragazzo da più di sei anni, mi sono praticamente allontanato dal 90% dei miei amici e ho iniziato il mio cammino con Cristo. Queste decisioni sono state necessarie perché dovevo liberarmi del vecchio uomo. Tra loro c’erano anche pochissime persone che amavo, delle brave persone; allontanarmi da loro è stato difficilissimo, ma non sarei riuscito a raggiungere i miei obiettivi spirituali e di totale trasformazione con loro accanto: la carne è debole; sarei caduto in tentazione. Per cui ho dovuto allontanarmi per proteggermi.
DIO mi ha chiamato alle acque del santo battesimo circa tre mesi dopo il mio ritorno in Brasile. Sapevo appena che si trattava dell’inizio di una grande e dura battaglia spirituale. La mia carne, i miei desideri e la mia mente bramavano la droga, il sesso, gli amici… Sono stati due anni quasi di lotte fortissime, di tanti pensieri, dubbi e pianti… Mi venivano pensieri di tornare alla vecchia vita, ma ogni volta che pensavo ad una cosa del genere, andavo al culto e DIO mi faceva sentire il suo amore e mi prometteva la vittoria contro queste voci. Riconosco come tutto questo processo è stato fondamentale per formarmi spiritualmente. DIO stava pulendo, togliendo via le scorie del peccato in me. Confesso che è stato molto doloroso, ma oggi ringrazio DIO perché mi ha tirato fuori dal mondo nel quale vivevo, perché ha avuto pietà della mia anima e perché mi ha mostrato che non ho bisogno di nessuna di quelle cose per essere felice.
DIO non mi ha guarito dall’omosessualità, perché in realtà non c’è una cura per qualcosa che non è una malattia. DIO mi dà ogni giorno le forze per dire “No!” al peccato, al sesso, alle cose terribile che stiamo vedendo nel mondo di oggi, poiché quando scopriamo veramente chi è Cristo, cos’è l’opera della croce, della salvezza dell’anima, o cosa significa essere una persona santificata sulla Terra e vivere i segni sovrannaturali di DIO, problemi come il sesso, le droghe, le feste, l’alcool, la solitudine, le carenze, etc. si ridimensionano. Cominciamo a vedere queste cose con disprezzo. Poiché non abbiamo più bisogno di esse per essere felici. DIO supplisce alle nostre carenze, alla nostra solitudine; DIO asciuga le lacrime, ci pulisce del tutto.
Mi ricordo di fumare da quando avevo 19 anni più o meno e che subito dopo il battesimo DIO mi ha liberato dal vizio della sigaretta. Non ho più messo una sigaretta in bocca. DIO porta a compimento la sua parola, le sue promesse. E quando Lui dice che il peccato non ha più potere su di noi, quando crediamo in questo, abbiamo la forza di dire “No!” al peccato, e il male che ci sta attorno viene cacciato dal potere del nostro Signore Gesù Cristo.
Oggi posso dire di aver trovato la vera felicità, quella felicità che è legata col ricercare le cose del cielo, luogo in cui – se sarò fedele a DIO fino alla fine – andrò ad abitare insieme a tutti coloro che hanno dato la loro vita al Signore.
Se cerchi questo cambiamento, lotta . Cerca DIO nella preghiera, non ti arrendere. Io pregavo tutti i giorni, piangevo affinché il Signore mi cambiasse, e Lui mi ha trasformato nel suo tempio.
MA DIO HA SCELTO LE COSE PAZZE DEL MONDO PER SVERGOGNARE I SAPIENTI; DIO HA SCELTO LE COSE DEBOLI DEL MONDO PER SVERGOGNARE LE FORTI; DIO HA SCELTO LE COSE IGNOBILI DEL MONDO E LE COSE DISPREZZATE, ANZI LE COSE CHE NON SONO, PER RIDURRE AL NIENTE LE COSE CHE SONO, PERCHÉ NESSUNO SI VANTI DI FRONTE A DIO.
• 1 CORINZI 1:27-29 •
DROGA E OMOSESSUALITÀ
Si è notato che gli uomini gay e bisessuali hanno avuto maggiori probabilità di associare droghe e sesso [Chemsex]. Gli uomini omosessuali avevano 1,6 volte in più degli uomini eterosessuali di utilizzare la pratica del Chemsex . In base alle risposte di 22.000 utenti sappiamo anche che questa pratica pericolosa è organizzata da gruppi di persone che si riuniscono in luoghi precisi per del sesso estremo di gruppo. In base alle risposte l’MDMA è stata segnalata come potenziante di “emotività e intimità”, mentre il GHB (droga dello stupro) per la maggior parte degli utenti aumenta il desiderio sessuale. (http://bit.ly/2WGIbYK Journal of Sexual Medicine, released April 1, 2019.) […] Uno su quattro (27%) ha riferito di aver praticato il chemsex negli ultimi 12 mesi. La metà aveva preso 2 o più droghe nella sua ultima occasione di chemsex. Uno su cinque (23%) ha riferito che i loro partner avevano perso conoscenza a causa del chemsex. Gli utenti che praticano chemsex hanno più probabilità rispetto ai non partecipanti di avere più partner sessuali e di avere più rapporti sessuali senza l’uso di condom. La malattia sessuale più frequente contratta era la gonorrea con un aumento esponenziale anche di HIV.
Fonte: Psichiatryonline
Approssimativamente il 30% di gay e lesbiche fanno uso di droghe. Questo mostrerebbe che la comunità omosessuale americana è ad alto rischio in fatto di abuso di alcol e sostanze stupefacenti. Dagli studi della dottoressa Elaine Johnson si deduce che la situazione potrebbe essere abbastanza preoccupante.
Fonte: Gay.it
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