Il mio nome è Kayla, sono nata “di nuovo”, Cristiana.
Ho vissuto da omosessuale dalla terza elementare fino ai 20 anni. Quando ero piccola, i miei nonni mi portavano in una chiesa pentecostale. Lì ho saputo che c’era un Dio, ma non ho mai invitato Dio ad entrare nella mia vita. Seguivo le cose della chiesa, partecipavo alle attività e andavo ai ritiri che organizzavano.
Sapevo delle cose sui demoni e su Dio, ma non L’avevo mai accettato nella mia vita. I miei nonni mi parlavano della Bibbia e mi dicevano che l’omosessualità non era una cosa buona. Stavo perdendo le staffe; avrei voluto dirgliene quattro e filarmela.
Alle superiori non mi sono mai dichiarata e non ho detto a nessuno che ero gay. L’ho tenuto nascosto. Ma dopo il liceo ho cominciato a lavorare in un fast food, ed è da quel momento che la mia vita ha cominciato a prendere una piega terribile.
Ho avuto delle cattive compagnie. Ho iniziato a fumare marijuana, a darci dentro con le serate e a fare tardi quasi ogni notte. In questo frangente ho detto ai miei genitori di essere gay e loro non ne sono rimasti contenti, ma mi hanno accettato nonostante tutto. A quell’epoca mia mamma stava lottando contro il cancro ed è venuta a mancare… Questo mi ha fatto veramente male. Sono caduta in depressione.
Poi ho avuto la mia prima fidanzata e siamo state insieme 6 mesi e non è stata affatto una buona relazione. Si verificano tanti casi di violenza mentale e verbale. Alla fine abbiamo deciso di rompere. A quel tempo ero così stanca di essere ferita, trattata male, volevo soltanto morire. Avevo tendenze suicide. Stavo andando a quasi 190 km/h e mi stavo schiantando in un terrapieno. Sono sopravvissuta. Nessuno sa come, ma io so che è stato Dio a salvarmi, ma ancora vivevo lo stile di vita gay.
Era tutto su Kayla. Ero davvero egocentrica, odiavo quasi tutte le persone con le quali ero in contatto. Ho scelto di drogarmi e fare bisboccia. Riguardo alla mia famiglia, sarei voluta essere con mia madre che era morta… Invece, volevo fare quello che ho fatto. Ero circondata dalle metanfetamine e ho visto persone farsele per la prima volta. Ho visto un mio amico in quel periodo insieme ad un suo amico, sniffare pasticche e ho visto per la prima volta la cocaina. Ero semplicemente circondata da un mucchio di droga.
Ma quello che mi è successo ha capovolto tutto. Un giorno stavo mangiando dei biscotti “corretti” a casa del mio amico, e in quel momento è accaduto qualcosa che non ho mai provato in vita mia. Sapevo che ti potevano rendere euforico, ma questo era più che euforico. Semplicemente, non mi sentivo me stessa. Mi sentivo come se non fossi più in me. Ho iniziato a camminare per dieci minuti attorno al cortile, letteralmente in cerchio senza fermarmi.
Il mio corpo era stato posseduto. La notte dopo sono andata in una stazione di benzina, stavo guidando e ho sentito una voce dirmi: “Sei posseduta.” Ero tipo: “Ehm… Cosa!?” Così ho frenato. Sapevo che i miei nonni potevano aiutarmi. Così sono andata da loro e lì è accaduto tutto. C’erano mio nonno e mio zio che è un predicatore capace di scacciare i demoni. Ci siamo dovuti incontrare due volte per scacciare tutti i gli spiriti immondi.
Dopo che i demoni sono stati espulsi, i miei nonni mi hanno detto che io ero appetita dai demoni e che non volevano uscire da me. Ma mi sono ricordata che mio zio aveva chiesto il nome e il demone gli ha detto: “Lucifero”. Ricordo che lo spirito omosessuale era stato cacciato via e che il demone aveva detto: “Che cosa stai facendo ****** (parolaccia) di un pastore?”.
Ma dopo che ho pregato qualche giorno dopo, stavo uscendo di casa e il demone ha detto: “Stavolta hai vinto, ma ritornerò”. Sono stata torturata per qualche giorno, come se fossi all’inferno ma senza fiamme. Spiritualmente mi sentivo strappata in due perché mi ero lasciata alle spalle la mia vecchia vita.
Ora, da un anno sono stata salvata. Sono stata liberata dall’omosessualità, dalle droghe, dall’alcool, dai pensieri suicidi, dalla depressione. Sono stata riempita con lo Spirito Santo, del dono delle lingue e del dono del discernimento degli spiriti. Dio è buono! La mia vita non è mai stata così bella. Grazie al Signore per il Suo amore e la Sua misericordia, perché praticamente ero già all’inferno.
IO HO INVOCATO IL TUO NOME, O SIGNORE, DAL FONDO DELLA FOSSA; TU HAI UDITO LA MIA VOCE; NON CHIUDERE L’ORECCHIO AL MIO SOSPIRO, AL MIO GRIDO! NEL GIORNO CHE IO TI HO INVOCATO TI SEI AVVICINATO; TU HAI DETTO: «NON TEMERE!» (LAMENTAZIONI 3:55-57)
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