LA MECCANICA DELL’INGANNO PERFETTO

È dentro al concetto di libertà la possibilità di errore.

Cambiare è il verbo che spesso ci spinge a prendere decisioni, conoscere è l’imperativo umano che promuove le nostre scelte, cercando di compiere quelle che pensiamo possano essere giuste azioni per crescere.

La necessità di cambiamento viene spinta da diverse forze: malessere, conoscenza, curiosità, stoltezza, sono alcune di queste.

Dietro ad esse un inganno è in agguato, l’incognita si presenta con una domanda inquietante a cui non è possibile rispondere preventivamente: “e se non facessi la cosa giusta?”.

Come detto, nessuno può saperlo, non resta che provare o… lasciare perdere!

Da credenti spesso ci siamo posti un quesito: ” ma Dio, che ha creato ogni cosa in modo perfetto non poteva fare in modo che Adamo ed Eva non si cibassero dell’albero della conoscenza del bene e del male?” Non vivremmo tutti felici nell’Eden?
Perché lasciò loro la scelta?

Genesi 2:15 Dio il SIGNORE prese dunque l’uomo e lo pose nel giardino di Eden perché lo lavorasse e lo custodisse. 16 Dio il SIGNORE ordinò all’uomo: «Mangia pure da ogni albero del giardino, 17 ma dell’albero della conoscenza del bene e del male non ne mangiare; perché nel giorno che tu ne mangerai, certamente morirai».

LA PIENEZZA DELLA PERFEZIONE

Potrà mai la perfezione divina mancare di qualcosa, essere incompleta? O tale è proprio perché nulla gli si può aggiungere.
Potrebbe mai l’Amore di Dio essere privo di qualcosa, un difetto a cui potersi appellare, potrebbe mai essere ingiusto, di parte, sbilanciato, fallace?
Quando il Signore dice:” Io sono l’alfa e l’omega; il primo è l’ultimo dei numeri.” Non è proprio di completezza che parla? Non dice forse la Parola “di nulla mancante”?

Ap 21:6 «Ogni cosa è compiuta. Io sono l’alfa e l’omega, il principio e la fine. A chi ha sete io darò gratuitamente della fonte dell’acqua della vita.

Proprio a motivo della Sua perfezione il Signore lascia l’uomo in condizione di poter scegliere.

Proprio nella Sua perfezione, che perfetta è, è contemplata l’imperfezione dello scegliere umano; affinché come detto, sia tale, completa e di nulla mancante.

Sappiamo tutti che in Dio non può essere contenuto nessun male e che Egli non può essere autore né di imperfezioni, ne’ di errori.

Necessita quindi indispensabile che quella imperfezione diventi perfetta, compito questo che Dio affida all’uomo.

IL SIGNORE DÀ ALL’UOMO ATTRAVERSO LA PROPRIA IMPERFEZIONE LA VIA PER ACCEDERE ALLA PERFEZIONE DIVINA… IL SUO AMORE.

Ho detto più sopra: come sarà possibile scegliere se scelta non c’è? La possibilità di sbagliare è una componente fondamentale della libertà. Questo vale sempre e diventa essenziale quando si guarda a Dio.

Nella perfezione della creazione doveva esistere qualcosa che fosse in antitesi all’amore supremo, proprio per sublimarlo.

Ciò che rende l’amore “eccellente” è proprio il fatto che venga scelto a dispetto di tutto, dell’amore per se stessi, come pure della propria vita.

In altre parole Dio, non essendo autore di nessun male, doveva ritrarsi dall’uomo lasciando uno spazio libero per le intenzioni umane. Proprio perché allora, come oggi, l’uomo scelga l’amore anche a dispetto di se stesso, dando vita (con la scelta giusta) ad un amore eccellente.

Dice Gesù nel Vangelo dell’amore…

Giovanni 10:17 Per questo mi ama il Padre; perché io depongo la mia vita per riprenderla poi. 18 Nessuno me la toglie, ma io la depongo da me. Ho il potere di deporla e ho il potere di riprenderla. Quest’ordine ho ricevuto dal Padre mio».

Sappiamo che il bene non genera il male e che il male stesso è la mancanza di bene. Quindi mentre Dio “concede” lo spazio di decidere all’uomo gli permette anche di prendere decisioni “sbagliate”

Ciò non è privo di conseguenze, pure se la bontà e la grazia di Dio desidera perdonare e coprire ogni peccato.

La scelta “genetica” determina l’appartenenza dell’uomo: è un essere spirituale o un essere carnale? È un cittadino celeste o un abitante della terra?

LA CONFUSIONE E LE SCELTE DETTATE DAL CUORE

In seguito alla cacciata dall’Eden nacque una gran confusione, dice la Bibbia…

Gen 6:1 Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla faccia della terra e furono loro nate delle figlie, 2 avvenne che i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e presero per mogli quelle che si scelsero fra tutte.

Oggi nel ” mondo ” vivono le generazioni che discendono da quell’unione, alcuni hanno ereditato la genetica spirituale, altri quella materiale. Nel caos della società moderna ai tempi della globalizzazione siamo spesso conformati ma a livello d’inconscio malesseri affiorano alimentati dal l’incertezza sulla nostra identità.

L’anima è l’ago della bilancia, da quale parte pende? Quando ignari viviamo la nostra vita, veniamo “sbattuti qua e là come barche prive di timone. Talvolta portati al largo, tal altra infranti sugli scogli o ancora galleggiamo in un mare privo di venti, ma sempre inconsapevolmente.

Ma ecco un giorno speciale della nostra vita si accende una luce, riceviamo la nostra rivelazione. La chiamata non è più ” trasferibile ” dobbiamo fare i conti con noi stessi, siamo ancora, dopo aver attraversato tutti i tempi, davanti alla scelta adamitica.

Saremo in grado oggi di correggere quell’antica imperfezione? Ora saremo in grado di far vincere l’amore a scapito della nostra natura? Riusciremo a guardare al bene appoggiandoci alla nostra imperfezione per rendere perfetto ciò che tale è sempre stato?

L’Amore “eccellente” di Dio si compie con ciò che il Signore ha sempre desiderato, la collaborazione dell’uomo che Egli creò libero di sbagliare affinché la pienezza divina che contiene anche l’imperfezione umana a motivo del l’imperfezione stessa divenisse perfetta, lasciando il bene e l’amore supremo immacolato.

Francesco Flaganò | Notiziecristiane.com


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