Con la quinta beatitudine inizia la seconda strofa delle beatitudini (7-10).
Cosa significa essere misericordiosi? (gr.eleèmones) La parola misericordia suggerisce il carattere compassionevole del discepolo di Gesù: essere misericordiosi significa essere compassionevoli verso i nostri compagni di umanità che sono nelle necessità. I misericordiosi sono i Figli del Regno che in qualche modo si caricano del dolore, delle sofferenze, della miseria del prossimo. E’ interessante che Gesù non specifica la categoria di persone verso cui il discepolo è chiamato a essere misericordioso. Può essere qualcuno che è caduto in disgrazia, come il viandante, che da Gerusalemme si reca a Gerico e che si imbatte nei ladroni lasciandolo mezzo morto e a cui il Samaritano ha mostrato misericordia o dei poveri materialmente intesi, degli ammalati o dei cosiddetti “rifiuti della società” sui quali Gesù stesso ha riversato la sua compassione, o perfino coloro che ci fanno torto verso i quali invochiamo giustizia per la punizione, ma allo stesso tempo misericordia per il perdono. I Cittadini del Regno applicano la legge divina della misericordia: come il Signore è misericordioso, così sono chiamati ad essere i Cristiani. In questa beatitudine riecheggia il grande insegnamento di Dio espresso da Gesù nella parabola del servo infingardo (Mt18:21.35).
E’ stridente il contrasto tra l’insegnamento di Gesù sulla compassione e l’atteggiamento spesso mondano della Chiesa nel corso della sua storia, indipendentemente dal confessionalismo. Spesso l’atteggiamento secolare dell’uomo è di tragica indifferenza nei confronti del dolore e delle disgrazie umane. Il Cittadino del Secolo è più addomesticato alla vendetta che all’esercizio della misericordia. Il Cittadino del Regno spesso trasferisce la sua cittadinanza nella Città del Secolo, divenendo spietato verso il suo prossimo. Ma le parole di Gesù sono fortemente ammonitrici: … “Se voi perdonate agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerà anche a voi; ma se voi non perdonate agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerà le vostre colpe” (Mt6:14-15). La prova dell’essere stati perdonati da Dio sta nella prontezza con cui il discepolo di Gesù perdona chi gli arrecato una offesa. Vale anche per i cristiani ciò che Dio disse al suo popolo: “voglio misericordia non sacrifici”.
… “Questi nullatenenti,questi stranieri, questi impotenti, questi peccatori, questi seguaci di Cristo vivono con lui ora rinunciando anche alla propria dignità, poiché sono misericordiosi. Non si accontentano delle proprie difficoltà, delle proprie privazioni, ma partecipano pure alle difficoltà altrui, alla bassezza altrui, al peccato altrui. Hanno un amore irresistibile per i piccoli, gli ammalati, i miserabili, gli umiliati e oltraggiati, per quelli che subiscono ingiustizie, per gli esclusi, per tutti quelli che si tormentano e si preoccupano, cercano quelli che sono caduti nel peccato e nella colpa. Non c’è difficoltà troppo grave, peccato troppo terribile, perché la misericordia non li cerchi. Il misericordioso dona il proprio onore a chi si è macchiato di vergogna e prende su di sé la sua vergogna. Egli si fa trovare presso i pubblicani e i peccatori e subisce volontariamente il disonore della loro compagnia. Cede il massimo bene che un uomo possa avere, la propria dignità ed il proprio onore, ed è misericordioso. Conosce solo una dignità e un onore: la misericordia del Signore, della quale sola egli vive. Gesù non si vergognò dei suoi discepoli, divenne fratello degli uomini, portò la loro vergogna fino alla morte sulla croce. Questa è la misericordia di Gesù, della quale sola vogliono vivere quelli che sono legati a lui. La misericordia del Cristo crocifisso fa loro dimenticare ogni proprio onore e dignità e cercare solo la compagnia dei peccatori. E se anche sono coperti di vergogna sono pure beati. Perché sarà fatta loro misericordia. Dio si chinerà profondamente su di loro e prenderà su di sé i loro peccati e al loro vergogna. Dio darà loro il suo onore e lui stesso toglierà loro il loro disonore.
Sarà l’onore di Dio a portare l’infamia dei peccatori e a rivestirli del suo onore. Beati i misericordiosi, perché hanno per il Signore il Misericordioso.(6)
- Dietrich Bonhoeffer- Sequela- Queriniana, Brescia, 1971, pgg 92-93
Paolo Brancè | Notiziecristiane.com
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