Mi assilla il pensiero di Ani, il quattordicenne trovato nel carrello di atterraggio di un aereo diretto a Parigi.
All’aeroporto di Abidjan, in Costa d’Avorio, sbucando dalle siepi a bordo pista, poco prima del decollo, il ragazzo si è introdotto nel vano non pressurizzato dove, in volo, trovano alloggiamento le ruote dell’aereo. Dove Ani avrebbe trovato una morte terrificante; dove nessun membro dell’equipaggio o dei passeggeri avrebbe potuto sentire le sue grida di dolore per effetto della pressione e della temperatura (fino a – 50 °C a 9.000/10.000 m dal suolo)!
Il sogno infranto e il gesto disperato del giovanissimo ivoriano possano farci drasticamente riflettere sulla follia dei nostri pregiudizi, sul culto dei beni materiali, sull’obesità morale e sull’amnesia dei doveri cristiani del nostro tempo verso chi ha meno di noi… o non ha nulla a cui aggrapparsi, se non un mezzo di morte.
“Ricordiamoci dei poveri”, si dicevano gli apostoli nel progettare la condivisione del Vangelo.
Soltanto ci raccomandarono che ci ricordassimo dei poveri, proprio quello che anch’io mi ero proposto di fare. Galati 2:10
Ricordati, voglio dire anzitutto a me stesso, di chi puoi accogliere e aiutare (come Ani, se solo fosse arrivato in vita nella nostra Europa!) per mostrare la forza della nostra fede: l’amore.
Notiziecristiane.com
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