Conferme scientifiche del vivere sano secondo i Vangeli

Uno studio di Harvard iniziato negli anni Trenta ha raccolto dati sulla vita felice delle persone per circa 80 anni, ed è proseguito raccogliendo dati relativi ai figli dei primi partecipanti.i risultati, sorprendenti sono stati pubblicati nell’ aprile 2017 su HEALTH & MEDICINE BY Liz Mineo Harvard.

Lo studio ha rilevato 5 aspetti fondamentali che influenzano la qualità della vita e l’invecchiamento: qualità dei rapporti umani, vincolo matrimoniale, attaccamento alle cose, oggetti e persone, cura del corpo e infine capacità di affrontare gli alti e bassi della vita. Processi sostenuti dagli insegnamenti dei Vangeli.

Sulla qualità dei rapporti umani la ricerca ha rilevato l’importanza di relazioni stabili e serene confermando con evidenze scientifiche che la gente che vive di queste relazionali è in genere più sana a 50 e a 80 anni rispetto alla gente che ha rapporti instabili. Gesù sostiene i rapporti stabili e i vincoli comunitari. Ha formato una comunità di 12 uomini (gli apostoli) con cui ha viaggiato, insegnato e sperimentato la vita e dice che il più grande atto d’amore è dare la vita per i propri amici (Giovanni 15, 13), insieme al comandamento di amare il prossimo come se stessi (Marco 12, 31).

Lo studio ha inoltre affermato che quando le persone hanno un matrimonio (vincolo nella dimensione evangelica) appagante, di sostegno vicendevole dei partner, sono più di buonumore e sanno affrontare il dolore fisico con responsabilità e coraggio. Alle interviste di persone dal matrimonio infelici si è riscontrato un umore peggiore, dolore fisico indefinibile e solitudine con possibile conseguenza su abuso di tabacco o alcool anche nei figli. Gesù afferma una serie di comportamenti responsabili nei confronti del coniuge con i (Matteo 19). Nella Prima Lettera ai Corinzi, San Paolo, nell’inno all’amore esorta i mariti e le mogli ad amarsi, sostenendo rapporti amorevoli e positivi per entrambi. “L’amore è paziente, è benigno l’amore; non è invidioso l’amore, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità”.

Lo studio ha preso in considerazione come una condotta di vita appagante supportata da un sano ed equilibrato rapporto con le cose del mondo dia serenità e stabilità d’animo. Gesù predica la moderazione attraverso il distacco dall’attaccamento alle cose del mondo ma non da Dio. Chiedendosi a cosa serva guadagnare il mondo se si perde la propria anima (Matteo 16, 26). In molte occasioni, ripete che il troppo attaccamento alle cose terrene non consente comprendere il regno di Dio. Gesù dice che non apparteniamo a questo mondo (Giovanni 17, 16), e condivide il modo in cui la nostra sofferenza in questo mondo ci aiuta davvero ad essere pronti per quello che verrà (Matteo 5, 3).

Lo studio prende in considerazione, inoltre, anche la capacità del sapersi prendere cura del proprio corpo in quanto espressione di un senso di benessere. San Paolo sottolinea l’importanza di prendersi cura del proprio corpo perché è tempio dello Spirito Santo (1 Corinzi 6, 19), e ricorda anche di glorificare il Signore con il proprio corpo.

Circa l’affrontare gli alti e bassi della vita lo studio prende in considerazione il concetto di pazienza nell’affrontare con moderazione ed equilibrio gli alti e bassi Diceva: «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente prima lo stelo, poi la spiga, poi il chicco pieno nella spiga; e quando il frutto è maturo, subito egli manda la falce, perché è arrivata la mietitura». Mc 4,26-29

In conclusione la ricerca concorda con gli insegnamenti dei Vangeli sull’essere moderati nelle cose, nel mantenere un senso di attesa paziente nella vita e costruire rapporti, relazioni e vincoli affettivi, duraturi e stabili per vivere in pienezza e appagamento i nostri anni.

Pasquale Riccardi D’Alise


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