Mi chiamo Alfonso e mi sono sempre ritenuto “un bravo ragazzo” che si è sposato molto giovane, ma già sufficientemente maturo per mettere su famiglia. Dopo essermi trasferito dalla Calabria a Rho per lavoro, insieme a mia moglie iniziammo la nostra vita, lontani dalle rispettive famiglie. Tutto scorreva regolare e le cose andavano abbastanza bene.
Conobbi un cugino di mia moglie (credente evangelico) che abitava in provincia di Como, Damiano, e con lui e la sua famiglia i rapporti diventarono subito ottimi. Ci trovavamo bene, erano persone gentili e disponibili con le quali passavamo spesso del tempo e quasi sempre ci parlavano di Gesù. Io ascoltavo, sebbene non fossi assolutamente interessato all’argomento. La religione non era per me, ma non lo contraddicevo mai, non volevo guastare quel bel rapporto che si era instaurato.
Intanto avemmo un figlio che riempì la nostra vita, ma un anno e mezzo dopo il matrimonio ricevemmo una brutta notizia: mio suocero, in Calabria, era stato colto da un infarto ed era morto. Mia moglie, legatissima al suo papà, cadde in depressione e proprio in quel periodo venne invitata da Damiano ad una evangelizzazione sotto una tenda. Non volevo che andasse, ma lei insistette tanto ed io la accompagnai comunque.
Quella sera Gesù entrò nel suo cuore e cambiò la sua vita, mentre in me iniziò una guerra contro Dio. La donna che avevo sposato, della quale mi ero innamorato, era cambiata, non era più la stessa e, anche se il cambiamento era in meglio, non volevo accettare questa sua nuova condizione. Ogni occasione era buona per contraddirla, trattarla male, la sera a letto quando lei apriva la Bibbia io mi infuriavo e mi allontanavo girandomi dall’altra parte. Inoltre, ogni volta che Damiano ci invitava a pranzo la domenica, io sapevo che lei voleva andare anche in chiesa e facevo di tutto per farla arrivare il più tardi possibile. Insomma cercavo di renderle le cose difficili… ma mia moglie pregava per me.
Un giorno mi disse di aver invitato Damiano e famiglia a pranzo da noi per la domenica successiva, e io ne ero contento. La domenica arrivò, suonarono alla porta alle 9 del mattino, al che dissi a mia moglie: “ma non è presto per il pranzo?!” Lei mi confessò che voleva cercare la chiesa evangelica di Rho e Damiano la doveva accompagnare. Feci entrare Damiano che subito mi chiese se volevo andare anche io, stentai un “no” ma alla fine accettai. Ancora una volta non volevo incrinare il rapporto con lui.
Trovammo la chiesa, ci accomodammo, poco dopo iniziò il culto. Nel momento delle testimonianze, Damiano presentò mia moglie alla chiesa e poi raccontò la sua personale esperienza con Gesù. Raccontò chi era prima di conoscerLo ed io rimasi senza parole nell’udire il suo racconto. Non riuscivo a credere che quell’uomo così dolce e affabile, come lo conoscevo io, prima era una persona orribile. Dissi tra me: “questa non è opera d’uomo, un uomo non può cambiare da solo così”.
Finì il culto ed il pastore Michele si avvicinò e si presentò. Mi chiese se poteva venire a trovarci a casa il sabato successivo: io nella mia mente avevo già formulato un bel “NO GRAZIE, non mi interessa”, ma la bocca disse “si”. E non finì qui: mi chiese anche se, nell’attesa del sabato, volessi leggere qualcosa nella Bibbia e nuovamente la bocca disse “si”, quando ancora la mia mente formulava il pensiero “figurati se io leggo la Bibbia”.
Andammo a casa e la giornata con Damiano e la sua famiglia trascorse serena. La sera, quando andammo a letto, mentre mia moglie prese la Bibbia per leggerla, mi sentii attratto e mi feci passare quel libro. Aprii a caso e cominciai a leggere ma, non capendo nulla, cambiai diverse volte pagina… non riuscivo a trovare interesse. Sbuffai e dissi “non è per me” e ripassai il libro a mia moglie.
Passò la settimana, arrivò il sabato ed arrivò anche Michele. Bevemmo un caffè, ovviamente io mi guardai bene dal dirgli che avevo provato a leggere la Bibbia, ero troppo orgoglioso, e cominciammo a chiacchierare del più e del meno.
Piano piano Michele cominciò a parlare di Gesù e, mentre mi parlava di Gesù citando diversi passi biblici, con mia grande meraviglia, mi resi conto che mi stava spiegando ogni riga che io avevo provato a leggere e che non avevo capito, ma questo lui non lo sapeva. In quel momento realizzai che Dio mi stava chiamando, che aveva preparato ogni cosa per me. Il pomeriggio fu lungo e piacevole ed io assaporavo ogni parola che Michele pronunciava. Ricordo che quella sera andai a letto felice e leggero come mai prima.
Quando mi alzai, mi sentivo una persona nuova, non capivo perché ma amavo tutti; mia cognata, che abitava sopra di noi, quando mi vide disse: “ma cosa ti è successo? Sei diverso”. Gloria a Dio, Gesù aveva cambiato la mia vita, ero nato di nuovo proprio in quella notte. Telefonai subito a Damiano per raccontargli l’accaduto e la domenica successiva ci invitò in chiesa a Fino Mornasco.
Quando entrammo, stavano cantando l’inno 664, ed io lo cantai con le mani alzate e con una grande gioia nel cuore. Alla fine del culto, andammo a pranzo da Damiano e, mentre eravamo a tavola, arrivò una telefonata: era il pastore di Fino Mornasco che disse di volermi parlare. Venne subito dopo pranzo e mi disse: “Sai, questa mattina prima di andare in chiesa, ho avuto una visione, ho visto te che cantavi l’inno 664 con le mani alzate”!
Il Signore conferma sempre l’opera Sua e la nostra vita cambiò radicalmente. Eravamo sempre in chiesa ed ogni culto era speciale, ogni occasione era buona per visitare le chiese vicine e conoscere altri fratelli e sorelle. La decisione di fare il battesimo non tardò ad arrivare e ci battezzammo il 25 luglio del 1993.
Da allora serviamo il Signore insieme. Certo, non sempre il cielo è azzurro e splende il sole, ma ogni difficoltà la superiamo insieme al Signore che nel frattempo ci ha donato altre 2 figlie, 2 gemelle.
Oggi tutta la mia famiglia serve il Signore ed è battezzata, ed è straordinario sapere che Gesù si prende cura di noi in ogni circostanza della nostra vita!
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