“Ma Gesù, rispondendo, le disse: «Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti inquieti per molte cose; ma una sola cosa è necessaria, e Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta». Luca 10: 41 – 42
Questo versetto ha per me un’importanza particolare, in certo senso è un po’ un collegamento tra le mie prospettive di ieri e quelle di oggi.
Non so perché, ma anni fa leggendo questi versetti provavo un’inspiegabile disagio e nonostante mi rendessi conto dell’l’importanza della figura di Maria, era Marta che cercavo in tutti i modi di giustificare.
Ora, a distanza di anni gli stessi versetti assumono per me un significato decisamente diverso e a differenza di prima ora è Maria che ha tutta la mia ammirazione.
Il suo atteggiamento dolce, mite ed umile nei confronti di Gesù è qualcosa che mi fa riflettere e mi affascina ogni giorno di più.
“Ora, mentre essi erano in cammino, avvenne che egli entrò in un villaggio; e una certa donna, di nome Marta, lo ricevette in casa sua. Or ella aveva una sorella che si chiamava Maria, la quale si pose a sedere ai piedi di Gesù, e ascoltava la sua parola.” (Luca 10:38 – 39)
E’ davvero molto strano… la figura di Maria ai piedi di Gesù che prima mi lasciava quasi indifferente, ora mi fa pensare…
Naturalmente, questo cambiamento in me non è avvenuto dall’oggi al domani, ma si è sviluppato nel corso di una vita ho meglio (si sta sviluppando) con alti e bassi, attraverso sofferenza, delusione, tristezza e dolore.
Ed è proprio attraverso tutte le varie circostanze della vita, che quasi senza rendermene conto ho imparato (sto imparando) a vedere le cose di Dio, sotto una prospettiva diversa, decisamente migliore.
Ho capito che Dio, preferisce la disposizione del cuore, il silenzio e la mitezza di Maria nella totale contemplazione della Sua Persona con umiltà, sottomissione e rispetto, al super attivismo di Marta.
Questo non significa naturalmente che non dobbiamo svolgere le normali attività della vita, ma che dobbiamo imparare a rispettare le giuste priorità di Dio, ricordando che c’è il tempo per ogni cosa.
Per Marta, quello era il tempo dell’ascolto… in quel momento le parole di Gesù dovevano avere per lei, la priorità su ogni altra cosa… ma Marta, se ne dimenticò… e lasciò che gli “affanni e le inquietudini” della vita prendessero il sopravvento.
“Marta dunque, come udì che Gesù veniva, gli andò incontro; Maria invece stava seduta in casa.” Giovanni 11: 20
Anche in questo caso il comportamento di Maria è diverso, strano, particolare…
Mentre Maria è seduta, Marta continua con tutta la sua energia, a parlare con Gesù dicendogli “Signore, se tu fossi stato qui mio fratello non sarebbe morto…” Giovanni 11:21
Sempre in Giovanni 11:28 a 30 vediamo poi che Marta, di nascosto va chiamare sua sorella Maria, dicendo: «Il Maestro è qui e ti chiama». Appena udito ciò, ella si alzò in fretta e venne da lui. Or Gesù non era ancora giunto nel villaggio, ma si trovava nel luogo dove Marta lo aveva incontrato.”
Mi colpisce la discrezione di Maria… non corre subito incontro a Gesù, non fa neppure notare la sua presenza, ma umilmente aspetta che sia Lui a chiamarla e dopo, va da Lui.
“Perciò i Giudei che erano in casa con lei per consolarla, vedendo Maria alzarsi in fretta e uscire, la seguirono, dicendo: «Ella se ne va al sepolcro per piangere là».” Appena Maria giunse al luogo in cui si trovava Gesù e lo vide, si gettò ai piedi dicendogli: “Signore, se tu fossi stato qui mio fratello non sarebbe morto” Giovanni 11:31-32
Maria, chiede a Gesù le stesse cose che chiede Marta ma le chiede in un momento diverso, in una posizione diversa “sola, appartata con Lui e in ginocchio davanti a Lui” comportandosi quasi, come se gli altri non ci fossero…concentrando il suo sguardo soltanto su di Lui.
In Giovanni 12:2 dopo la resurrezione del fratello Lazzaro vediamo come sempre Marta in piena attività… “ e qui gli fecero un convito; Marta serviva, e Lazzaro era uno di quelli che erano a tavola con Lui” (con Gesù).
Come sempre, Maria sembra essere assente dal punto di vista pratico… ma non è così.
