A distanza di una settimana dalle eruzioni di tre vulcani in tre diverse zone del nostro pianeta (Isole Curili in Russia, Indonesia e Nuova Guinea), nell’arco di 48 ore sono entrati in attività effusiva anche l’Etna e lo Stromboli.
Per l’Etna, la cui colonna di fumo e cenere lavica è stata visibile sino in Calabria, si tratta dell’ennesima eruzione essendo il Mongibello (questo il suo nome di battesimo) uno dei vulcani più attivi e grandi d’Europa, mentre lo Stromboli si è risvegliato nel bel mezzo del boom turistico perché l’isola è una meta frequentatissima per la bellezza ambientale delle isole Eolie. Purtroppo si registra una vittima, un allievo militare di Messina che si era addentrato sino alla zona sommitale del vulcano che, ricordiamolo, non dava alcun segno di vita: l’improvvisa esplosione di lava e lapilli lo hanno costretto a fuggire a gambe levate, facendolo cadendo rovinosamente sulla rocce laviche appuntite e riportando gravi ferite che ne hanno provocato il decesso. Ma è stato terribile anche per i numerosi turisti che affollavano le spiagge dell’isola, letteralmente scioccati da abbandonare immediatamente i luoghi di villeggiatura con mezzi messi a disposizione dalla polizia e dalla guardia costiera di Lipari. La lava fuoruscita dallo Stromboli, riversatasi sulla Sciara del Fuoco, ha causato incendi dei canneti colpendo in particolare la frazione di Ginostra, e gli atterriti residenti parlano di scenario infernale per l’alta colonna di fumo che ha subito avvolto l’isola. Molti turisti per la fretta hanno lasciato i loro effetti personali negli alberghi della zona e diversi si son tuffati in mare in preda al panico e per il fortissimo boato che ha preceduto l’eruzione.
Nel 2002 un’eruzione simile provocò un piccolo tsunami sulle coste che si affacciano sul il basso Tirreno, sicchè molta gente, memore di questo evento del passato, si è rifugiata nella locale chiesetta che sorge un po’ più alta rispetto alla costa. Certamente cinque eruzioni vulcaniche in un arco così ristretto di tempo rappresenta un fatto assolutamente inusuale anche per gli stessi vulcanologi, ma poichè fra i vulcani non esiste il “passaparola”…, non penso si tratti di avvenimenti isolati o del tutto accidentali perchè il Salmo 104 versetto 32 parla di “monti che fumano”.
Eppoi, trovo inconcepibile che la stampa locale commenti le due recentissime eruzioni con i soliti titoli di “spettacolo straordinario”: straordinario una pioggia di fuoco e di lapilli che ti cade addosso? Pertanto, sicuro che i turisti di Ginostra non sono più peccatori e/o più colpevoli di altri, cosa dobbiamo trarre da questi fenomeni improvvisi e terribili? Se il futuro appare misterioso e incute paura per chi non investiga le scritture, i credenti son chiamati a far tesoro degli avvertimenti biblici, tenuto conto che la fine dei tempi coincide con la venuta del Signore e non con la fine del mondo.
Nessuno sa quando Cristo verrà, ma tuttavia Egli ci avverte di stare “pronti” in qualsiasi momento.
Salvatore Di Fede | Notiziecristiane.com
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