“E quando Mosè teneva le mani alzate, Israele vinceva; e quando le abbassava, vinceva Amalec. Ma le mani di Mosè si facevano pesanti. Allora essi presero una pietra, gliela posero sotto ed egli si sedette; Aaronne e Cur gli tenevano le mani alzate, uno da una parte e l’altro dall’altra. Così le sue mani rimasero ferme fino al tramonto del sole. E Giosuè sconfisse Amalec”. (Esodo 17:11-12)
A volte, per le vicissitudini della vita… le nostre braccia sono stanche… fiaccate dal peso delle difficoltà… del dolore… e in quei momenti anche noi come Mosè sentiamo il bisogno di essere sostenuti e incoraggiati dai nostri fratelli, attraverso la preghiera.
Le battaglie spirituali si possono vincere soltanto attraverso la forza della preghiera, nell’unità e nella compattezza davanti a Dio: “rendete perfetta la mia gioia,avendo un medesimo pensare, un medesimo amore, essendo di un animo solo e di un unico sentimento”. (Filippesi. 2:2)
E’ importante notare la relazione: tra Mosè e Dio – tra il popolo di Israele e Mosè- tra Mosè, Aronne e Cur.
Per vincere la battaglia, il popolo di Israele aveva bisogno della forza della preghiera di Mosè, che a sua volta attingeva forza da Dio. Ma per tenere le braccia alzate, Mosè aveva bisogno del sostegno e dell’aiuto di Aronne e Cur.
E’ bellissimo vedere questa sintonia… quest’unica melodia d’amore e di fiducia rivolta verso il loro Dio, ed è altrettanto bello vedere la determinazione e la concentrazione massima delle forze, che venivano da Dio per vincere la loro battaglia.
In quel momento tutti sperimentarono e trassero profitto dalla collaborazione di ogni singola parte del corpo, tenuto in piedi dalla sola potenza di Dio.
Miei cari, l’unita non è fatta di isolamento egoistico, di chiusure ascetiche, ma di sane e continue relazioni in Cristo, nella condivisione e nella gioia della comunione fraterna!
Sia che preghiamo vicini fisicamente, uno accanto all’altro nella propria comunità, sia che preghiamo lontani l’uno dall’altro nelle nostre case, se la preghiera è rivolta a Dio nella sincerità del nostro cuore, ha lo stesso identico valore. Non è la vicinanza fisica che ci avvicina a Cristo.. ma è Cristo che ci unisce anche se siamo lontani.
In (Geremia 15: 20) è scritto: “Io ti farò essere per questo popolo un forte muro di bronzo;essi combatteranno contro di te, ma non potranno vincerti, perché io sarò con te per salvarti e per liberarti», dice il SIGNORE”.
Ma per essere un forte muro di bronzo e contrastare i continui attacchi del nemico dobbiamo combattere assieme uniti nella preghiera, con piena certezza di fede, che il Signore interverrà e ci libererà!
Tenendo sempre presente che quando i figli di Dio si mettono in preghiera satana trema.. perché ha paura, per questo motivo con grande abilità e strategia cercherà in tutti i modi,di impedirci di pregare: usando, magari il tempo.. che non basta mai… la pigrizia… l’incomprensione… la stanchezza… o insinuando nella nostre mente il dubbio atroce: “che intanto le cose non cambieranno mai” quale errore, quale menzogna!
In Giovanni (14:13.14) è scritto: ”…quello che chiederete nel mio nome lo farò, io la farò, affinché il Padre sia glorificato nel figlio. Se chiederete qualcosa nel mio nome io la farò.”
L’importante è che le nostre richieste siano sempre in sintonia con la volontà di Dio, seguendo Non i nostri desideri, ma i desideri di Dio per noi!
“Questa è la fiducia che abbiamo in lui: che se domandiamo qualcosa cosa secondo la sua volontà, egli ci esaudisce”. (1 Giovanni 5:14)
A Dio sia la gloria!
Damaris Lerici
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