Ero un’artista di strada nei padiglioni della Rai, ci ero arrivata lì grazie al fatto che ero una piccola ragazzina che sputava fuoco e camminava su chiodi e vetri. La gente non mi chiamava mai con il mio nome, a casa mi chiamavano Titti, i dj e presentatori mi chiamavano Zorah, Afef, fire girl, la gente che mi disprezzava mi chiamava “zingara”, in tv ero la ragazza sputafuoco, MA c’era Qualcuno che gridava il mio vero nome…
A novembre di qualche anno fa mi fu regalato un calendario evangelico che io disprezzai dicendo di non averne bisogno. Dopo qualche settimana, quel calendario fu il mezzo che Dio usò per parlarmi.
Era una domenica mattina quando, spinta dalla necessità di scrivermi gli orari lavorativi, dovetti prendere quel calendario e, arrivata al giorno che mi interessava, lessi: “Dio ama la giustizia”. Queste parole entrarono talmente tanto nella mia mente che ci rimasero per più di 10 giorni, tanto che a volte prendevano un ritmo nella testa… arrivai disperata una mattina a gridare a Dio: “ok, se davvero esisti toglimi questa frase dalla testa e fa che mio padre (fermamente di un’altra filosofia) possa parlarmi o chiedermi qualcosa della Bibbia (cosa assolutamente impossibile).
Il pomeriggio di quello stesso giorno, mio padre mi guardò e mi disse: “Conosci la storia di quella donna che lavava i piedi con i capelli a Gesù?” Quelle parole divennero la conferma che cercavo, ma volevo di più, così quella stessa sera decisi di andare in chiesa e fu lì che Dio stravolse la mia vita attraverso le parole della predica.
Ma non finisce qui, perché uscendo dal portone della chiesa, mi arrivò un messaggio da Venezia che mi chiedeva di leggere un Salmo che diceva: Dio ha avuto giustizia e si è rivelato alla tua vita… fu così che cominciai ad uscire dalle tenebre e, man mano che uscivo con le mie braccia, cercavo e cerco ancora oggi di tirarne fuori altri costringendo me stessa a rientrare spesso in quelle tenebre, a volte solo con le braccia, a volte con tutta me stessa, nelle missioni in cui Dio mi ha dato grazia di operare, solo per quella giustizia Divina che tutti hanno il diritto di assaporare e vivere.
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