Maria prende un’iniziativa, strana particolare, diversa (com’è solita fare ) “Maria, allora presa una libra di olio odorifero di nardo autentico,di gran prezzo,ne unse i piedi di Gesù e glieli asciugò con i suoi capelli; e la casa fu ripiena del profumo quest’olio” Giovanni 12:3 (altro rif. Luca 7: 38)
Dal punto di vista umano il comportamento di Maria, non è stato razionale, non ha agito “con lucidità” valutando i pro e i contro, i se e i ma… ha fatto l’esatto contrario, ha agito nella più completa irrazionalità, offrendo a Gesù, senza la minima esitazione la cosa più preziosa che aveva, un’ olio profumato di grande valore acquistato sicuramente con enormi sacrifici.
Noi di solito siamo abituati a razionalizzare, ragionare, calcolare e programmare ogni cosa, usando in nostro “buon senso” ma davanti Dio questo, non ha alcun valore. Quasi sempre, ciò che è irrazionale e illogico per noi, è razionale e logico per Dio. Egli desidera il nostro cuore interamente, senza calcoli, ragionamenti, o programmazioni.
Come sempre, il gesto di Maria non fu capito e per questo, incontrò aspre critiche… “Allora uno dei suoi discepoli, Giuda Iscariota, figlio di Simone, quello che stava per tradirlo, disse: «Perché non si è venduto quest’olio per trecento denari e non si è dato il ricavato ai poveri?». Giovanni 12: 4 – 5
E’ incredibile, questo bel discorso apparentemente altruistico era proprio Giuda a farlo!
Questo dimostra, che non sempre le nostre belle parole coincidono con il nostro cuore.
Mettere una maschera non è affatto difficile, a volte, dietro un nobile gesto di altruismo, accompagnato da belle parole, possiamo nascondere sentimenti tutt’altro che nobili, come l’ odio, il rancore, l’antipatia, la gelosia e tante altre cose simili, descritte in Galati 5:19 a 21
Mentre a volte, dietro un gesto che noi consideriamo irrazionale, illogico, assurdo come quello di Maria, si può nascondere invece un cuore puro e sincero, un cuore che Dio gradisce.
“Gesù dunque disse: lasciala; essa lo aveva conservato per il giorno della mia sepoltura. I poveri infatti li avrete sempre con voi, ma non avrete sempre me” Giovanni 12: 7-8
In Matteo 26: 6 a 9 (stesso rif. Marco 14: 3 a 9) vediamo ancora, quella donna, strana, particolare, Maria…
“Ora, essendo Gesù in Betania, in casa di Simone il lebbroso, gli si avvicinò una donna con un alabastro di olio profumato di gran prezzo, e lo versò sul suo capo, mentre egli era a tavola. Visto ciò, i suoi discepoli s’indignarono e dissero: «Perché mai questo spreco? Quest’olio, infatti, si poteva vendere a gran prezzo e darne il ricavato ai poveri”
Lo stesso tipo di ragionamento sbagliato di Giuda lo ritroviamo anche nei discepoli di Gesù e lo stesso rimprovero che Gesù fa a Giuda, lo fa anche ai suoi discepoli.
E’ triste, come a volte il credente non riesce a comprendere le cose di Dio, ed è altrettanto triste quando, pur avendo “la mente di Cristo” ci comportiamo con distacco…incapaci di amare, accettare, capire ed accogliere.
Gesù non desidera il nostro apparire, non ama le maschere, la nostra super attività la nostra efficienza il nostro darsi da fare, Egli desidera semplicemente il nostro cuore, la nostra vita, il nostro tempo.
In 1 Corinzi 10:23 è scritto “ogni cosa mi è lecita, ma non ogni cosa è vantaggiosa; ogni cosa mi è lecita, ma non ogni cosa edifica.”
Se il mio lavoro, la mia casa, la mia famiglia, e tantissime altre cose, diventano per me quasi un’ossessione un’ idolo, io sono in errore davanti a Dio!
Se la mia mente e i miei pensieri, ruotano esclusivamente attorno ai problemi che ogni giorno, si susseguono nella mia vita, c’è qualcosa che io devo rivedere e riordinare dandogli la giusta collocazione.
La parola idolo, potrebbe sembrare un’esagerazione ma non è così; perché idolo, oltre che statua o divinità significa anche, “persona o cosa molto amata” e in questo senso, non è affatto difficile per noi, scivolare senza rendercene conto nell’idolatria.
Il Signore non ci chiede delle grandi cose, Egli desidera semplicemente, essere sempre presente, nella nostra vita!
Non dobbiamo dimenticare che il nostro Dio, oltre che essere un Dio d’amore “è un fuoco consumante, un Dio geloso”. Deuteronomio 4:24
A Dio sia la gloria!
Damaris Lerici
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