Nigeria, mattanza dei Fulani: case e chiese bruciate, 13 cristiani uccisi

«I terroristi Fulani non si fermano, portano avanti il loro genocidio contro innocenti contadini, distruggendo tutti i loro mezzi di sopravvivenza. Sono come Boko Haram».

È una nuova strage di cristiani quella che si è consumata lunedì in due diversi Stati della Nigeria. Centinaia di musulmani Fulani armati hanno fatto irruzione in diversi villaggi, uccidendo 13 cristiani, tra cui tre bambini, radendo al suolo centinaia di case e bruciando almeno due chiese.

Il primo attacco è avvenuto lunedì 17 giugno nel villaggio di Ungwan Rimi Kamuru (contea di Kauru, Stato di Kaduna). Duecento Fulani hanno fatto irruzione tra le 3 e le 4 del mattino uccidendo quattro cristiani, tra cui tre bambini di 8, 9 e 15 anni, riporta il quotidiano nigeriano Punch. La sera dello stesso giorno, sempre nella contea di Kauru, altri pastori musulmani hanno attaccato il villaggio di Kikoba, uccidendo un uomo e rapendo una donna. «Tutte le case sono state bruciate e razziate, i campi sono andati in fumo e gli abitanti si sono dispersi», ha dichiarato un testimone a Morning Star News, che ha contato 93 abitazioni bruciate. Tutto il raccolto è andato distrutto.

«I TERRORISTI FULANI NON SI FERMANO»

Lunedì 17 giugno altri due villaggi cristiani sono stati colpiti nello Stato di Plateau. All’una del pomeriggio i Fulani hanno attaccato il villaggio di Kangbro, massacrando tre uomini. Due chiese sono state bruciate, insieme a 185 case. «Tutti i sopravvissuti non hanno un posto dove andare», ha dichiarato un testimone.

Ad appena tre chilometri di distanza, poche ore dopo, i Fulani hanno fatto irruzione nel villaggio di Nakai Danwal, massacrando a sangue freddo sei cristiani e radendo al suolo 54 case. Altri villaggi della stessa zona erano già stati sotto attacco ad aprile e maggio. «I terroristi Fulani non si fermano, portano avanti il loro genocidio contro innocenti contadini, distruggendo tutti i loro mezzi di sopravvivenza».

«SONO COME BOKO HARAM»

Lawrence Zango, residente della zona, ha testimoniato: «I Fulani non si comportano diversamente da Boko Haram. Il governo federale dovrebbe investigare sulle violenze e arrestare i leader dei Fulani, prima che distruggano l’intera Nigeria». Il presidente appena rieletto, Muhammadu Buhari, è di etnia Fulani ed è da anni accusato di non fare nulla per fermare le violenze. Nel 2018 i pastori musulmani hanno fatto più vittime di Boko Haram.

Secondo cattolici e protestanti nigeriani, l’obiettivo dei Fulani è in ultima istanza quello di «islamizzare la Nigeria» con la violenza. La situazione sempre più grave è da tempo denunciata ad esempio dal vescovo di Gboko, monsignor Amove Avenya: «È una bomba a orologeria che rischia di distruggere il paese. I Fulani sono armati fino ai denti e massacrano donne incinte, bambini, distruggono le nostre campagne. La comunità internazionale non può aspettare che abbia luogo un genocidio per intervenire. Abbiamo bisogno di aiuto».

Leone Grotti | Tempi.it


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