I TESTIMONI DI GEOVA: UNA SETTA SOCIALMENTE PERICOLOSA (SECONDA PARTE)

A. LA TRINITÀ

Nel libro “La verità che conduce alla vita eterna” i TD Gabbozzano una teologia negatrice del mistero della Trinità. Lo Spirito Santo non è una persona, ma un modo di agire di Dio. Nel NT è documentata la teologia dell’esistenza di un solo Dio che è Padre, Figlio, Spirito Santo, la quale teologia è tecnicamente formulata dai teologi con la formula: “…l’esistenza di una sola natura divina in tre persone: il Padre, il Figlio, Lo Spirito Santo. Il passo più famoso a sostegno della teologia trinitaria è quello matteano:

“…Andate, dunque, ammaestrate tutte le genti, battenzandole nel nome del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo (Mt28:19). Se vogliamo parafrasare questa formula trinitaria, possiamo esprimerla nella seguente maniera: “nel nome di Dio, Padre, Figlio, Spirito Santo”. Altri passi biblici che sostengono la teologia trinitaria sono i seguenti: Lc1: 35; Mt3:16; Gv 14: 16-17; 1^Pt1:2; 2^Cor.13:13. C’è un passo che a nostro avviso è inconfutabile circa la persona divina dello Spirito Santo. Tale passo è Atti 5: 3, riguardante il dramma di Anania e Saffira: “…Anania tu hai mentito allo Spirito Santo”. Inoltre, la letteratura cristiana sub apostolica documenta in maniera inconfondibile la formula trinitaria battesimale (la Didachè 7:1-3; L’Apologia di Giustino (1^ Ap. 61: 3; 61: 10-13). Ireneo, Origene, Tertulliano asseriscono che ciò che insegnano “lo hanno ricevuto dagli Apostoli( Ireneo, “Dimostrazione della predicazione apostolica, cap. 3 e 7).

B. Gesù Cristo

La dottrina geovista su Gesù Cristo è riassunta nelle pagine 46-54 del loro scritto “La Verità che conduce alla verità eterna”. Sebbene i TDG si definiscono cristiani o discepoli di Gesù, tuttavia, la loro dottrina su Gesù diverge da quello del mondo cristiano nelle sue molteplici espressioni confessionali e denominazionali. Nella dottrina geovista Gesù è definito un dio creato da Geova, L’unico vero Dio prima di tutte le altre creature. I TDG lo identificano con L’arcangelo Michele, giacché la funzione di Michele e quella di Gesù Cristo contro Satana sono simili.Nel loro libricino “Cosa insegna realmente la Bibbia” nel capitolo titolato “Da dove veniva Gesù? A pag. 41, i TDG dichiarano: “ Gesù aveva avuto un rapporto speciale con Geova. Per Geova è il figlio più caro. E’ definito “il primogenito di tutta la creazione, perché è stato la prima creazione di Dio (Col. 1:15). Ma qualcos’altro lo rende speciale: è l’Unigenito Figlio (Giov. 3:16). Questo significa che Gesù è l’unico a essere stato creato direttamente da Dio. E’ anche l’unico di cui Dio si sia servito per creare tutte le altre cose (Col. 1:16). Inoltre, Gesù è definito la “Parola” (Giov.1:14). Ciò ci fa capire che parlava per conto di Dio, trasmettendo agli altri figli spirituali e umani, i messaggi e le istruzioni del Padre. Il Figlio primogenito è forse uguale a Dio come credono alcuni? La bibbia non insegna questo. Il Figlio è stato creato. Perciò, ha avuto un principio, mentre Geova Dio non ha né principio, né fine (Salmo90:2)”. Tale dottrina è confutata principalmente sul piano testuale e, in seguito, sul piano storico e teologico. Di seguito vengono elencati alcuni testi del NT secondo la traduzione geovista contenuta nella loro “Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture e il testo greco di Nestle-Aland, uno dei testi più autorevoli della critica testuale neotestamentaria, traslitterato per agevolare la lettura:

  1. Giovanni 1:1: la TNM traduce: “Nel principio era la Parola, e la Parola era con il Dio, e la Parola era un dio. Il testo greco si esprime così: “En archè en ho logos, kaì ho logos èn pròs ton theon, kaì theos èn ho logos” (Nel principio, era la Parola, e la Parola era presso Dio, e Dio era la Parola). Nella traduzione del 1987 hanno aggiunto l’articolo indeterminativo “un” e la parola “dio” in minuscolo per far sembrare Gesù un dio inferiore all’unico vero Dio, e non l’Iddio che è ab aeterno in eterno. 2. Tito 2;13: “… Mentre aspettiamo la felice speranza e la gloriosa manifestazione del grande Dio e del nostro Salvatore Gesù Cristo (TNM), 2^ ed.1987)“… Prosdechòmenoi ten macharion elpida kaì epifaneian tes doxes tou megalou theou kaì sotheros emon Khristou Iesou” (aspettando la beata speranza e la gloriosa manifestazione del grande Dio e nostro salvatore Cristo Gesù). Si nota nella traduzione TNM l’aggiunta della preposizione articolata “del” per differenziare l’unico Dio e il “dio” minore Gesù. 3. Giov. 8:58: … Verissimamente vi dico: prima che Abramo venisse all’esistenza, io sono stato (TNM 1967), … “Io ero (TNM 1987) “…Amen, amen lègo umin, prin Abraam gheneisthai, ego eimi (In verità, in verità vi dico: prima che Abramo fosse io sono)

Questa terza traduzione evidenzia la volontaria interpolazione del testo per armonizzarla con la dottrina del “dio minore”: l’evidente scorrettezza grammaticale nel testo greco è volutamente riportata dall’autore sacro per definire esplicitamente l’autodefinizione di Gesù come Dio (L’espressione neotestamentaria “Io sono” richiama l’autorivelazione veterotestamentaria di Dio). Il vasto elenco potrebbe continuare, richiedendo un lavoro critico più elaborato di quello della nostra scheda più sintetica e riassuntiva della storia e della dottrina dei TDG.

C. LA MORTE E LA RISURREZIONE DI GESÙ

Secondo i TDG, Gesù morì su un palo di tortura e non sulla croce che era una simbolo pagano precristiano non associabile alla missione di Gesù. Inoltre, Gesù non sarebbe stato risuscitato da Dio con un corpo fisico, ma sarebbe stato risuscitato da Dio con un corpo spirituale. “ Gesù era di nuovo in vita come potente spirituale”, recita “cosa insegna realmente la Bibbia”, il catechismo dei TDG. Dal punto di vista biblico e storico l’affermazione geovista della morte di Gesù appeso ad un palo di tortura, è infondata. Ai tempi di Gesù la croce erauno dei più crudeli supplizi praticato dai Romani. Inoltre, nell’Evangelo di Giovanni si racconta che Tommaso incredulo al racconto dei suoi compagni sulle apparizioni di Gesù risorto voleva vedere il segno dei chiodi nelle mani di Gesù (la parola greca è il gen.plurale “elon”) (Giov.20) . Se Gesù fosse stato appeso ad un palo, Tommaso avrebbe parlato del chiodo al singolare. Per quanto riguarda, la resurrezione di Gesù con un corpo spirituale, ovvero immateriale, l’intera tradizione apostolica enfatizza la risurrezione corporale di Gesù (Lc.24:36-43), vanificando l’ideologia religiosa dei TDG.

Paolo Brancè | Notiziecristiane.com

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