Io e mio marito ci siamo sposati lo scorso anno a giugno. Da subito abbiamo desiderato un bambino, stavamo già insieme da 10 anni e questo desiderio ci accompagnava già da tempo, ma avevamo deciso prima di sposarci. A luglio sono rimasta incinta e non c’era gioia più grande di quella che stava provando il nostro cuore.
Le cose, però, non sono andate bene, perché nel giro di una settimana ho perso la gravidanza. Per me è stato un trauma molto forte che non pensavo di poter superare. Ho avuto un’emorragia per 18 giorni e questo di sicuro non mi aiutava a superare il dramma, mi sentivo il cuore a pezzi e per un momento ho pensato che Dio mi avesse abbandonata. Mi trovavo ad un bivio: incolpare Dio di quello che mi era successo e voltargli le spalle, oppure trovare in Lui la forza che mi serviva per andare avanti, e accettare la Sua volontà.
Ho deciso subito di affidarmi a Lui… I mesi seguenti non sono stati rose e fiori, anzi ho vissuto brutte esperienze ospedaliere: prima mio marito, poi mia madre… mi sentivo perseguitata come se qualcuno non volesse la mia ripresa, ma anzi volesse schiacciarmi. Poi, però, ho capito una cosa che vorrei capissimo tutti: Dio non vuole mai il nostro male e, se permette determinate situazioni, lo fa spesso per metterci alla prova, per rafforzare il nostro rapporto con Lui. I mesi seguenti ho fatto una visita e ho scoperto che l’emorragia mi aveva causato una forte infezione, ho fatto diversi controlli ed è venuta fuori la diagnosi che avevo un problema nel sangue, problema che se non si fosse scoperto mi avrebbe causato ripetuti aborti. Il mio cuore era triste e spaventato, ma poi ho capito che dovevo sentirmi grata per averlo scoperto e che, se non avessi fatto quella brutta esperienza, non mi sarei mai accorta di questo problema. Ho capito veramente che Dio per noi ha dei progetti, e soprattutto dei tempi, che non sono i nostri. Io ero sotto continua cura di integratori per la fertilità che mi avevano dato dopo l’accaduto e che mi avevano detto di non lasciare mai finché non sarei rimasta incinta. Un giorno ho letto un brano della Bibbia, la mia storia preferita: quella in cui Pietro abbandona la barca per seguire Gesù sul mare. Mi sono sentita esattamente cosi, ho sentito di dover lasciare la mia barca sicura, cioè gli integratori, e lasciar fare solo a Dio, fidarmi di Lui perché, se non è nella volontà di Dio che una cosa accada, possiamo fare mille sacrifici, possiamo spendere tantissimi soldi, ma l’ultima parola spetta sempre a Lui. Quel mese ho lasciato tutto e ho detto: “Signore, sia fatta la Tua volontà, se Tu vorrai donarmi un bambino, io so per certo che arriverà, quindi affido solo a Te il mio problema”.
…Ho scoperto di aspettare un bambino a un anno esatto dall’aborto. Una nuova vita era dentro di me e ho capito che quell’anno, seppure orribile, mi ha aiutata a rafforzare la mia fede e comprendere tante cose: la prima di tutte è che Dio risponde sempre alle nostre preghiere, noi dobbiamo solo limitarci ad aspettare i Suoi tempi e, nell’attesa, cercare la forza in Lui. Adesso il mio miracolo sta crescendo dentro me 💙 Sto facendo la cura per il sangue che grazie a Dio ho scoperto in anticipo, così il mio bambino sta bene e io sono immensamente felice e grata. Non perdete mai la speranza 💙. Floriana
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