Primario di Psichiatria licenziato per aver affermato che il gender non ha basi scientifiche

La ghigliottina ideologica del Pensiero unico colpisce ancora e stavolta la vittima è il dottor Alan Josephson, primario della Scuola di Medicina Pediatrica e di Psichiatria e Psicologia dell’età dello sviluppo dell’Università di Louisville, negli Stati Uniti, licenziato dopo ben 43 anni di onorato servizio dopo aver espresso le sue idee durante un “think tank” riguardo il gender, in particolare la disforia di genere in età giovanile.

Nello specifico, come riporta il sito dell’Alliance Defending Freedom, Josephson V. Benpaudi avrebbe partecipato ad una tavola rotonda presso la Heritage Foundation per esprimere il suo parere sugli approcci terapeutici nei giovani con disforia di genere, in quanto testimone esperto e diretto di casi vissuti e affrontati nella sua lunga carriera di medico psichiatra. Senza peli sulla lingua, né possibilità di fraintendimenti, il professore avrebbe detto chiaramente che l’identità di genere non ha basi scientifiche, in quanto ciò ipotizzerebbe qualcosa di assurdo e cioè che «la nozione di identità di genere dovrebbe avere la meglio sui cromosomi, sugli ormoni, sugli organi riproduttivi […] dal momento che questa classificazione degli individui [proposta dal gender] è in opposizione alla scienza medica».

Tutto ciò, in un contesto scientifico che dovrebbe essere basato sul libero confronto, avrebbe irritato alcuni suoi colleghi presenti, che in seguito si sarebbero spinti al punto di chiedere all’università di prendere provvedimenti disciplinari che, purtroppo, non sono tardati ad arrivare. L’illustre professore, infatti, sarebbe stato prima dequalificato ad un ruolo minore e poi licenziato.

Per questo motivo gli avvocati dell’Alliance Defending Freedom avrebbero intentato una causa a nome del professor Josephson, alcuni giorni fa, contro i funzionari dell’Università di Louisville

Come ha affermato uno degli avvocati dell’Adf, Travis Barham «Le università dovrebbero essere un libero luogo di scambio ma l’Università di Louisville si sta trasformando nella catena di montaggio di un solo tipo di pensiero. Il dottor Josephson ha avuto una lunga e brillante carriera presso l’università di Louisville, ha creato e diretto importanti studi di psichiatria infantile. È assurdo che le università pubbliche si prendano la briga di licenziare professori semplicemente perché hanno una visione delle cose diversa rispetto a quella dei loro colleghi, esattamente com’è successo in questo caso».

Per questo motivo la causa “Josephson v. Bendapudi”, depositata presso la Corte distrettuale del Kentucky, intende mettere in discussione le azioni disciplinari intraprese dall’università di Louisville contro il professore stesso, in quanto costituirebbero di fatto una grave violazione della libertà di parola garantita dalla Costituzione americana e, come sottolinea ancora l’avvocato Barham, con l’intento di specifico di assicurare che in futuro «Né lui né nessun altro osi esprimere punti di vista ritenuti “discutibili” su questioni mediche e psichiatriche».

Manuela Antonacci | notizieprovita.it

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