Quanti di noi quando il tempo scarseggia o quando il portafogli si alleggerisce si trovano a scegliere facilmente i prodotti semipronti? Se ai bimbi piacciono, per quelle volte che non sai cosa portare a tavola, l’avere in frigorifero un prodotto semipronto può fare comodo. Anche se è preferibile optare per l’autoproduzione, capita che finiscano lo stesso nel carrello della spesa.
Leggendo l’elenco degli ingredienti di wurstel, cordon bleu, spinacine, nuggets, cotolette, etc… Ci siamo più volte imbattuti nella dicitura “carne separata meccanicamente”. Certo non ci aspettavamo che fosse un ingrediente nobile ma sinceramente non mi sarei mai immaginata un tale sottoprodotto.
Per carne separata meccanicamente s’intende una poltiglia ottenuta spremendo ad alta pressione carcasse e scarti di macellazione che viene disinfettata con ammoniaca e poi congelata. Alla fine del processo si ottiene una pasta insapore che viene aromatizzata artificialmente e aggiunta a preparati a base di carne tra cui appunto wurstel, cotolette, polpette, cordon bleu, ecc. Anche delle marche più note.
Il regolamento C. E. n 853 del 2004 recita che per carne separata meccanicamente si intende lo scarto rimasto attaccato alla carcassa, rimossi attraverso mezzi meccanici. Quindi prima si eliminano: petto, cosce, ali e tutto ciò che ha un valore commerciale di prima. In seguito, si passa al “raschiamento” della carne rimasta attaccata alla carcassa. I meccanismi utilizzati per “sfruttare” queste parti modificano o eliminano la struttura della fibra, rendendo queste carni di qualità inferiore.
L’unione Europea e quindi l’Italia ammettono questo processo per il pollo, il tacchino, il coniglio e i suini; mentre negli USA è ammessa la separazione meccanica anche di carne di bovino che viene bonificata con l’idrossido d’ammonio, assolutamente vietato in Europa e quindi in Italia.
Gli studi ufficiali (vedi EFSA) rilevano che il prodotto è sicuro anche se c’è un maggior rischio di crescita microbica. Sinceramente però non mi piacerebbe che finisse nei nostri piatti, soprattutto se a tavola ci sono bambini.
Sono stati eseguiti dei test di comparazione tra la tipologia di carne comune e quella separata meccanicamente, evidenziando nella seconda, una presenza maggiore di salmonella ed Escherichia coli. La seconda è già presente nel nostro organismo. Il rischio salmonella, invece, pare più alto, anche se comunque questi sono alimenti che devono essere consumati previa cottura e lo stesso produttore ha l’obbligo di specificarlo nella confezione.
Le Aziende producono CSM per ottimizzare i guadagni e la produzione, limitando la spesa sugli scarti. Il prodotto immesso in commercio naturalmente ha un valore economico inferiore rispetto alla carne non trattata da processi industriali.
Peraltro evitarla è facile perché è obbligatorio indicarne la presenza sulle etichette… ma non aspettatevi indicazioni a caratteri cubitali!
Facciamo attenzione a cosa mangiamo e soprattutto a cosa facciamo mangiare ai nostri figli, alla luce del fatto che questa tecnica di separazione meccanica viene applicata anche ai prodotti semipronti di pesce, con la differenza che ancora per quelli di pesce non è ancora obbligatoria indicarne la presenza sulle etichette.
Notiziecristiane.com
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